Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

The KeyBlade War: Kingdom Hearts

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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 3/5/2007, 06:21




Come promesso, presto inizierò una nuova fan fiction. Nonostante sia ambientata nello stesso universo del videogame Kingdom Hearts, la storia è completamente originale e tratta di personaggi nuovi, mai visti prima.
La storia ha un bel pò di punti in comune con Harry Potter: Ven, il protagonista quindicenne di questa avventura, è orfano e ha sempre vissuto con degli odiosi parenti, finchè un giorno non ha ricevuto una misteriosa lettera che lo invitava a frequentare la leggendaria Accademia del KeyBlade, dove prescelti da tutto l’universo vengono addestrati all’utilizzo del KeyBlade, un particolare tipo di arma dalla quale dipende il delicato equilibrio nell’eterna guerra tra luce ed ombra.
Ven, accompagnato da Aqua, una giovane ed intelligente ragazza, ed Aragon, uno dei guerrieri del KeyBlade più forti dell’universo, si lancerà in un’avventura incredibile e si ritroverà a fronteggiare il ritorno delle antiche e devastanti forze malvagie delle tenebre ed una terribile guerra tra i prescelti del KeyBlade
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 4/5/2007, 06:20




The Keyblade War: Kingdom Hearts

PROLOGO

Molto tempo fa tutti i mondi erano uniti ed erano avvolti da una calda luce.
La gente amava la luce, la amava a tal punto che cominciò a combattere per essa e ciò fece nascere l’oscurità nel cuore degli uomini
Un essere chiamato “L’Oscuro” o “Il Re delle Tenebre”, imbrogliò il cuore delle tenebre e creò un esercito oscuro per conquistare l’intero universo.
L’oscurità mirava al cuore degli uomini, ma ancora di più ai cuori dei vari mondi, i nuclei vitali stessi dei mondi, protetti dietro a porte segrete, sigillate da speciali serrature
Se l’oscurità conquistava il cuore di un mondo, per quel mondo era la fine
Col tempo l’oscurità crebbe e divenne talmente potente che ingoiò l’intero universo, ma un ultimo baluardo di luce rimase: Kingdom Hearts, il cuore di tutti i mondi e l’ultima sorgente di luce.
Kingdom Hearts forgiò tre armi leggendarie, chiamate Keyblade.
I Keyblade sono spade, forgiate a forma di chiave, con il duplice potere di distruggere l’oscurità e di sigillare e proteggere i cuori dei mondi, chiudendo le serrature delle porte che danno accesso al cuore dei vari mondi
I tre Keyblade supremi vennero donati a tra guerrieri leggendari, grazie ai quali l’oscurità venne annientata e la pace tornò a regnare.
L’Oscuro e la fonte del potere delle tenebre però non furono sconfitti, ma sigillati in un luogo speciale
Per preservare a lungo questa pace, il più abile tra i tre guerrieri leggendari, Seyfert, prescelto dal più potente dei tre Keyblade, fondò un accademia per i prescelti del Keyblade.
Nonostante l’oscurità sia stata sconfitta, essa infatti non è stata totalmente annientata e per questo Kingdom Hearts ha insegnato agli uomini il modo per forgiare dei KeyBlade, più deboli rispetto a quelli supremi e non dotati dei Keychain, un elemento aggiuntivo, simile ad un portachiavi, attaccato alla base del KeyBlade.
Questi KeyBlade, nonostante siano più deboli di quelli supremi, sono comunque molto forti e sono donati solo a persone degne in giro per l’universo, nel caso che le forze del male tornino a combattere.
Gli anni sono passati e Seyfert, ormai anziano, è l’unico rimasto dei tre guerrieri ed è inoltre il preside della prestigiosa Accademia del Keyblade.
Propio qui, i destini di tre ragazzi si incroceranno in un’avventura che sarà destinata a cambiare per sempre l’universo.

Il vento soffiava implacabile sul deserto, sollevando nubi di polvere che andavano a coprire i resti di centinaia di guerrieri, sia buoni che malvagi, deceduti durante la terribile battaglia svoltasi qualche ora prima.
Il silenzio in quel luogo era spaventoso e tutti i Keyblade dei guerrieri deceduti, impiantati nel suolo come lapidi, gli davano ancora di più un aria spettrale da cimitero.
Improvvisamente un ruggito disumano squassò il silenzio, ma cessò subito dopo, mentre l’enorme creatura artigliata cadeva a terra morta.
In piedi sulla sua schiena c’era un uomo in armatura, con un enorme KeyBlade sulle spalle.
L’uomo si osservò attorno un attimo intorno e poi balzò a terra.
In breve tempo fu raggiunto da altre due figure in armatura: una donna ed un ragazzo leggermente più giovane di lei.
Entrambi impugnavano un KeyBlade: la ragazza lo impugnava normalmente, mentre il ragazzo lo impugnava all’incontrario, con la lama rivolta all’indietro.
Il cavaliere centrale alzò la testa e si mise in marcia verso la sua destinazione, seguito dai suoi compagni, mentre il cadavere della creatura abbattuta si dissolveva nel vento.
In breve i tre giunsero alla loro destinazione e li videro, piantati a terra di fronte a loro: i tre KeyBlade supremi.
Tutti e tre i cavalieri erano ben coscienti che quella era una trappola, ma ci erano andati comunque, pronti a combattere.
Improvvisamente il vento si alzò ancora più forte, sollevando uno spesso muro di sabbia che oscurò per un attimo l’ombra che si stava avvicinando ai cavalieri, poi il vento cessò ed i tre cavalieri si trovarono faccia a faccia con il loro nemico mortale, un uomo che un tempo avevano adorato e rispettato.
Il vecchio uomo, calvo, camminava con la schiena curva e li osservava con i suoi malefici occhi arancioni.
Improvvisamente il suo corpo ebbe una strana reazione e si duplicò, creando una copia identica a se stesso.
Subito dopo però la copia sparì e al suo posto comparve un guerriero vestito di nero, con uno strano elmo sulla testa.
Il più giovane dei cavalieri riconobbe l’uomo che aveva sterminato la sua famiglia e fece per gettarsi all’attacco, ma il possente braccio del suo compagno più grande lo bloccò.
Il giovane cavaliere voltò la testa verso il suo amico, che si lanciò all’assalto con il suo KeyBlade in mano pronto a colpire.
In quel momento centinaia di pensieri volarono nella testa del giovane cavaliere rimasto indietro: come erano arrivati a quel punto? cosa li aveva spinti ad incrociare le lame con il loro stesso mentore? cosa sarebbe successo in seguito? e soprattutto: come sarebbe stata ora la sua vita se quel giorno non avesse aperto la sua cassetta delle lettere?
Con la testa in parte immersa in quei pensieri, anche il giovane cavaliere si preparò a combattere.
 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 5/5/2007, 13:10




bello!!! sembra promettere mooooolto bene!!! sei partito dalla fine quindi...scelta interessante!! se devo dire la verità nn so niente su kingdom hearts...x caso c'è qlke riferimento nella storia? xkè così mi faccio una cultura!! XD
continua presto!!!!!!!!! ^.^
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 5/5/2007, 15:28




Non preoccuparti maki, praticamente non ci sono collegamenti tra il gioco e la ff, salvo x il concetto di Keyblade, che ho spiegato nel prologo
 
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PRATTOLOGA
CAT_IMG Posted on 5/5/2007, 18:05




uhmmmm interessante
mi piace molto questa scelta di partire dalla fine della vicenda
infatti la stò utilizzando anch'io in VENGA IL TUO REGNO...la struttura e la impostazione narrativa della fan fiction le gradisco molto anche quelle....complimenti..continua che ti seguo con attenzione
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 7/5/2007, 06:20




beh, teoricamente sono partito da metà circa della storia, comunque grazie x i complimenti
Ora iniziamo davvero

PARTE 1: IL PRESCELTO

Capitolo I
Mentre il sole filtrava dalle finestre, un giovane ragazzo quindicenne aprì gli occhi e si mise a sedere sul bordo del suo letto, stropicciandosi gli occhi.
“Un altro di quegli strani sogni” disse pensando all’ennesimo sogno che aveva avuto quella notte.
Come sempre il ragazzo non si ricordava bene cosa avesse sognato, ma due immagini gli rimanevano sempre impresse nella mente: Un guerriero vestito di nero, che cammina tra le fiamme di un villaggio semi distrutto ed una spada....no, forse era una chiave....o forse entrambe...
“Key....Blade....” disse quasi sovrappensiero il ragazzo.
Improvvisamente la sveglia sul suo scaffale suonò ed il ragazzo sobbalzò.
Dal piano di sotto sentì la voce di sua mamma che lo chiamava
“Ven, svegliati o perderai l’autobus!”
Il ragazzo di nome Ven si alzò e corse in bagno a cambiarsi, guardandosi come al solito nello specchio del bagno.
Quello che lo salutò dall’altra parte dello specchio non era altro che un riflesso di un giovane ragazzo quindicenne, con gli occhi azzurri ed i capelli biondi.
Ven corse giù dalle scale ed uscì fuori dalla porta d’ingresso velocemente, salutando senza troppo affetto le tre persone sedute in cucina a fare colazione.
D’altro canto nessuno di loro lo degnò nemmeno di uno sguardo: alla famiglia Wallace importava davvero poco del ragazzo che erano stati quasi costretti ad adottare 14 anni prima.
Ven discendeva da un ramo della famiglia che Edward Wallace preferiva tenere nascosto agli occhi dei suoi amici.
Inoltre Ven era un ragazzo “strano” agli occhi dei Wallace, così diverso dal loro “perfettissimo” Alex: un ragazzo che adorava leggere, rimanere informato e studiare... per loro era davvero una cosa eccezionale ...
Chissà come avrebbero reagito se gli avessero detto che quel ragazzo che tanto disprezzavano sarebbe diventato un guerriero dal quale sarebbe dipeso il destino dell’universo?

Ven stava camminando lentamente verso casa ed era di pessimo umore.
A scuola era stato interrogato a sorpresa in economia, la materia che più odiava, e si era preso un bel quattro.
Ven temeva la reazione dei Wallace, che come al solito lo avrebbero accusato di essere il disonore della famiglia, un inutile fallito e altro ancora., ma ancora più di quello temeva che fosse arrivato a casa il foglio informativo, il cosiddetto “pagellino”, di metà quadrimestre.
Tutte le volte che i Wallace ricevevano un pagellino di Ven, era davvero una tragedia con urla da ogni parte, e così Ven aveva deciso di “intercettare” il pagellino, per modificare i voti scannerizzandolo al computer.
Ven fece per avvicinarsi alla cassetta delle lettere, ma poi cominciò ad avere dei dubbi: e se i Wallace l’avessero scoperto? e se non fosse riuscito a modificare bene la lettera?
“No, non posso, ci sono troppi rischi” pensò tra se e se Ven allontanandosi dalla cassetta, ma poi ebbe un ripensamento e si voltò.
Era come se ci fosse una forza strana che lo attirava li, verso quella cassetta.
Ven si guardò attorno con attenzione e poi aprì la cassetta della lettere.
Con sua sorpresa c’erano due lettere al suo interno: una aveva ben disegnato il simbolo della sua scuola e Ven la conosceva bene, ma fu l’altra ad attirare la sua attenzione.
Ven mise la mano nella cassetta ed estrasse la seconda lettera, ignorando totalmente quella contenente il pagellino, e se la rigirò più volte tra le mani.
La busta era piuttosto rigida ed era decorata con strani simboli verdi, ma non c’era alcun riferimento del mittente”.
Ven osservò il nome del destinatario e rimase sorpreso
“Alla gentile attenzione del Sig. Ven Wallace – Nomura”
“Nomura?” si chiese sorpreso Ven apprestandosi ad aprire la busta, quando improvvisamente fu interrotto dalla possente voce del suo patrigno
“Che diavolo stai facendo attorno alla cassetta delle lettere, eh moccioso?”
“Ehm, niente” Ven si spostò di lato e si nascose la lettera nella tasca dei jeans
Edward Wallace lo scostò di lato e guardò nella cassetta, estraendo la busta della scuola.
“E così tentavi di nascondermi questa, eh piccolo verme?” disse l’uomo sventolandogli la busta davanti alla faccia.
“Vieni subito con me” disse lui prendendolo brutalmente per l’orecchio

Ven fu costretto a subirsi una delle più grandi prediche che i Wallace gli avessero mai fatto, ma la sua mente era altrove e non gliene importava più di tanto: la sua testa era lontana e stava pensando alla misteriosa lettera, che ora era al sicuro nascosta sotto al suo letto.
Quella sera, subito dopo cena, Ven corse nella sua stanza e finalmente aprì la busta.
Al suo interno c’era un foglio ripiegato in tre parti, con le stesse decorazioni della busta.
Ven la aprì con trepidazione e la lesse tutto d’un fiato, poi si fermò un attimo stupito da ciò che aveva letto e la rilesse con calma.
“Alla cortese attenzione del signor Ven Wallace - Nomura,
A seguito delle tue grandi abilità dimostrate nel corso di questi anni noi, la prestigiosa Accademia del KeyBlade, siamo lieti di comunicarti ufficialmente che sei stato ammesso a frequentare il primo anno di studi presso la nostra sede centrale
La gummiship per il trasporto degli studenti atterrerà al aeroporto centrale della tua città intorno alle 22 del giorno 20 novembre e ripartirà puntualmente alle ore 23. I ritardatari non saranno ammessi.
Speriamo con ansia che accetterai la nostra offerta irripetibile ed esclusiva.
Ti aspettiamo con impazienza
Il preside dell’Accademia: Seyfert Almasy”
Ven rimase immobile con la lettera stretta tra le mani e la rilesse più e più volte
“KeyBlade...l’Accademia del KeyBlade? Che diavolo è?”
Ven rimase a rimuginare un bel pò sulla lettera, chiedendosi se fosse uno scherzo o altro, ma alla fine giunse alla conclusione che non lo era e che l’indomani sarebbe andato a controllare all’aeroporto.
Ven si sdraiò sul letto per qualche secondo e si appisolò per un pò, poi riaprì gli occhi e vide la data odierna sul display della sveglia.
Il ragazzo era a testa in giù e dunque sul display leggeva “05”, ma quando si rialzò di scatto si accorse con un grande spavento che sul display era segnato il numero 20.... che il 20 novembre era oggi... e che erano già le 22.30 passate
Ven scattò di corsa giù dal letto, indossò il primo paio di jeans e la prima maglia che trovò, poi si mise una giacchetta e preparò rapidamente una specie di valigia, svuotando l’armadio e cacciando tutto dentro alla rinfusa e subito dopo corse fuori dalla casa, fuori da quella vita che gli andava stretta, verso un futuro ancora avvolto dalla nebbia.
Neanche per un secondo ebbe un ripensamento su quello che faceva, ne sentì mai la mancanza dei Wallace.
Una volta giunto a quell’aeroporto, la vita che aveva vissuto finora divenne semplicemente un lontano ricordo nella sua memoria

( Come avrete certamente notato, in questo pezzo ci sono molti riferimenti ad Harry Potter )
 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 7/5/2007, 14:18




bellissimoooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ci metterei altri punti esclamativi ma poi nn ci stanno...cmq...davvero stupenda!!! mi ha preso tantissimo!!!!!! devi aggiornare il + in frettissima!!!!!!!!
ho notato ke c sn riferimenti a harry potter...carino!!! ^.^
......ho notato anke ke...Seyfert Almasy c'è dappertutto!!!!!!!!!!!! XDD
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 8/5/2007, 06:17




L'ho già detto e lo ripeto: non vi sbarazzerete MAI di Seyfert muhahahahahahahahahahah!!!!! XD
Cmq ti posso assicurare che in questa ff sarà molto diverso dai "vecchi" Seyfert
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 11/5/2007, 06:20




Capitolo II
Ven arrivò all'aeroporto alle 22 e 59 e si guardò attorno per tutta la lunghezza del terminal arrivi e partenze indicato nella lettera, nella speranza di trovare qualcuno ad attenderlo, ma non vide nessuno.
“Non è possibile...” disse Ven sconsolato sedendosi su una seggiola vuota.
Il terminal era semi-deserto, salvo per un uomo, appoggiato al muro della reception.
Osservandolo bene, Ven si accorse che l’uomo aveva dei lunghi capelli color blu-azzurro e gli occhi gialli, con una vistosa cicatrice sul naso, in mezzo agli occhi.
L’uomo stava guardando fuori dalle vetrate, verso le piste avvolte dalle tenebre della notte, nonostante ogni tanto voltasse la testa verso l’enorme orologio appeso alla parete di fronte.
Mentre Ven lo osservava con curiosità, l’uomo voltò la testa verso di lui e lo guardò dritto negli occhi.
Ven, accortosi che lo sconosciuto lo stava guardando, fece finta di niente e si voltò, ma poi tornò a guardare nella sua direzione, ma l’uomo non c’era più
“Tu devi essere Ven Nomura, è esatto?”
Ven sobbalzò e si voltò di scatto, alzandosi e trovandosi faccia a faccia con l’uomo misterioso.
“Sei in ritardo” continuò lui freddamente “Ti stavamo aspettando”
“Ah...”
“Vieni con me...” disse senza aggiungere nulla l’uomo dai capelli blu, che si allontanò seguito di corsa da Ven.
L’uomo camminava molto velocemente e Ven faceva fatica a stargli dietro
“Ehi, aspettami...puoi spiegarmi una cosa? Cos'è questa storia dell’Accademia? Cos’è un KeyBlade? Perchè mi avete scelto?”
L’uomo non rispose a nessuna delle sue domande ed aumentò il passo, infilandosi in un piccolo corridoio buio, al termine del quale c’era una porta, che li condusse all’esterno, sulle piste.
L’uomo continuò e raggiunse la parte più lontana della pista, una zona praticamente deserta, dove non c’era nulla
“Bene, e ora?” chiese ansante Ven, sfinito dalla lunga corsa che aveva fatto per poter stare dietro all’uomo
L’uomo di nuovo non gli rispose e si guardò attorno, poi estrasse dalla tasca un auricolare e parlò al suo interno
“Sono Ais. L’ho trovato, siamo pronti a partire”
Ven rimase incredulo quando, dal nulla, comparve un enorme astronave nerastra con le striature rosse, rimasta nascosta fino ad adesso da un qualche tipo di congegno tecnologico
Improvvisamente un portellone laterale si aprì e da esso comparve una rampa
“Forza” disse l’uomo spingendo bruscamente Ven in avanti “Siamo già in ritardo per colpa tua”
“Ok, ok, ho capito”
Ven salì la rampa ed entrò all’interno dell’astronave, che sembrava molto più grande di ciò che sembrava da fuori.
Sia alla sua destra che alla sua sinistra c’erano sei file di poltroncine blu, come in un aereo, divise da un corridoio centrale.
Quasi tutte le sedie erano occupate da ragazzi più o meno dell’età di Ven.
“Trovati un posto e vai a sederti” disse l’uomo dai capelli azzurri dirigendosi verso la cabina di comando
Ven si guardò attorno alla ricerca di un posto libero, ma sembravano tutti occupati.
“A tutti i passeggeri Stiamo per decollare Trovatevi un posto e sedetevi Ripeto: A tutti i passeggeri Stiamo per decollare Trovatevi un posto e sedetevi”
Quando gli altoparlanti cessarono di parlare, un leggero brusio d’agitazione si diffuse per tutto l’aereo.
Ven si guardò attorno sempre più agitato e riuscì a trovare un posto vuoto, propio in fondo all’aereo.
L’ultima fila del aereo era formata da soli tre posti, due dei quali erano vuoti.
L’unico non libero, quello vicino al finestrino, era occupato da una ragazza che dimostrava un paio d’anni in più di Ven, con i capelli blu che le arrivavano alle spalle e gli occhi dello stesso colore
“Ciao” chiese tranquillamente Ven “E’ libero questo posto?”
La ragazza, che era intenta a guardare fuori dal finestrino con fare assorto, si voltò e lo guardò
“Mh? Oh, certo, siediti pure se vuoi”
“Ok, grazie!”
Ven si sedette e si guardò attorno eccitato.
I tre posti vuoti, due dei quali occupati da lui e dalla ragazza, erano propio nella coda dell’aereo, dove lo spazio si restringeva.
Ven appoggiò il suo zaino nel posto centrale e poi si mise in quello a destra, osservando fuori dal finestrino.
Il cielo si era rannuvolato ancora di più ed il vento stava soffiando molto forte, portando le prime gocce di pioggia di una tempesta coi fiocchi.
Improvvisamente il portellone da cui era entrato Ven si riaprì ed entrò un uomo con un berretto ed un paio occhiali da sole. Sembrava agitato.
Dalla cabina di pilotaggio uscì una hostess ed andò incontro all’uomo
“L’hai trovato?”
“No, non l’ho visto e poi il tempo stà peggiorando rapidamente. Dobbiamo decollare”
“Ma”
“C’è qualche problema?”
L’uomo dai capelli azzurri che aveva accompagnato Ven uscì dalla cabina di pilotaggio e raggiunse i due
“Signor Ais, lui non è ancora tornato”
“Mhhh....dov’è andato?”
“E’ uscito poco dopo che ve ne siete andato. Ha detto che voleva sgranchirsi le gambe ma...”
Ais rispose all’agitazione del co-pilota con una voce calma e fredda “Non preoccuparti. Arriverà”
Come se avesse udito le sue parole, il portellone si aprì nuovamente ed una folata di arie fredda e pioggia entrò di colpo nell’aereo.
Fuori la tempesta si era scatenata ed enormi fulmini squarciavano il cielo, mentre la pioggia cadeva a dirotto ed il vento ululava.
Dall’apertura entrò un ragazzo, o per meglio dire un uomo, molto alto e con i capelli color castano scuro che gli scendevano fin poco sotto le spalle. Gli occhi, di un blu simile a quelli di Ven, erano freddi e distanti.
C’era qualcosa in quel ragazzo ( e non era solo il freddo che proveniva da fuori ) che aveva gelato il sangue a tutti i passeggeri dell’aereo, hostess e co-pilota compreso, mentre Ais era rimasto impassibile.
Il ragazzo osservò con attenzione tutti i presenti, poi fissò lo sguardo su Ais, che era l’unico in tutto l’aereo a sostenere il suo sguardo e parlò con una voce profonda ed un tono reale ed altezzoso, ma anche deciso.
“Perdonatemi per il mio ritardo”
Nessuno rispose nè disse nulla, tranne Ais, che continuò a fissare il ragazzo con uno sguardo di sfida.
Ci pensò il co-pilota ad interrompere la tensione creatasi, chiudendo il portellone e facendo cenno al pilota che potevano partire.
Il ragazzo si voltò verso sinistra, dove erano spariti il co-pilota, la hostess ed Ais, poi si voltò a destra, verso la coda dell’aereo e Ven ebbe l’impressione che il ragazzo lo stesse fissando.
Improvvisamente il ragazzo cominciò a camminare verso la coda dell’aereo e dove passava la gente si ritraeva e lo guardava con curiosità mista a paura. Sembrava che persino le luminose luci al neon tremolassero al suo passaggio.
Quando gli fu abbastanza vicino, Ven si accorse di quanto era davvero alto l’uomo, decisamente sopra i due metri.
Una volta di fronte a Ven, il ragazzo si fermò e lo fissò.
Ven tentò di distogliere lo sguardo da lui e si accorse che aveva addosso gli sguardi di tutti i passeggeri dell’aereo
“E’ libero quel posto?” chiese con calma il ragazzo
C’era qualcosa di profondo e superiore nella sua voce... decisamente non era un ragazzo comune
Dopo qualche secondo di sbalordimento, Ven si accorse che l’uomo stava indicando il posto centrale, quello occupato dal suo zaino
“Oh, certo, certo, scusa”
Ven si affrettò a togliere lo zaino e lasciò libero il posto.
Il ragazzo si sedette con calma e tutti continuarono a puntare gli occhi su di lui.
Improvvisamente il ragazzo alzò lo sguardo verso gli altri ed un tuono fortissimo balenò fuori dal finestrino.
Tutti si voltarono spaventati e per tutto il resto del viaggio nessuno ebbe coraggio di voltarsi.
Poco dopo le luci si riaccesero alla normalità e l’astronave a forma di aereo decollò in mezzo alla tempesta.

 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 11/5/2007, 14:25




beeeellooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
qndi sn comparsi i tre protagonisti! è tr forte!!!!!!!!!! sl ke l'ultimo è un po' spaventoso!!!
sn curiosa d vedere il nuovo "tipo" di seyfert!!!! ^.^
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 15/5/2007, 06:26




Capitolo III
Ven guardò estasiato l’aeroporto che diventava via via più piccolo, poi l’intera città, lo stato ed infine la terra stessa, che cominciò a diminuire fino a diventare un puntino blu in mezzo a miliardi di stelle.
Era davvero nello spazio.
Ven rimase con la faccia incollata al finestrino per almeno due ore, intento ad osservare l’infinità di stelle di fronte a lui, poi il sonno prese il sopravvento e si addormentò.
Sognò nuovamente il KeyBlade e l’uomo vestito di nero... solo che questa volta l’uomo in nero non fuggiva tra le fiamme, ma estraeva un KeyBlade ed affrontava un altra persona...il ragazzo dai capelli castani che era salito sull’astronave.
Ven aprì gli occhi e si osservò intorno. Le luci dell’aereo erano spente, salvo qualche piccola lucina verde, che dava al posto un alone spettrale.
Tutti sull’aereo dormivano, compreso il misterioso ragazzo.
Ven si alzò dalla sedia e si stiracchiò leggermente, attento a non fare rumore
“Sei ancora sveglio?”
Ven si bloccò di scatto e si guardò attorno, nel tentativo di capire a chi apparteneva la voce.
Il su sguardo si soffermò un attimo sul misterioso ragazzo, che era immobile con le braccia conserte e la testa china, e poi si posò sulla ragazza al suo fianco che sorrideva a Ven nella penombra.
“Ciao” le rispose lui sempre a bassa voce.
“Brutto sogno?” gli chiese lei sempre con un tono basso ma gentile
“No... ho sognato una chiave...e una spada”
“Non mi sembra tanto strano... anch’io faccio spesso sogni simili.... d’altronde siamo o no prescelti del KeyBlade?”
“Key...Blade.... si... ho già sentito quella parola...che cos’è?”
“Mi stai prendendo in giro?”
“Come scusa?”
La ragazza si era alzata ed aveva raggiunto Ven. Effettivamente era un pò più alta di lui e probabilmente aveva si e no un paio d’anni in più. In effetti la ragazza ne aveva 17.
“Mi stai dicendo che non sai cosa sia un KeyBlade? E’ impossibile”
“Impossibile? perchè dovrebbe essere impossibile?”
“Oh mio Dio... tu non sai davvero cos’è un KeyBlade... e sei stato prescelto dall’Accademia?”
“Ehm...no...non so perchè sono stato prescelto...”
“Allora...” iniziò lei “Un KeyBlade è un arma speciale… un tempo le forze dell’oscurità tentarono di invadere l’universo, ma tre guerrieri, armati con i tre leggendari KeyBlade supremi, donatogli da Kingdom Hearts…”
“Kingdom…Hearts?”
“Non può essere… non sai nemmeno cosa sia Kingdom Hearts?”
Ven fece cenno di no con la testa, visibilmente imbarazzato
La ragazza capì il suo stato d’animo e tornò a parlare dolcemente
“Allora…Kingdom Hearts è il centro del nostro universo, il suo “nucleo vitale” ed è la sorgente della luce…comunque…questi tre guerrieri sconfissero il male usando i KeyBlade supremi e Seyfert, il più forte dei tre creò un Accademia per i prescelti del KeyBlade. Vedi, I KeyBlade supremi sono solo 3, ma l’uomo ha imparato un modo per forgiare KeyBlade normali, più deboli di quelli supremi, ma sempre incredibilmente potenti e solo alcuni prescelti possono impugnarli”
“Dunque...noi siamo prescelti del KeyBlade?”
“Esatto! L’Accademia raccoglie prescelti da tutto l’universo e li addestra nell’uso del KeyBlade, e alla fine del corso i prescelti vengono promossi Maestri del KeyBlade”
“Ma....io non ho un KeyBlade...”
“Nemmeno io, stai tranquillo... noi siamo stati prescelti perchè abbiamo un’abilità innata per i KeyBlade, anche se non ne abbiamo mai visto uno...”
“Oh...ma...tu come fai a sapere tutte queste cose?”
Il volto della ragazza si intristì leggermente “Me lo ha detto mio padre”
Ven capì che c’era qualcosa che non andava e tentò di cambiare discorso.
Così facendo gli occhi gli caddero sul misterioso ragazzo e la domanda gli venne naturale
“Dimmi, ehm....” Ven si fermò un attimo e si rese conto che non sapeva il nome della ragazza
“Aqua...il mio nome è Aqua, Aqua Warrant ” disse lei tendendogli la mano
“E io mi chiamo Ven Wallace” rispose lui ricambiando la stretta
“Ehm....dimmi Aqua” riprese Ven “Chi è quel tizio?”
La prima risposta che passò nella mente di Aqua fu di chiedere al ragazzo “Non dirmi che non lo sai”, ma poi capì che lui non lo sapeva davvero e gli rispose.
“Quel ragazzo si chiama Aragon Von Rutsenberg. Ha 24 anni e da circa 10 l’Accademia ha tentato in ogni modo di farlo entrare, ma lui ha sempre rifiutato”
“Dieci anni...wow, dev’essere davvero speciale”
“Certo che lo è! Vedi, Aragon è il nipote di uno dei tre leggendari guerrieri che 50 anni fa sconfissero l’oscurità”
“Wow...dev’essere davvero fortissimo!”
“Giàaaaawn” rispose Aqua sbadigliando vistosamente “Scusa, sono un pò stanca”
“Già dovremmo dormire” disse Ven risedendosi al suo posto
“Si... buonanotte” gli rispose Aqua sedendosi e riaddormentandosi
L’astronave continuò il suo viaggio nell’infinito mare di stelle

 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 15/5/2007, 14:24




bello!!! qst cap spiegazione è servito anke a me!! XD
spero ke gli altri capitoli li posterai velocemente cm qst xkè sn tr curiosa di entrare nel vivo della storia!!! ^.^
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 18/5/2007, 06:21




PARTE 2: L’ACCADEMIA DEL KEYBLADE

Capitolo IV
Ven aprì gli occhi e notò che quasi tutti sull’astronave erano svegli.
Il ragazzo di nome Aragon era nella stessa posizione della sera precedente, ma dava l’impressione di essere sveglio, mentre Aqua era intenta a guardare fuori dal finestrino.
Quando Ven si risistemò seduto correttamente sulla poltrona, Aqua si voltò e lo salutò
“Buongiorno Ven! Hai dato un’occhiata fuori dal finestrino? Siamo quasi arrivati”
“Cosa?”
Ven si voltò ed alzò la tendina del suo finestrino, trovandosi di fronte ad un magnifico cielo blu, sgombro da nubi ed un mare altrettanto blu.
Durante la notte l’aereo era arrivato nel pianeta di destinazione e ora stava sorvolando l’oceano in direzione dell’isola dell’Accademia
Improvvisamente dagli altoparlanti risuonò la voce del pilota
“A tutti i passeggeri! Tra pochi minuti arriveremo all’Accademia, ripeto, tra pochi minuti arriveremo all’Accademia. Preparate tutti i vostri bagagli per l’atterraggio e rimanete seduti”
“Dov’è?” chiese Ven che non riusciva a vedere nulla oltre al finestrino
Come se avesse ascoltato la sua richiesta, l’aereo iniziò a virare e sulla fiancata destra dell’aereo comparve l’isola dell’Accademia
“Eccola!”
“E’incredibile!” disse Aqua affiancandosi a Ven.
L’isola dell’Accademia era una piccola isola di origine vulcanica, con un enorme vulcano roccioso al centro, dalle cui pendici si sviluppava una fittissima giungla tropicale, in mezzo alla quale si poteva intravedere uno scintillante lago.
Ma la parte più vistosa dell’isola era un’immensa costruzione biancastra con un enorme ruota che gli levitava sopra.
Dalla struttura centrale si dipartivano quattro collegamenti che la univano a quattro zone distinte, ciascuna con un colore diverso: rosso, blu, giallo ed argentata.
Altri collegamenti più piccoli connettevano altri locali più piccoli alla struttura centrale.
L’astronave si piegò leggermente e si diresse verso un punto un pò più distante dall’Accademia, in mezzo alla giungla, dove si trovava un’immensa pista d’atterraggio.
Dal finestrino Ven notò che a terra c’erano già molte astronavi come la loro e molte altre stavano arrivando.
In pochi secondi l’astronave atterrò ed il portellone si aprì, cominciando a far defluire i passeggeri.
Ven, Aqua ed Aragon rimasero in fondo ed attesero che gli altri fossero usciti per scendere a loro volta.
Ven rimase incredibilmente sorpreso di fronte alla terribile ressa che c’era sulla pista d’atterraggio: centinaia e centinaia di studenti stavano scendendo dalle varie astronavi e si stavano lentamente dirigendo verso l’Accademia.
Con grande sorpresa di Ven, non tutti gli studenti erano umani: c’erano esseri simili a cani, a paperi o a topi, delfini, alieni verdi e quant’altro.
Improvvisamente qualcuno strattonò violentemente Ven e lo scagliò lontano
“Ehi”
Ven fece per voltarsi e vide di fronte a lui un ragazzo con l’aria da snob ed i capelli color biondo platino, tirati lungo la testa col gel
“Fuori dai piedi, feccia. Lord Aragon non merita certo di stare con gente di così basso rango”
“Ma”
Il ragazzo spinse di nuovo Ven lontano da Aragon, ma fra loro si frappose un altro ragazzo
“Ancora in giro a dare fastidio signor mi-sono-comprato-l’ammissione-con-i-soldi-di-papà?”
Il nuovo arrivato aveva i capelli lunghi e neri, raccolti in una lunga treccia, e gli occhi gialli
“Come osi parlarmi così?”
“C’è qualche problema?”
L’uomo dai capelli azzurri si avvicinò al gruppetto di ragazzi e li guardò torvo, soffermandosi maggiormente su Aragon
“No, nessun problema, signor Ais” disse in tono vanitoso il ragazzo biondo e si allontanò
“Quei figli di papà...non li posso sopportare” commentò con sarcasmo il ragazzo dai capelli neri “Marzius Auricus... un brutto individuo davvero”
“Beh, grazie dell’aiuto” rispose Ven
“Non c’è di che! Il mio nome è Braig, chiamato anche the Freeshooter. Chiamatemi se il moccioso vi dà ancora fastidio. Ciao!”
Così dicendo si allontanò anche lui dietro alla massa
“Sembra che ti sei fatto un nuovo amico” disse Aqua avvicinandosi a Ven
“Già...e un nuovo nemico”
“Forza, muovetevi voi due” disse all’improvviso Aragon sorprendendo entrambi e mettendosi in marcia insieme alla massa
“S...SI” rispose Ven mettendosi in marcia insieme ad Aqua

 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 18/5/2007, 14:36




bellissimooo!!!!!!!!!!!!!!!!
sai ke l'isola mi sa tanto di accademia del duellante di yugioh!!! XD
cmq...ho fatto una scoperta orribile!!!!!!!!!!
il tizio leccata di mucca......si kiama quasi come me!!!!!!! nooooooooooo!!!!!!!!!!
x di + nn lo sopporto!!!! mi sta già antipatico!!!!!
sob sob T^T me tapinaaaaa!!!!!!!!!!!! T^T
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 19/5/2007, 06:19




Eh, eh, eh, in effetti mi hai scoperto, l'idea dell'isola l'ho presa propio dall'accademia del duellante ( ed anche un'altra cosa, che vedrai nei prossimi capitoli )

Mi spiace x il nome, mi ero dimenticato ke tu ti chiami Marzia...XD
 
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41 replies since 3/5/2007, 06:21   854 views
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