| • Capitolo VII: Il destino di Eris
“Signore, per ordine del divino Johannes ho potenziato al massimo delle sue capacità il vostro ADAM” “Ben fatto Lensi. Scegliere di risvegliarti per primo è stata una buona idea” “La ringrazio signore” “Ora è il momento della verità... preparati mio fido guerriero. Tra poco ti rivelerai”
In un altra zona dell’ospedale, Zephir si svegliò di soprassalto da un terribile incubo con un dolore terribile alla spalla sinistra. Nessuno se ne accorse, ma i suoi occhi cominciarono a brillare di arancione, ma quella luce si spense poco dopo quando posò gli occhi su Shirley, che dormiva sul letto accanto al suo. Anche il dolore alla spalla svanì e si potè riaddormentare.
Qualche giorno dopo i quattro ragazzi erano stati dimessi dall’ospedale. Gli angeli delle tenebre non avevano fatto più nulla e la riparazione delle Proto Machines era quasi completa. Si era creato comunque un clima piuttosto strano a causa del misterioso potere di Eris e Fudo sorprese tutti suggerendo un pic nic per rilassarsi, come se quella fosse la calma prima della tempesta.
La giornata del pic nic passò tranquillamente. Tutti avevano davvero bisogno di rilassarsi. Dopo pranzo Fudo e Jerome tornarono alla base per revisionare la Vector Machines, lasciando i quattro ragazzi da soli. Zephir rimase per molto tempo fermo a guardare all’orizzonte senza parlare a nessuno e Shirley pareva dispiaciuta di ciò. Seyfert ed Eris erano insieme sotto l’ombra di un albero da un pò di tempo e parlavano del più e del meno, come avevano sempre fatto, quando Eris divenne seria. “Seyfert, quello che mi è successo, io...” “Non ti preoccupare, va tutto bene” tentò di consolarla “No, non va bene, io ho paura, quelle ali, io... io” Seyfert non rispose più e la abbracciò” Non mi interessa che potere tu abbia usato, nè da dove provenga. Sei sempre stata una ragazza speciale per me e quella era solo un’altra prova di ciò” “Seyfert, io, io...” tentò di replicare Eris, ma le labbra di Seyfert si sovrapposero alle sue e le tolsero il fiato. Dopo un attimo di smarrimento Eris chiuse gli occhi e rispose al bacio di Seyfert, Tutto pareva perfetto, come l’aveva sempre immaginato, ma poi un terribile stridio le attraversò la testa. Lasciò la presa di Seyfert e cadde al suolo tenendosi la testa. “Che ti prende Eris, rispondimi Eris” tentò di chiamarla Seyfert, ma lei sentiva la sua voce lontana ed ovattata, poi improvvisamente il rumore terminò e si riprese. “Seyfert, c’è qualcosa, qualcosa mi sta chiamando” disse lei. “Cosa?” “Ti prego, andiamo” “... v a bene”
“Dove andate?” chiese allegramente Shirley vedendo Eris ed il fratello scendere la collinetta sulla quale si erano fermati per il pic nic. “Non lo so” le rispose Seyfert “Eris dice che sente qualcosa di strano da quella parte e stiamo andando a controllare” “Veniamo anche noi” disse immediatamente Zephir, stranamente agitato.
I quattro raggiunsero una grotta nei pressi della collina e vi si addentrarono. Improvvisamente il pavimento scomparì ed i quattro caddero nel vuoto, atterrando su un pavimento a specchio. Di fronte a loro si trovava un specie di enorme fiore, e al centro di esso c’era un uomo vestito di nero, voltato di spalle. “Tu... tu mi hai chiamata qui” disse Eris “Esatto, era tanto che volevo incontrarti, angelo della luce” disse l’uomo voltandosi. Quando Seyfert vide gli occhi dell’uomo fu invaso da una terribile paura, erano di un’arancione intenso, come quelli del’ essere che 10 anni prima aveva provocato la grande catastrofe: il primo angelo: ADAM. “Vorrei chiacchierare con te, ma ti devo uccidere, mi spiace” “Non pensarci nemmeno!” disse Seyfert parandosi tra lui ed Eris ed estraendo la spada. “Pagherai per ciò che hai fatto all’umanità!” ADAM fece apparire una lama energetica rossa dal palmo della sua mano ed attaccò Seyfert. I due si affrontarono e Seyfert cercò di allontanare ADAM, ma un attacco della sua aura spazzò Seyfert lontano. ADAM tentò di avvicinarsi ad Eris, ma Seyfert gli si parò davanti. “Ragazzi, state lontani, mi occupo io di lui. Non ti permetterò di fare del male ad Eris” disse Seyfert ADAM sogghignò “Ma non sarò io ad ucciderla” Improvvisamente l’urlo di paura di Shirley fece voltare Seyfert e vide qualcosa che lo sconvolse totalmente Dal petto di Eris spuntava la lama di una spada, che l’aveva trapassata da dietro. Colui che impugnava la spada era... Zephir. “No....” disse Shirley cadendo in ginocchio. Dalla spalla sinistra di Zephir era comparsa un’enorme ala nera e i suoi occhi erano come quelli di ADAM. “Ah,ah,ah,ah ben fatto, sapevo di poter contare su di te” rise trionfante ADAM Zephir ritrasse la spada e la ripose nel fodero, poi si trasportò al fianco di ADAM. Seyfert lasciò la spada e corse a raccogliere Eris, ma appena la toccò capì che era troppo tardi. Eris era morta “Nooo. Perchè Zephir, perchè?” urlò Shirley tra le lacrime. Fu ADAM a parlare “Ti rispondo io per lui: lui è nato da una madre umana e da un angelo delle tenebre, come dimostra la sua ala. Certe volte la sua parte umana ha il sopravvento, altre volte lo ha la sua parte angelica, quella che posso controllare. Ben fatto davvero. Ora finisci l’opera ed uccidili” Zephir si preparò a colpire, ma Seyfert si alzò di scatto. Sembrava non avesse controllo del suo corpo, i suoi occhi erano spenti. D’improvviso urlò come mai prima d’ora, un urlo che mescolava rabbia e disperazione, e liberò una tremenda aura che allontanò i nemici e riportò i due fratelli all’esterno. Poi Seyfert cadde a terra e non si mosse più.
• Capitolo VIII: L’odio di Seyfert
Era passato qualche giorno dalla morte di Eris. Zephir se n’era andato con ADAM e Seyfert si era rinchiuso nella sua stanza senza parlare a nessuno per giorni. Di notte usciva dalla sua stanza, andava nel luogo dove si trovava la lapide di Eris e poi si allenava fino allo sfinimento, assetato di vendetta.
Gli attacchi degli angeli delle tenebre ripresero più forti che mai ed ormai il progetto Proteus era inutile Il Proto Aquarion era inutilizzabile e tutti gli scienziati del progetto erano al lavoro per poter rendere utilizzabile l’Aquarion a due soli element, ma pareva impossibile, e la ricerca di un possibile rimpiazzo era ad un punto morto.
Di colpo gli allarmi ripresero a suonare nella base ed un nuovo nemico fece la sua comparsa. Seyfert, che era seduto all’ombra dell’albero sotto al quale pochi giorni prima aveva baciato Eris, si alzò di scatto: sapeva chi stava arrivando: Zephir.
L’enorme creatura sulla quale era Zephir assomigliava ad un versione organica e deforme dell’Aquarion. Quando la creatura fu a poca distanza dallo scudo di sicurezza alzò la mano
“Dannazione, sta decodificando i dati dello scudo, è in grado di eliminarlo” “Si è infiltrato tra di noi per poter disattivare lo scudo, dannazione è la fine” disse Jerome preoccupato “Forse no” disse Fudo. “Signore, la Proto Machine I è uscita senza autorizzazione” disse un’operatore della base “Cosa...” si chiese Jerome, ma in quell’istante si aprì la porta della sala di controlla ed entrò Shirley “Seyfert è....” “Seyfert....” aggiunse Fudo guardando sullo schermo la Proto Machine che volava verso il nemico.
Seyfert fermò la macchina di fronte al mech di Zephir e rimase in silenzio. “Zephir, anche se sei controllato da ADAM, io non ti perdonerò mai per ciò che hai atto ad Eris” Sia sullo schermo della Proto Machine che su quello della sala controllo apparve l’immagine di Zephir. Era vestito col suo solito soprabito nero ed aveva uno strano congegno su un occhio, probabilmente usato da ADAM per controllarlo. “Controllato dici? non scherzare, io l’ho fatto di mia spontanea volontà e... ed è stato piacevole” “NOOO, ti prego Seyfert non ascoltarlo, è ADAM che lo controlla” tentò di urlare Shirley al fratello “Ti prego Zephir liberati dal suo controllo. “Eris ti manca, vero Seyfert? Allora adesso la raggiungerai” disse Zephir alzando la spada del suo mech e calandola sulla Proto Machine, ma qualcosa la bloccò. Una densa aura nera aveva totalmente avvolto la macchina e aveva bloccato il colpo. “Registriamo dei valori anonimi in tutte le aure emotive di Seyfert”. “Reazione di Fusione dal Proto I” “Seyfert, no” disse jerome preoccupato. “La sua ira e la sua rabbia hanno preso il sopravvento sulla sua ragione” disse Fudo.
“MALEDETTOOOOO” urlò Seyfert mentre l’aura oscura richiamava le altre Proto Machines e compiva la fusione. Il corpo stesso del Proto Aquarion assunse un colore sul viola scuro a causa dell’aura oscura, poi spinto dall’ira di Seyfert si gettò all’attacco”
Jerome controllò i dati al computer e rimase sconvolto. “I piani bioetrici delle energie dei due piloti sono in contrasto. Se continuano così si distruggeranno a vicenda” “No” disse Shirley uscendo di corsa dalla sala in lacrime. Uscì nel cortile nel quale aveva spesso guardato Seyfert e Zephir affrontarsi e le lacrime sgorgarono ancora più forti. Quei giorni sembravano lontani anni ora che suo fratello e il ragazzo che amava si stavano scontrando in un duello che forse in realtà loro non volevano: Seyfert era dominato dalla sua rabbia, mentre Zephir era controllato da ADAM. Shirley realizzò che solo lei poteva fermare tutto questo e si diresse verso uno dei cannoni di difesa della base.
Lo scontro tra i due mech continuava da molto e l’ira di Seyfert si era ampliato ancora di più ed ora minacciava di danneggiare permanentemente l’area e la base. Un esplosione propio tra i due mech li fece allontanare. “Il colpo è stato sparato da uno dei nostri?” chiese Jerome “Shirley” disse Fudo “Cosa diavolo le salta in testa?” “Lasciala fare, ho fiducia in lei”
Shirley si avvicinò al mech di Zephir e tentò di parlargli, ma sembrava che il ragazzo non la riconoscesse, nonostante fosse voltato verso di lei. Seyfert ne approfittò ed attaccò, facendo cadere a terra il veicolo di Zephir. Shirley vide uno spiraglio e si infilò nel corpo del mech, mentre Jerome apriva il fuoco dalla base per fermare il Proto Aquarion. “Perdonami Seyfert, lo faccio per Shirley”
Shirley vide qualcuno ai comandi e si avvicinò “Zephir sei tu?” Il ragazzo ai comandi era Seyfert, ma la voce che parlò non era la sua “Cosa pensi di fare, mocciosa. Io controllo Zephir e lo farò combattere con tuo fratello finchè non si distruggeranno a vicenda” “Ma perchè, lui non è un tuo alleato” “Puah, lui è solo uno sporco mezzo sangue, non ho bisogno di lui” Zephir emise un gemito e fece rialzare il mech ma non si mosse. Shirley realizzò che l’oggetto che Zephir aveva sull’occhio era il mezzo con cui ADAM lo controllava e cercò di staccarlo, ma una potente scossa elettrica le attraversò l’intero corpo. “Ah , ah, arrenditi, non puoi fare nulle” la derise ADAM “No, io lo salverò, salverò tutti e due. Non mi interessano le sue origini, Zephir è una persona molto importante per me e non lo lascerò nelle tue mani, MAI” Shirley tentò di nuovo con più forza, nonostante la scossa elettrica aumentò, ma non si arrese. “Shir...ley” La mano di Shirley fu affiancata da quella avvolta in un guanto nero di Zephir ed insieme ruppero il sistema di controllo. Gli occhi di Zephir tornarono del suo colore verde acqua normale, mentre osservavano quelli azzurri di Shirley. “Tu, tu mi hai salvato” disse lui. “Lo so” disse Shirley in lacrime abbracciandolo
“Ce l’ha fatta” disse Jerome lasciando i controlli remoti del cannone, ma in quello stesso istante Seyfert lo attaccò e poi si lanciò contro il mech di Zephir. “Che diavolo fai Seyfert! C’è anche Shirley là dentro” urlò Jerome, ma il fratello non lo sentì “L’odio ha ormai oscurato la sua anima e ha perso di vista la luce che brilla nelle tenebre e finche non la ritroverà non potrà fermarsi” disse Fudo. “AHHHHHHH” urlò Seyfert fuori controllo sferrando un colpo che staccò il braccio armato del mech di Zephir e lo fece cadere. Seyfert sollevò la mano ed il braccio dell’Aquarion, preparandosi a dare il colpo di grazia, ma una mano gentile lo fermò Seyfert si voltò e vide il viso che aveva tanto amato: Eris era accanto a lui. La rabbia e l’odio si dissolsero dal volto di Seyfert, ma l’aura oscura persistette. “Eris, io, io non ho potuto salvarti” disse lui “Lo so, ma non importa. Tu Seyfert hai il potere di salvare milioni di persone, il potere di salvare questo mondo. Non farti divorare dalle tenebre. Abbi fede” “Eris io ti amo e ho bisogno di te” “Sarò al tuo fianco dovunque andrai Seyfert e un giorno forse ci rivedremo Ora chiudi gli occhi e ritrova la tua luce” Seyfert chiuse gli occhi e strinse forte lo spirito di Eris e la vide: una piccola luce che splendeva nelle tenebre. Eris sparì ma dal corpo di Seyfert fuoriuscì un aura luminosa che cancellò quella oscura. La fusione si sciolse e anche in cielo tornò a splendere il sole. Seyfert rimase sulla Proto Machine I ed osservò verso Shirley ed Eris, che risposero con un sorriso al suo sguardo. Sorrise anche lui, ma il sorriso gli si spense subito sulle labbra perchè vide qualcosa che perseguitava i suoi incubi da dieci anni: il gigante bianco di ADAM che distrusse il mondo. Tentò di avvertire gli altri ma non fece in tempo. Un fulmine bianco colpì il mech di Zephir, che fu divorato da una tremenda esplosione.
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