Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

Save the last hope

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Murushierago
CAT_IMG Posted on 27/9/2009, 08:26




Parte 1

Un paese non troppo grosso dove vivere, non era un posto perfetto soprattutto per l'accoglienza, almeno questo era quello che pensava Est.
7 anni da quando si trasferì, non era riuscito a inserirsi con la gente del posto specialmente con quelli della sua età. Emarginato o Asociale? Questo non poteva saperlo, l'ipocrisia gli faceva pensare che fosse la prima di queste. Era un ragazzo nel giusto con le sue idee e credenze, non era un filosofo, scrittore, pensatore o quant'altro era una persona normale e seria agli occhi della gente che ne capisce, un po' sbadato certo e a scuola non era il primo della classe ma sono queste le qualità di chi è “normale” parola con poco senso in questo periodo secondo la sua opinione.
Ma qualcosa diceva che la normalità in quel ragazzo si sarebbe consumata con il passare del tempo, il fatto che si chiudesse in se era tutto il contrario della normalità quello che ingannava la gente erano le cose abituali che faceva, insomma, niente di strano per essere definito anormale. Nessun sentimento lo sfiorava, credeva che fosse tutto inutile e insensato, l'unico sentimento forse a cui dava un po' più di credibilità era l'odio e questo era un problema. Gli sembrava strano come da piccolo non gli importava di tutto ciò ma adesso era tutto cambiato, troppa la gente stolta e inutile, poca la gente seria. Era ritenuto insomma ,dai gruppetti di ragazzini ,che pensano solo a divertirsi malamente, un ragazzo “sfigato”, arrogante, scontroso e poco intelligente.
Se avesse potuto avrebbe cambiato tutto...
Era mezzo giorno il sole picchiava forte sulle strade del paese, deserte, solitarie. Est stava dormendo sul letto, stava guardando un film, aveva ancora il telecomando in mano;ad un tratto squilla il cellulare, più che altro vibrava ma visto che l'aveva in tasca riuscì subito ad aferrarlo, osservò il numero sbalordito, non riceveva mai chiamate ma il suo superbo pessimismo gli faceva pensare ad uno scherzo telefonico o a qualche altra stupidaggine.

Est: Pronto....
Era già seccato
Riel: hey Est, come va?
Era uno di quelli che odiava a morte, ma quello che gli dava più fastidio era il “come va?”, perchè devono sempre dire come va?
Est: che diavolo vuoi, vai al punto...
Riel: ecco stavamo organizzando una festa e...
Est: che festa.
Disse con un tono di avvertimento.
Riel: ecco più che altro un festone, stiamo fino al giorno dopo e mi chiedevo se volevi venire.
Est: perchè dovrei?per fare numero?per far vedere che la tua festa è grande ?
Riel:e...senti quando puoi dammi la risposta, ah dovrai pagare ovviamente, sranno 20 yui a testa.
Est: sisi ciao.
Chiuse la chiamata senza tanto dispiacere.
Est: odio quando mi invitano a feste per idioti, mi fanno mischiare con la massa e mi fano sembrare uno di loro uffffffffff....
Si ridistese e chiuse gli occhi.
Est: quanto vorrei almeno per una volta fare qualcosa di grande con degli amici che possano essere chiamati con questo termine, bah utopia.
Si riaddormento di botto.

Si risvegliò verso le otto di sera, aveva fatto un sogno orrendo, lui stava cadendo cercando di afferrare qualcosa, ma era troppo buio intorno per capire cosa. Sta di fatto che era la prima volta che sognava qualcosa di simile.

Est: oddio, che mal di testa...
La casa era buia I suoi genitori erano usciti. Si alzò piano facendo attenzione alla testa e cercò l'interruttore per accendere la luce che era li da qualche parte. Poi la luce si accese, subito Est non si accorse di nulla ma... lui non aveva schiacciato niente.

Est: che diavo...
???: che fai?
Est saltò dallo spavento e si scansò dalla sagoma dinanzi a lui finendo contro il muro, si era fatto male e si sedette per terra stringendo I denti.
Est: che vuoi?!chi sei?!
???: tsk...Est giusto?Che nome insolito, tua madre ti ha chiamto cosi perchè sei nato ad Est?Oppure voleva semplicemente distinguerti in tutto e per tutto da gli altri?
Est: non ti importa cosa fa mia madre, chi sei?!
Era allarmato e spaventato, era un ladro?no... un assassino?ma cosa aveva fatto?
Aveva dei pantaloni in pelle e infondo aveva dei gambali in ferro. Aveva una cintura con disegnato sopra un simbolo alquanto strano, occhi rossi e capelli lunghi marroni, acconciati in modo strano, una sciarpa gli copriva il collo e la bocca, un maglione in pelle nero come I pantaloni con la lampo aperta fino alla vita che scopriva tutto il petto, la collana che ne usciva fuori aveva lo stesso simbolo della cintura. Aveva dei guanti, era sicuro che il materiale dei guanti si fosse trattato di qualche tipo di diamante, ferro non era di certo e la prova era il luccichio che emanavano. La cosa che però spaventava di più il ragazzo era l'enorme spada dietro le spalle dell'uomo, era spessa e lunga con sopra delle scritte in una lingua strana.
???:datti una calmata ragazzino non voglio farti niente...Hey Noah!Sei sicuro che questo maromocchio...
Ricevette una pacca in sulla testa, era una donna, una bella donna dallo sguardo agghiacciante.
Noah: sempre il solito, non sai trattare con la gente, l'hai spaventato non vedi?
Est: non sembra te ne freghi qualcosa...! “ma da dove diavolo sono usciti questi?come sono conciati?”
La ragazza era nei limiti della decenza rispetto all'altro, bionda occhi bianchi, una pupilla di un rosso acceso, non si era mai visto niente di simile, i jeans attilati e una maglietta di seta rossa normalissima, nel vestirsi sembrava non avesse niente di strano, aveva lo stesso simbolo del ragazzo tatuato sulla guancia.
??: hey! fai silenzio adesso, dobbiamo dirti una cosa importante, forse questo cambierà la tua vita...
Questa volta pensava veramente ad uno scherzo di grosse dimensioni....ma era sicuro?
 
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