Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

[TamaxHaru] Crybaby, ff su Host Club

« Older   Newer »
  Share  
vectorsol
CAT_IMG Posted on 9/7/2007, 18:06




Nuuuuuuu espellere Nuuuuuu T_T
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 9/7/2007, 19:12




penultimo capitolo in arrivoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
vi renderà tristi o felici a seconda ke Haruhi vi piaccia o meno(non vi dico niente uhuhuhuhu) XD

buona lettura!!!



Crybaby

Ch #9

Il suo sguardo partì dall’ultimo posto in graduatoria, ottenuto da un certo Hokimota Kyto. Non che le importasse chi fosse arrivato in quale posizione, ma si mise a leggere attentamente tutti i nomi della lista, dall’ultimo al primo, quasi volesse prolungare quell’attesa che la dilaniava. Attorno a lei continuava ad arrivare gente, curiosa come lei di vedere il proprio piazzamento. Studenti andavano e venivano, chi in ansia, chi solo curioso, chi soddisfatto e chi amareggiato. Certo, per nessuno di loro la graduatoria aveva la stessa importanza che aveva per lei.
‘Per nessuno di voi qualunque posizione che non sia la prima significa l’espulsione’ pensò amaramente, lo sguardo che lentamente saliva. Ora era entrata nella top ten. Vi lesse i nomi di Hikaru e Kaoru. Hikaru si era piazzato quinto, Kaoru quarto, ma con una differenza di punteggio minima. Deglutì con difficoltà prima di alzare fieramente lo sguardo ai primi posti.
Eccolo. Fujioka Haruhi. Il suo nome.
…Nella seconda riga. Non ce l’aveva fatta.
Haruhi sentì sgretolare la terra sotto di sé, vacillò ma riuscì a reggersi in piedi, lo sguardo fisso sui kanji del proprio nome. Dopo tutto l’impegno che aveva messo nello studio quella settimana…era stato tutto inutile. Inutile. Inutile…
Alzò lo sguardo tremante al primo posto, ottenuto da un certo Amane Kamijo. Quel nome non le era nuovo, quel ragazzo era primo già nella graduatoria precedente all’esame di recupero. Beh, buon per lui. Aveva mantenuto il suo primato.
Haruhi restò in uno stato di apatia a guardare il proprio nome, scritto nero su bianco. Poi si sentì battere leggermente sulla spalla. Si voltò quindi lentamente.
“Haruhi-kun, come ti sei piazzato? Ho sentito che hai sostenuto l’esame di recupero perché miravi al primo po-” Le parole morirono in gola alla ragazza, quando vide l’espressione di Haruhi. Gettò una rapida occhiata alla bacheca e, letto il punteggio, le offrì uno sguardo comprensivo.
“Oh Haruhi-kun, non devi abbatterti così! Solo perché non hai ottenuto il primo posto…” A quelle parole, Haruhi non ce la fece più. Scappò.

In quel preciso istante, Tamaki stava arrivando, correndo anche lui, non riuscendo ad aspettare la fine della giornata per vedere il punteggio che segnava il destino della sua amata Haruhi. Giunto nel corridoio, la vide per un attimo, mentre correva verso la porta che dava sul cortile. Tamaki alzò un braccio aprendo la bocca per chiamarla, ma fu ammutolito dall’espressione di panico che vide sul suo viso un attimo prima che scomparisse oltre la soglia. Agitato, fece per rincorrerla, ma i commenti provenienti dalla cricca di persone attorno alla bacheca lo indusse a fermarsi.
“Avete visto che espressione? Povero Haruhi-kun. Ci teneva ad essere il migliore del suo anno” stava dicendo una ragazza dai capelli nocciola.
“Però non si è piazzato male, anzi! Ma ci è comunque rimasto male…” disse un’altra con aria comprensiva. Tamaki le raggiunse in un lampo, chiedendo loro cosa fosse successo ad Haruhi.
“Oh, Tamaki sempai! Beh, quando sono arrivata ho visto Haruhi-kun che stava osservando la bacheca, così gli ho chiesto come si era piazzato, sapendo che aveva ripetuto l’esame perché scontento del proprio punteggio. Però quando mi ha visto aveva un’espressione sconvolta, che non gli avevo mai visto prima…quando ho visto il suo punteggio ho cercato di incoraggiarlo perché era davvero un ottimo piazzamento, anche se evidentemente non era quanto si aspettava…poi di punto in bianco è scappato” ammise la ragazza un po’ costernata.
“Perché, come si è piazzat- ehm, piazzato?” chiese Tamaki correggendosi, spostando lo sguardo sulla bacheca. Individuò subito la lista del primo anno, e il nome di Haruhi nella seconda riga. Rimase stupefatto. Haruhi seconda? Non era possibile. Non poteva crederci.
“Beh…” iniziò la ragazza, mentre Tamaki fissava febbrilmente la lista.
“…si è piazzato primo, ma a pari merito con un altro”
…Come? Tamaki osservò per un attimo la ragazza, scioccato, poi tornò sulla lista. Era vero. Il punteggio era uguale. Persino il numero affianco al suo nome confermava. 1. Ce l’aveva fatta!!!
Con un sorriso che andava da orecchio a orecchio, Tamaki sollevò la ragazza, le fece fare una piroetta e la rimise a terra, sussurrandole un “Grazie” all’orecchio, che la fece quasi svenire quando lui lasciò la presa per dedicarsi all’inseguimento di Haruhi.

Come aveva fatto? Come aveva fatto a mancare di nuovo il primo posto? Dove aveva sbagliato? E per di più in un test su argomenti che aveva studiato così assiduamente in quella settimana! Cos’era successo? Era stata l’ansia? La paura che le aveva chiuso lo stomaco ogni volta che aveva pensato all’eventualità di non vedere più i membri dell’Host Club?
Haruhi continuò a crogiolarsi nella sua disperazione, dondolandosi avanti e indietro, sotto il gazebo in pietra nel quale era venuta due ore prima, ancora ignara del suo terribile destino. Nemmeno le lacrime le uscivano, la sofferenza era troppo grande per essere alleviata con un semplice pianto. Nascose il viso tra le braccia, incrociate sopra le ginocchia.
Non avrebbe più frequentato l’Ouran. Non avrebbe più frequentato l’Host Club. Non sarebbe più stata sottoposta agli scherzi dei gemelli, alle minacce di Kyoya, ai sorrisi di Honey, alle pacche fraterne di Mori. Non sarebbe più stata oggetto delle carezze di Tamaki, dei suoi occhi da cucciolo, dei suoi baci… Ecco, persino ora pensava a lui. Persino ora che, rassegnata, ripensava a tutto quello che non avrebbe più visto, vissuto, gioito.
Le uscì un singhiozzo sordo. Soffriva, soffriva in modo indicibile. Nemmeno lei si era resa conto di quanto l’avesse resa felice frequentare questa scuola, non prima di quel momento. Nonostante rifiutasse d’ammetterlo, era felice di essere entrata per sbaglio nella terza aula di musica, e di aver rotto quel vaso. Ne era davvero felice.
I singhiozzi divennero più frequenti, mentre stringeva spasmodicamente i pugni, sbiancandosi le nocche, cercando di proteggersi da una sofferenza che non poteva essere pareggiata…







sono riuscita anche solo per un attimo a farvi credere che Haruhi non ce l’avesse fatta?se si, allora sono felice, la mia missione è conclusa!!! (o quasi, il prox capitolo sarà quello finale)
magari aggiungerò un capitolo post-fic, una sorta di epilogo ^^ scusate, ma qst fic m ha troppo appassionato!!!!non voglio farla finireeeeeeeeee T_T

come sempre aspetto tanti commenti ^^
piccola nota: ho pensato parecchio a qst cosa del pareggio, quindi mi serviva un cognome che venisse prima in ordine alfabetico. incredibilmente, m venivano tutti con lettere dopo la f!!!! alla fine ho ripiegato sull’unico ke mi piacesse e che venisse prima. Chiedo perdono!!! XP

see you at next chapter!(ke nn so ancora se sarà l ultimo o no ^^)
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 10/7/2007, 14:28




rettifico, me ha intenzione di fare ancora 3 o 4 capitoli.....
le idee nn s esauriscono mai!!! ^^
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 12/7/2007, 14:33




Crybaby

Ch #10

Tamaki percorse in lungo e in largo il cortile, perlustrando anche tutti i corridoi dell’edificio, cercando Haruhi. Voleva vederla, abbracciarla, condividere quella felicità. Certo, prima doveva trovarla, cosa non facile, vista la vastità della scuola. Entrò persino nella sede dell’Host Club, vuota a quell’ora. Ansimando per la lunga corsa, si appoggiò alla finestra, per riprendere fiato. La sesta ora era iniziata da pochi minuti, ma non gliene importava niente. Rialzandosi, pronto per proseguire le ricerche, gettò uno sguardo fuori dalla finestra, e il suo sguardo venne attirato dalla cupola bianca al centro del labirinto.
‘Il gazebo di pietra!’ Subito corse fuori dall’aula, percorrendo la distanza a velocità della luce, giungendo affannato all’entrata. Si fermò e inspirò a lungo, prima di addentrarsi nel labirinto. Si perse un paio di volte, prima di riuscire a vedere, alla fine dell’ennesimo corridoio verde, una struttura in pietra, con una figura raggomitolata alla sua ombra.

“Dov’è Suoh kun?”
“Dov’è Fujioka kun?”
“Non stava molto bene, è uscito un attimo a prendere un po’ d’aria”
Medesima risposta, sia da parte dei gemelli che di Kyoya, alla domanda dei professori. Quest’ultimo si aggiustò gli occhiali, chiedendosi che fine avesse fatto Tamaki, mentre dall’altra parte dell’edificio Hikaru lanciò uno sguardo preoccupato a Kaoru, che ricambiò. Perché Haruhi non tornava?

Conficcandosi le dita nei gomiti, Haruhi continuava a singhiozzare, il petto che le doleva, gli occhi arrossati e lucidi. Com’era possibile poter soffrire così? Non lo augurava a nessuno.
“Haruhi!!!” Sentendosi chiamare, alzò lo sguardo, vedendo Tamaki sorridente che le correva incontro. Aveva pure le allucinazioni adesso?
“Finalmente ti ho trovata!” disse appoggiandosi al tavolino per riprendere fiato.
“…Che ci fai qui?” gli chiese con voce roca, un groppo in gola che le rendeva difficile parlare, la voce rotta dai singhiozzi.
“Che domande, ho appena visto i risultati!! Non sei felice?? Ce l’hai fatta!”
Haruhi si limitava a guardarlo, sorridente e spensierato, non afferrando il senso delle sue parole. Ma che stava dicendo? Sarebbe stata espulsa. Espulsa. Il solo pensiero la fece sentire, se possibile, ancora peggio. Lui lo sapeva, eppure era lì a sorriderle. Non capiva…
Poi un lampo le squarciò la mente, tutto divenne maledettamente semplice. Era felice che lei se ne andasse. Lui, Tamaki, colui che pochi giorni prima l’aveva consolata, accarezzata, baciata. Colui a cui aveva donato il proprio cuore. Proprio lui, sorrideva di fronte alla sua imminente espulsione. Haruhi sgranò gli occhi, fissandolo con crescente panico.
Vedendo quell’espressione addolorata sul suo volto, Tamaki allungò una mano per accarezzarle il viso, ma lei rifuggì il suo tocco. Leggermente confuso, provò ancora, ma vedendola allontanarsi ancora di più il sorriso si spense.
“Che cos’hai Haruhi?” chiese, a metà fra il confuso e il preoccupato.
“E me lo chiedi???” gli urlò in faccia, uscendo dal gazebo, attenta a non toccarlo, senza voltargli le spalle.
“Io verrò espulsa e tu ne sei pure felice!!!” Detto questo, gli voltò le spalle e prese a correre, imboccando la prima via che si trovò di fronte.
“Cos…Espulsa?? Aspetta, Haruhi!!!” Quando realizzò, prese a rincorrerla. Credeva si essere arrivata seconda! Per un attimo la graduatoria aveva ingannato anche lui. Maledetto pareggio! Mentre la inseguiva, Haruhi gli urlò più volte di andarsene, di lasciarla in pace, ma lui non demorse. Non prima di averle spiegato. Cercò, mentre le correva dietro, di spiegarle che aveva male interpretato, che era arrivata prima, anche se a pari merito. Ma Haruhi si rifiutò di ascoltarlo, tappandosi le orecchie.
“Lasciami in pace!!” urlò ancora, prima di inciampare, esausta, e crollare nell’erba. Affannandosi per riprendere fiato, rotolò su un fianco, e si raggomitolò in posizione fetale. Il dolore le opprimeva il petto, mozzandole il respiro. Tamaki arrivò poco dopo, ansimando, e cadde in ginocchio accanto a lei.
“Non sapevo che corressi così forte…” le disse con difficoltà, tra un respiro e l’altro. Lei restò in silenzio, gli occhi chiusi, la fonte appoggiata alle mani chiuse a pugno, respirando a fatica, mentre il fianco le doleva per la lunga corsa.
“Quello che ho cercato di dirti…” riprese lui, sempre ansimando.
“Non ti voglio ascoltare!” esclamò lei in un fiato.
“…è che non sei arrivata seconda, ma prima. In parità con un altro però, ecco perché eri nella seconda riga” finì di spiegare, dopo di che si distese sulla schiena accanto a lei, il petto che si alzava e abbassava continuamente.
Haruhi ci mise un attimo ad assimilare le sue parole. Era arrivata prima? Davvero? Non era una bugia? Le vennero le lacrime agli occhi. Davvero sarebbe rimasta all’Ouran con tutti loro?
“Non mi stai raccontando una bugia per calmarmi?” gli chiese alzando un po’ il viso, ancora con un filo di sospetto.
“Non ti mentirei mai su questo” Si girò a guardarla, l’espressione seria, lo sguardo sincero. Quando incontrò i suoi occhi non poté non credergli. Lo abbracciò, nascondendo il viso contro il suo petto, e finalmente pianse tutte le sue lacrime. Tamaki continuò ad accarezzarle la capigliatura bruna, finché non si calmò.
Quando si rialzarono, Haruhi aveva gli occhi rossi e gonfi di pianto, più delle occhiaie molto marcate. Immaginò che doveva aver accumulato molta stanchezza in quegli ultimi giorni, per non parlare di tutto lo stress di quegli ultimi momenti.
“Siamo in tempo per l’ultima ora?” chiese timidamente, asciugandosi gli occhi.
“Se vuoi arrivare a metà lezione si…ha non te lo consiglio, visto come sei presa!” le disse con un sorriso, accarezzandole una guancia. “È meglio che vai a casa per oggi”
“Mh…” Stranamente, acconsentì. In effetti, si sentiva piuttosto spossata, il sonno che minacciava di crollarle addosso in qualsiasi istante.
“Prima però voglio vedere coi miei occhi la graduatoria”
“Ancora scettica eh? Ok, te lo concedo, ma poi ti porto subito a casa. Prestami il tuo cellulare, avverto i gemelli”
Haruhi gli passò quindi il proprio cellulare, e insieme si incamminarono verso l’uscita (che trovarono dopo molti vicoli ciechi). Una volta raggiunta la bacheca, e visto che le aveva detto la verità, una lacrima solitaria le solcò la guancia, finendo nel suo sorriso. Felice, Tamaki chiamò quindi il proprio autista che li venisse a prendere e, una volta in macchina, finito di scrivere i messaggi coi cellulari, porse ad Haruhi il suo.
“Haruhi?” La guardò, si era addormentata appoggiando il capo sulla sua spalla. Intenerito, l’abbracciò, e si godette quella vicinanza per tutto il tragitto.

In classe nel frattempo, Kyoya sentì la vibrazione del proprio cellulare. Guardò, e vi lesse il seguente sms:
“Dì all’insegnante che non mi sono sentito bene e che sono tornato a casa. Ciao Tama”
Guardò il mittente, un numero che riconobbe come quello di Haruhi.
‘Per fortuna non stava bene, eh…’ pensò, mentre un largo sorriso si affacciava sul suo volto, immaginando quanto stava accadendo.

Nello stesso momento, Kaoru ricevette il medesimo sms, firmato da Haruhi ma spedito dal cellulare del Lord, con un ps: “Prima in graduatoria!!”. Con un ghigno, lo mostrò a Hikaru, che sbarrò gli occhi, e guardò il gemello scioccato.
“Avevo ragione o no?” gli disse in un soffio. Entrambi avevano capito che fine avevano fatto quei due.





perdonatemi, ma le idee non m finiscono mai!!!così ho deciso di prolungare di qlk capitolo qst fanfic ^^ minimo altri 2 capitoli sicuro!! ^^
ke c posso fare…questa ficcina m piace!! cmq sia sxo ke v sia piaciuto anke questo capitolo ^^
come sempre, aspetto tanti commentini!!!
epizit ;D
 
Top
Makicloe
CAT_IMG Posted on 12/7/2007, 14:48




ke bello!!! sn felice ke continuerai!!!
in effetti x un momento avevo creduto ke fosse arrivata seconda...meno male ke nn è successo!!! ^.^
così gli altri hanno scoperto la relazione segreta!!!
 
Top
vectorsol
CAT_IMG Posted on 12/7/2007, 14:54




belo bello bello bello beeellooooooo
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 12/7/2007, 15:07




me tanto felice ke piaceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee image
me piange di contentezza bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah image
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 13/7/2007, 11:31




Crybaby

Ch #11

Haruhi aprì un occhio, insonnolita, vedendo solo una piccola sagoma scura accanto a sé. Perplessa, si stropicciò gli occhi per mettere finalmente a fuoco, nella penombra. Davanti a lei, il peluche di un orsacchiotto. Imbronciato, per giunta. Gli diede una carezza prima di sollevarsi sul gomito, e guardarsi intorno. Sebbene la chiara luce fosse poca, si rese subito conto di essere nel lettone di un’immensa stanza, con quadri alle pareti, armadi, divani e poltrone… Sbatté le palpebre, riconoscendo quel luogo.
‘La camera di Tamaki…’ pensò, mentre spostava la trapunta leggera e scendeva dal letto. I piedi atterrarono con un morbido “punf” nel soffice tappeto bianco. Ancora reduce dalla lunga dormita, non si fece domande su perché o percome si trovasse lì, semplicemente c’era. Ma lui?
L’attenzione di Haruhi fu richiamata da una melodia, sussurrata poco più in là, oltre le candide tende attraverso le quali filtrava il chiarore che schiariva le tenebre della stanza. Indossò le ciabattine che trovò ai piedi del letto, supponendo fossero per sé, e si avviò in direzione della voce. Scostò le tende, e rimase incantata dallo spettacolo che le si prospettò davanti agli occhi.
Tamaki, candidamente illuminato dalla luna, sedeva comodamente su un morbido divano beige, poco più in là nell’immenso terrazzo, mentre a occhi chiusi sussurrava alla luna quella stupenda melodia. Rimase un attimo ad ascoltarlo, non capendo una parola di quello che diceva, poiché in francese come intuì, ma comunque rapita da quella canzone. Poi si avvicinò lentamente, e lui si accorse della sua presenza solo quando gli fu accanto.
“Ehi ciao…non mi ero accorto ti fossi svegliata. Dormito bene?” le chiese con un sorriso, facendole posto sull’immenso divano. Lei gli si sedette accanto, immersa nei soffici cuscini. Fece un lungo e felice sospiro prima di rispondere.
“Si, grazie. Che canzone stavi cantando? È in francese,vero?” chiese Haruhi, interessata.
“Si, me la cantava mia madre, quand’ero piccolo, per farmi addormentare” Fece un sorriso triste, probabilmente soffriva ancora la mancanza della madre.
“È molto bella” disse, dispiaciuta di aver toccato un tasto dolente.
“Ti ringrazio” Le sorrise.
“Senti, ma…come mai non sono a casa mia? E che ora è?”
“Beh, a casa tua saresti stata da sola, e non mi andava. Comunque sia, sono le nove e diciotto adesso”
“Ho dormito così tanto?” chiese sbarrando gli occhi.
“Anche di più, se è per questo. Sei crollata appena sei salita in macchina” Sorrise ricordandolo.
“…Chissà perché finisco sempre per addormentarmi. È che con te mi rilasso” spiegò Haruhi imbarazzata, guardando il cielo stellato.
“O forse sono io che sono noioso” suggerì, un po’ per scherzo, un po’ sul serio.
“Ma scherzi? Non lo pensare neanche! Sei la persona meno noiosa che conosca!” lo rassicurò, volgendosi verso di lui, e posandogli una mano sul braccio per richiamarne lo sguardo. Le rispose con un sorriso, e si avvicinò, sfiorandole le labbra con le sue, in un bacio gentile. Si ritrasse poi, scompigliandole la chioma bruna, tornando a guardare il cielo. Agli occhi di Haruhi però, nessun cielo stellato pareggiava col suo profilo illuminato dal chiaro di luna. Si accoccolò contro il suo fianco, subito avvolta dal suo braccio, e prese anche lei a guardare le stelle con lui. Dopo un po’ le fece male il collo per via della posizione scomoda, ma non disse niente per rovinare l’atmosfera romantica. Con la coda dell’occhio però, Tamaki lo notò.
“Ti andrebbe di stare un po’ più comoda?” suggerì.
“…Certo, se vuoi. Ma in che senso?” rispose sollevata e allo stesso tempo curiosa.
“Aspetta e vedrai” le disse, misterioso, poco prima di premere un pulsante su un telecomando apparso dal nulla. Lo schienale del divano immediatamente crollò all’indietro, portando gli ospiti con sé, e allo stesso tempo sbucò da sotto un lungo poggiapiedi. Fu così che il divano si trasformò in un morbido ed immenso lettone. Haruhi emise un gridolino di sorpresa, prima di trovarsi comodamente distesa, aggrappata al braccio di Tamaki.
“Un po’ brusco, eh?” chiese lui con un sorriso a mo’ di scusa, aspettando la reazione di lei, che a sorpresa scoppiò a ridere. Rise fino alle lacrime, tenendosi lo stomaco con una mano, mentre l’altra restava appoggiata sul suo petto.
“Capisci cosa intendevo quando ho detto che sei la persona meno noiosa che conosca?” chiese ironica, mentre la risata ancora scemava. Anche lui rise di cuore, a quella domanda. Entrambi finirono con le lacrime agli occhi, distesi su un fianco, a guardarsi negli occhi, mentre entrambe le risate scemavano.
Il cuore di Haruhi prese a pompare, impazzito come la prima volta che lui l’aveva sfiorata. Al chiaro di luna i suoi capelli brillavano come fili d’oro, gli occhi che sembravano due pozzi cristallini. Si perse in quello sguardo, mentre la sua mano le accarezzava una guancia, incerta. Lei gli si avvicinò, interrompendo un attimo il contatto visivo per guardargli le labbra, tornando poi a guardarlo negli occhi, un chiaro invito a baciarla. Tamaki non se lo fece ripetere, gli occhi a guardare la bocca di lei prima di chiudersi, nel momento del contatto. Quando le loro labbra si unirono, i pensieri di entrambi si interruppero, assuefatti dalle palpitazioni dei loro cuori. Subito lui approfondì il bacio, e Haruhi rispose con uguale impeto.
Le mani che sfioravano i loro corpi, curiose, ora si fecero più audaci, toccando la schiena appena sopra la vita dei pantaloni, risalendo e alzando i bordi dei vestiti. Le mani di Tamaki risalirono fino alle scapole, distinguendo sotto il cotone della camicia il rilievo del reggiseno, e indugiandovi sopra un attimo, per poi proseguire. Quelle di lei continuarono ad accarezzargli la schiena, il collo, il viso. Intanto il bacio continuava, le bocche che non accennavano a staccarsi mentre si divoravano l’un l’altra.
Haruhi era travolta da quel momento, ne era intimorita ma allo stesso tempo non voleva che finisse, i sentimenti che dominavano la ragione. Tamaki, incapace di smettere di baciarla, si sollevò su un gomito, portando il busto sopra di lei, non interrompendo il loro contatto, al che lei gli mise le braccia al collo. Si ritrovarono nella stessa posizione di pochi giorni prima, nell’appartamento di lei, con in prospettiva l’imminente arrivo del padre. Solo che stavolta erano nel terrazzo a casa di lui, con nessun padre in arrivo, completamente indisturbati, unico pubblico la luna e le stelle.
“Haruhi…” Tamaki le sussurrò il nome sulle labbra, nell’attimo in cui si staccarono.
“Non ti fermare” gli disse lei tornando a baciarlo, accaldata e senza fiato. Desiderava toccarlo ancora, sentirlo di più. Mentre le bocche, fameliche, non accennavano la separarsi, prese a sbottonargli la camicia, toccandogli finalmente i solidi muscoli dell’addome. Tamaki fece lo stesso, e una volta liberi dalle camicie, ebbe finalmente l’occasione di vedere e sentire la sua pelle chiara sotto le dita, come aveva a lungo desiderato.
Nulla poteva intromettersi tra loro, in quella notte di sensazioni ed emozioni…






e adesso vi lascio col dubbio…lo faranno o non lo faranno?haruhi resterà ancora “bambina” o…?
uhuhuhuhuhuhuhuuhuhuh….e adesso state in attesa, in vista del prossimo capitolo che, ahimè, dovrebbe veramente essere l’ultimo (me non vuoleeeeeeeeeeeeeeeee T___________T) ma la storia non può essere tirata x le lunghe + di qnt già fatto, direi ke è il momento di concludere

come sempre, aspetto tanti commentini!!!!
al prox capitolo, quello finale!!!(e stavolta davvero)

 
Top
Makicloe
CAT_IMG Posted on 13/7/2007, 14:19




uuuuuhh!!!! ke scena romanticosa!!!!!! *.*
bello!!!!
adesso xò sn tr curiosa!!!!!!
 
Top
vectorsol
CAT_IMG Posted on 13/7/2007, 15:56




quoto al 100% ^^
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 14/7/2007, 00:06




ULTIMO CAPITOLOOOO!!!!!!!!!!!!!




Crybaby

Ch #12

Quella sera, quella notte, si amarono, semplicemente. Nonostante i sentimenti che entrambi provavano, si resero conto che era ancora troppo presto perché accadesse. Inoltre, ora che lo scoglio dell’esame di recupero era passato, avrebbero avuto tutto il tempo di amarsi, in tutti i sensi.
Fu così che qualche giorno dopo, finite le lezioni pomeridiane, Tamaki e Haruhi si ritrovarono di fronte all’entrata dell’aula di musica n.3, sede del club, chiusa. L’orario di apertura alle clienti era poco più tardi, in quel momento al suo interno vi erano solo i membri. Tamaki lanciò ad Haruhi uno sguardo fremente.
“…Sei proprio sicura? Convinta al 100%?” le chiese, con un filo d’ansia. Lei ricambiò lo sguardo, un po’ imbronciata.
“Me l’hai chiesto talmente tante volte solo oggi che penso sia tu quello che non ne è sicuro!” disse spazientita.
“No, ma scherzi? Nulla mi farebbe più felice…solo che…” Guardò preoccupato il portone.
“Solo che COSA?”
“Ho paura della reazione di Kyoya se solo pensasse che questo potesse interferire coi profitti del club…” Si ritirò a disegnare spirali sul pavimento, accovacciato in un angolino oscuro. Anche Haruhi, come lui, tremò al pensiero, ma scosse la testa.
“Non ci farà nulla” gli disse, prendendolo per mano e al contempo aprendo uno dei portoni.
I membri del club se ne stavano spaparanzati, su divani o poltrone, a conversare in attesa dell’arrivo delle clienti. Tutti girarono la testa quando sentirono il cigolio dei cardini, gli occhi di tutti che caddero sulle loro mani, che si tenevano l’un l’altra.
“…Lord, che significa?” chiesero i gemelli, sebbene già intuissero quanto stava per accadere.
“Haru chan e Tama chan si tengono per manina!!!” esclamò Honey, tutto contento.
“Ah?” fu l’unica domanda di Mori. Kyoya si limitò a guardarli, sopra lo schermo del pc.
“Ehm…ecco, noi…vorremmo dirvi…che…” A ogni parola Tamaki diventava sempre più rosso.
“…noi ci frequentiamo” finì Haruhi, facendo andare la torta di traverso a Honey, facendo affannare il suo protettore a dargli pacche sulla schiena. I gemelli si limitarono a scambiarsi un’occhiata, per poi tornare alle loro occupazioni, e Kyoya li imitò. I due, intanto, guardavano allibiti la loro reazione. Si aspettavano come minimo un insorgere dei gemelli e milioni di domande da parte di Honey. Tutto questo era…troppo calmo.
“Ci aspettavamo una notizia, non qualcosa che sapevamo già!” disse Kaoru.
“Qualcosa tipo che Haruhi era incinta di un mini Lord o che so io”
“COSA??” Haruhi diventò bordeaux.
“Aspetti un figlio da Tama, Haru chan???” chiese subito Honey, gli occhini pieni di meraviglia.
“No, no, neanche per idea!!!”
“Ma come facevate a saperlo?” chiese confuso Tamaki.
“Il giorno dell’esame di Haruhi ve ne siete entrambi andati a casa prima della fine delle lezioni, ricordi? Ebbene, a me e Kaoru avete scritto un messaggio, firmato da uno, mandato però dal cellulare dell’altro. Pensavi che questo passasse inosservato?” spiegò Kyoya, sistemandosi gli occhiali sul naso. Haruhi lanciò a Tamaki un’occhiataccia, al che lui si rifugiò nel suo angolino.
“Povera Haruhi, ti sei fatta abbindolare dalle tecniche del Lord…” I gemelli la abbracciarono, piangendo la perdita mentre lei, passiva, si limitava a subire.
“Hei, lasciate subito andare Haruhi!!!!”
“Te lo scordi!!” Tamaki iniziò a rincorrere i gemelli in giro per lo stanzone, mentre questi trascinavano Haruhi con loro nella fuga. Kyoya emise un lungo sospiro.
“Kyoya chan, Haruhi farà ancora parte del club?” chiese Honey, affiancato da Mori.
“…Questa decisione spetta unicamente a lei. È d’altronde vero che non ha ancora interamente saldato il suo debito, pertanto spero che abbia il buon senso di restare finché non l’avrà fatto. Dico BENE, Haruhi?” Si rivolse a lei, col suo miglior sorriso da re del male, facendola rabbrividire al pensiero delle possibili conseguenze.
“S-si…” rispose incerta, presagendo nulla di buono in quello sguardo.
“Uhuhuhuhuhuhuhu…che felicità, una giovane coppia di innamorati…permettetemi di farvi i migliori auguri…” sussurrò Nekozawa con l’inseparabile Belzenev, apparso dal nulla alle spalle di Tamaki. Questi urlò a pieni polmoni, prima di nascondersi dietro ad Haruhi.
“Uhuhuhuhuhu…non siate timido, Suoh kun…ho qui giusto qualche talismano contro i cattivi auspici…” e prese a frugare nel proprio mantello.
“Ci vedi meglio ora, sempai?” chiesero sarcastici i gemelli, scostando le tende, cosicché un raggio di luce lo investì in pieno. Nekozawa prese a urlare, mentre in un lampo uscì sbattendo la porta.
“Disgraziati, che avete fatto??? Ora il nostro rapporto sarà maledetto per l’eternitàààà!!!!” esclamò Tamaki con le lacrime agli occhi.
“Perché, quale credevi che fosse il nostro intento?” Un sorriso maligno si allargò sui loro volti, mentre il King impallidiva man mano che realizzava.
“…VOI!!!!!!!!” E riprese a rincorrerli, mentre questi continuavano a ridere, sadici. Haruhi osservò la scena, sospirando.
‘Non cambieranno mai…’ pensò felice.







e così finisce qsta fanfic…il primo “lungometraggio” da me diretto su host club!!me felice e triste anke!!!!!!!!!!
mi ha davvero riempito le notti, a scriverla e a pensarla prima d mettermi a dormire…insomma a accompagnato qst inizio di estate!!!
non escludo di tornare a rompere molto presto con le mie fanfic!!!! (e visto ke ultimamente sono ossessionata con host club, può darsi ke ne scriva qlk altra ^^)

intanto saluto e ringrazio di cuore tutti coloro che hanno seguito e commentato questa fanfic (o ke lo faranno in futuro ^^) GRAZIE!!
aspettando sempre tanti commenti (non sono mai abbastanza!!!^^)
grazie della cortese attenzione e…alla prossima fanfic!!

epizit ;D

 
Top
Makicloe
CAT_IMG Posted on 15/7/2007, 15:06




bellissima!!!!!!!!!!!!
mi piace tanto il finale! è divertentissimo!!!!!
spero tanto di leggere presto altre tue ff!!! ^.^
 
Top
epizit
CAT_IMG Posted on 15/7/2007, 19:04




è già in elaborazione nella mia testolina crybaby 2...uhuhuhuhuhu molte sorprese v attendono XD
 
Top
vectorsol
CAT_IMG Posted on 15/7/2007, 21:18




è stupenda
 
Top
Seyfert89
CAT_IMG Posted on 15/7/2007, 21:32




bellissima!
speriamo che ci sia presto il seguito!
 
Top
29 replies since 4/7/2007, 18:41   225 views
  Share