Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

Lo scorrere del tempo, La mia prima fan fiction!

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vectorsol
CAT_IMG Posted on 29/6/2007, 22:31




evvai così leggo il seguito me sto appassionà
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 30/6/2007, 13:06




V capitolo: L’invasione

Il pomeriggio del giorno dopo Alexander stava nella sua stanza. Si stava esercitando con degli incantesimi quando qualcuno suonò alla porta. Corse giù e aprì la porta, era Helen. I genitori avevano un gran rapporto di fiducia con Alexander e per questo si limitarono a lanciare un occhiataccia ad Helen, sperando che il figlio adottasse un comportamento più responsabile. Helen notò l’occhiataccia. “Non badarci, vieni con me…” disse Alexander salendo le scale per andare in camera sua. “I tuoi genitori non si sentono sicuri se stai con me…” disse Helen “Ma no!” esclamò Alexander “è solo che sono molto protettivi…”. Arrivati nella stanza Alexander ed Helen si sedettero e il primo a parlare fu Alexander “Beh… in che incantesimo iniziamo ad allenarci?” Helen rispose “Considerando il fatto che ci sono quelle creature li… inizierei con degli incantesimi che evocano luce!” detto ciò si alzò di colpo e una rosa di luce dalla quale gocciolavano delle gocce di rugiada apparve sulla rosa dello scettro. Alexander rimase a guardare stupito “Devi averci lavorato molto sopra!” esclamò divertito, alzò lo scettro e dal diamante apparve un’Aquila brillante che sbatteva le ali lentamente. Helen rimase a guardare e disse “Anche il tuo è bellissimo!”. Non finirono di parlare che dei potenti tonfi si sentirono fuori dalla finestra. I 2 si zittirono subito. I tonfi erano regolari. Alexander ed Helen scesero di corsa le scale e entrarono in cucina. Il padre di Alexander aveva abbassato il giornale che stava leggendo e la madre era corsa alla finestra. Per un altro po’ ci fu il silenzio più totale, disturbato solo dai tonfi regolari, ma dopo un po’ si senti il rumore di una porta che si apriva e delle urla. Il padre di Alexander urlò “La porta è stata aperta! Alexander, Helen, scappate!” Alexander ed Helen non ci pensarono 2 volte, andarono nella cucina di servizio e stavano per uscire dalla porta sul retro della casa, ma anche li c’erano degli heartless, quindi i 2 rimasero a guardare la scena. Degli heartless a forma di orologio correvano verso le persone e fermavano improvvisamente le loro lancette, le persone rimanevano come pietrificate. Dopo un po’ si sentì il rumore della porta della cucina sfondata, il padre di Alexander che urlava degli incantesimi e il rumore di un orologio che si fermava. Alexander ed Helen si girarono improvvisamente, gli heartless erano arrivati. Mentre Helen scappava fuori dalla porta sul retro, Alexander puntò lo scettro contro la corda che manteneva il lampadario, trasformandola in un filo di nailon. Il lampadario cadde sugli heartless e Alexander ed Helen scapparono fuori.
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 1/7/2007, 12:10




VI capitolo: La missione di Alexander

“Dove andiamo ora?” esclamò Helen mentre scappava “Proviamo dal professore!” rispose Alexander. Mentre correvano qualcosa li afferrò per le spalle. Tutti e 2 urlarono contemporaneamente. “Fate silenzio e seguitemi!” disse Leon sottovoce ma deciso. I 2 ragazzi lo seguirono senza indugio, arrivando in una piccola casa del 2° distretto. Leon sprangò la porta e iniziò a parlare “A quanto pare degli heartless stregoni hanno sfondato le difese del 1° distretto e gli heartless orologi stanno bloccando il tempo a tutte le persone. Io non posso fare niente, devo rimanere qui e salvare le persone che hanno ancora il loro tempo. Voi dovete salvare la città di mezzo!” esclamò Leon rivolto ad Alexander e Helen “Noi?” disse incredulo Alexander “Come?”. Leon rispose “Gli heartless che vedete sono gli heartless dei forgiatempo, una stirpe di creature in grado di far muovere il tempo a loro piacimento. Quello che dovete fare è bloccare chiunque sta trasformando i forgiatempo in heartless arrivando nel loro ehm… mondo e ridare il tempo con la vostra magia al campanile nascosto.” “Mondi?” disse incredula Helen. Leon abbassò lo sguardo e disse “Io non sono di questo mondo…” Helen e Alexander guardarono Leon stupiti. Leon riprese “Dovete sapere che esistono più mondi, non solo la città di mezzo. Il mio andò distrutto e Cid salvò me e altri miei amici… da allora sono al servizio di questa città per evitare che succeda ciò anche a questo mondo.” Helen disse stupita “Il tipo del negozio di accessori?” Leon disse “Si, proprio lui.”. Alexander domandò “Ma come faremo a spostarci per i mondi?” “Dovrete usare la Gummiship” Rispose Leon. “Gummiche?” chiese Helen “Gummiship, grazie a questa potrete viaggiare di mondo in mondo. Un tempo i mondi erano divisi da legami invisibili, ma gli heartless ha distrutto questi legami e ora possiamo viaggiare grazie alla gummiship. Ma mi raccomando! Non dovete assolutamente dire che venite da altri mondi o ci saranno dei grossi problemi!” Alexander ed Helen erano rimasti esterrefatti. Fino a quel momento non avevano saputo niente di tutto quello che Leon aveva appena detto loro. Erano confusi e euforici allo stesso tempo, sarebbero stati in grado di salvare la città di mezzo? Toccava solo a loro scegliere se partire e tentare oppure di lasciar sparire la città di mezzo. Leon disse “Allora, volete partire?” ci fu 1 minuto di silenzio. Alexander parlò per primo “Certo, partiremo” “Bene, allora…” Leon fu interrotto improvvisamente da degli heartless che tentavano di sfondare la porta della casa con tonfi regolari. “Sono già qui!” disse Leon sottovoce. Gli heartless sfondarono la porta, ma dentro non c’era nessuno. Degli heartless fecero dei passi avanti ma appena varcarono la porta vennero investiti in pieno da una parete di luce, un aquila dorata iniziò a bombardare gli heartless rimanenti e dei raggi di luce partivano da una rosa dorata a mezz’aria davanti alla porta. Gli incantesimi dei ragazzi fecero svanire molti heartless e leon in iniziò a colpire i rimanenti. “Presto scappate da Cid!” esclamò mentre colpiva gli heartless rimanenti. I 2 ragazzi, sapendo che ormai dipendeva tutto da loro scapparono verso il negozio di accessori.
 
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vectorsol
CAT_IMG Posted on 1/7/2007, 16:36




Bella bella sta storia ^_^
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 2/7/2007, 21:47




VII capitolo: Il negozio di accessori

Alexander e Helen scappavano velocemente verso il 1° distretto ma gli heartless tentavano di bloccarli. “Non ce la possiamo fare!” esclamò Helen “Abbiamo degli scettri, usiamoli no?” rispose Alexander. Alexander trasformò il suo scettro nella spada di diamante e Helen trasformò il suo scettro nella spina di cristallo, una spada formata da dei rovi di cristallo che si incrociavano circondati da irte spine disposte in cerchio. Agitando le spade davanti a loro Alexander ed Helen ripresero a correre. Finalmente il primo distretto, arrivarono correndo all’entrata e entrarono chiudendo la porta alle loro spalle. Ansimavano stanchi per la corsa. Alle loro spalle Cid aveva un sorriso beffardo “Appena in tempo!” esclamò. Alexander ed Helen trasalirono, non si erano accorti della sua presenza. “Cid, non farlo mai più!” esclamò Helen. Alexander disse “Leon ci ha detto… che dobbiamo partire per altri mondi con la gummiship”. Cid li guardò. Un sorriso si dipinse sul suo volto e scoppiò a ridere “AH AH AH! Volete farmi credere che Leon avrebbe affidato la città di mezzo a voi? AH AH AH!”. Yuffie scese le scale dell’officina. Vedendo Cid che se la spassava probabilmente per qualcosa riguardante i ragazzi, lo guardò molto seriamente e così anche Alexander ed Helen. “HA HA ha ha… ehm… scusatemi ragazzi, perché dovrei credervi?” disse Cid. Yuffie intervenne “Cosa sta succedendo qui?” Helen rispose “Leon ci ha detto che dobbiamo partire per salvare la città di mezzo!” Yuffie guardò i ragazzi stupita e capì il motivo dell’ilarità di Cid che le fece uno sguardo come per dire “Te-l’avevo-detto-che-c’era-da-ridere”. “Ehm… ne avete le prove?” chiese Yuffie guardando Alexander ed Helen come 2 pazzi. Alexander abbassò lo sguardo e aprì bocca per parlare ma venne interrotto da una voce che disse “Le ho io le prove”: Aerith entrò dalla porta dell’officina con in mano una busta. “Tenete, era nella mia stanza” porse la busta a Cid e Yuffie che la aprirono in fretta. Dentro c’era un testo con la calligrafia di Leon mossa dalla fretta:

Cara Aerith,
La città di Mezzo è in pericolo, ma io non posso fare niente, se la abbandonassi probabilmente questa sprofonderebbe nell’oscurità e anche questo mondo finirebbe come il nostro…Ma c’è una soluzione! 2 ragazzi di questa città, di nome Alexander ed Helen hanno in loro qualcosa di speciale, solo loro possono salvare la città di mezzo! Probabilmente quando avrai letto questa lettera saranno già nel negozio di Cid, devi avvisare Cid che non stanno mentendo e sono la nostra unica speranza.
Ho fiducia in voi

Leon
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 4/7/2007, 16:21




VIII capitolo: la partenza

Alexander ed Helen guardarono Yuffie e Cid con aria di rimprovero. “Ehm… penso che vi dobbiamo delle scuse…” disse Yuffie. Cid non proferì parola e guardò dal lato opposto della stanza. Yuffie gli tirò una gomitata. “Ahia… si, va bene, scusate…” disse Cid massaggiandosi il braccio dove aveva ricevuto la gomitata. Alexander ed Helen soffocarono una risata. “Se abbiamo finito qui possiamo andare alla gummiship” Disse Aerith aprendo la porta del negozio e andando avanti. Alexander ed Helen la seguirono seguiti da Cid e Yuffie. Gli heartless però continuavano ad attaccare. Yuffie difendeva i ragazzi, Cid e Aerith che scapparono avanti. Giunti nel 2° distretto seguirono una strada che portava in un posto chiamato “la stanza meccanica”. Gli heartless erano anche li dentro. “Maledetti heartless…” bestemmiò Cid schivando una mano che puntava dritta al suo petto. “Mantieni la calma Cid, siamo quasi arrivati!” esclamò Yuffie tirando delle sferzate con la sua stella ninja. Cid andò davanti a una parete e premette un pulsante. “Reflex!” un doppio urlo lanciato da Helen ed Alexander contemporaneamente fece scaturire dai loro scettri un duraturo reflex di luce su cui gli heartless si abbatterono. Intanto dove c’era il pulsante premuto da Cid apparve una tastiera. “Ehm… il codice…” “Sbrigati Cid!” esclamò Alexander, delle macchie nere stavano apparendo sul reflex, gli heartless lo stavano rompendo. “49382!” esclamò Aerith ricordandosi il codice. Cid digito il codice velocemente sulla tastiera, una porta apparve. “Presto presto!” esclamò Cid aprendo la porta e facendo entrare tutti. Tutti tranne lui erano entrati quando un rumore di vetri infranti si sentì in tutta la stanza: il reflex era letteralmente finito in pezzi. Cid entrò subito nella stanza e si chiuse la porta alle spalle che scomparve. La stanza era buia. “Dove siamo finiti…” “Ahia, quello è il mio piede!” “Ops, scusa Yuffie” “ Qualcuno vuole accendere qualcosa?”. Alexander fece brillare il diamante dello scettro, ma la luce del diamante non bastava ad illuminare la grande stanza dov’erano finiti. “Ok, così dovrebbe andare!” Cid si avvicinò a una leva e la abbassò. Delle luci si accesero rivelando una grossa stanza dalle fredde pareti d’acciaio ricoperte di circuiti. Al centro della stanza c’era una specie di astronave colorata di viola, era armata e avanti c’era uno scudo che pero non ostruiva la vista dall’abitacolo. “Wow…” dissero all’unisono Alexander ed Helen. “Benvenuti nel gummiship hangar! E…” Cid si avvicinò alla gummiship “Questa è la mia creazione, la Masterfly!” Aerith disse “Questo sarà il vostro mezzo di locomozione per le dimensioni!” “Ma come si usa?” chiese Helen. Cid andò verso una scrivania con un grosso computer sopra e portò ai ragazzi un grosso tomo. “Queste sono le istruzioni, leggetele e…” Aerith rivolse uno sguardo di fuoco a Cid. “…ehm, forse è meglio che ve le spieghi di persona!” disse Cid entrando nella gummiship con i ragazzi. Dopo aver finito le spiegazioni Cid, Alexander ed Helen scesero dall’astronave. “Bene” disse Cid “progetterò delle gummiship più potenti, quindi tornate a trovarci ogni tanto!” Dopodiché andò verso la scrivania mentre i ragazzi salivano sulla gummiship per partire. Aerith lo afferrò per un braccio e gli disse sottovoce “Almeno salutali!” “Uffa…” Cid andò verso il muro e premette un pulsante, un grosso portellone si aprì sopra la gummiship. I motori si accesero e la gummiship si alzò da terra. “A presto!” “Ciao!” “Si, si, ciao…” Dissero Aerith, Yuffie e Cid salutando da terra. Il viaggio di Alexander ed Helen era iniziato.
 
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vectorsol
CAT_IMG Posted on 4/7/2007, 16:55




Bel capitolo continuala ^_^
 
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Seyfert89
CAT_IMG Posted on 8/7/2007, 14:36




bella, continuala!
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 9/1/2008, 15:07




Finalmente, dopo 6 mesi, mi è tornata la voglia di portare avanti quest FF, ecco il 9° capitolo!

IX capitolo: Il primo viaggio della masterfly

Alexander ed Helen erano seduti uno affianco all’altro ai posti di guida della gummiship. Fino a quel momento era andato tutto bene, niente esplosioni, niente morti, ecc. Sembrava che il viaggio sarebbe andato anche troppo bene. Alexander premette un pulsante vicino alla cloche e una voce femminile disse “Pilota automatico attivato”. Alexander ed Helen si alzarono e andarono a sedersi su delle sedie intorno a un tavolino nell’ampio spazio dietro i sedili di guida. Helen disse “Non vedo l’ora di arrivare a… ehm… a…” Un pensiero orribile si fece strada nella testa di Alexander e Helen; non avevano la più pallida idea di dove trovare il campanile nascosto ne il mondo dei forgiatempo. Mentre si lambiccavano il cervello e si chiedevano perché prima di partire non avevano chiesto dove potevano trovare il mondo dei forgiatempo e il campanile nascosto sentirono un rumore simile a quello di una radio che tentava di sintonizzarsi provenire dal pannello dei comandi. “Ehi, che succede??” chiese Helen spaventata. Un'altra voce rispose “Vi ho spaventati per caso?”. Dal pannello comandi era spuntato uno schermo nel quale c’erano le facce di Cid, Yuffie, Aerith e Leon. “Spaventati? Ci avete fatto prendere un colpo!” esclamò Alexander rivolto verso Cid. Helen disse “Professore” rivolta verso Leon “Lei ci ha detto che dobbiamo salvare i forgiatempo e ripristinare il campanile nascosto, l’unico problema e che non abbiamo la più pallida idea di dove possiamo trovare il mondo dei forgiatempo e il campanile!”. Cid rispose prima che Leon potesse aprir bocca “State tranquilli, sotto la masterfly ho installato un dispositivo che rileva i campanili, quando arriverete nelle vicinanze di un campanile questo in..zierà a su..n..re c… s….d…e” e poi silenzio assoluto. Dopo poco la masterfly urtò violentemente contro qualcosa e una luce rossa lampeggiante si accese nella gummiship. Alexander ed Helen caddero a terra. La voce femminile ripeteva “Nemici rilevati, nemici rilevati”. Alexander ed Helen andarono ai posti di guida indolenziti per la caduta. Fuori dalla gummiship era pieno di piccole astronavi bianche, rosse e verdi che tentavano di spararli. “Pilota automatico disattivato. Livello dei danni 10%” disse la voce femminile mentre i 2 afferravano la cloche. Premendo il pulsante sulla cloche iniziarono a sparare ma i nemici continuavano a uscire. Intanto la voce continuava a dire “Livello dei danni al 20%, 21%, 22%, 23%, attivare dispositivo di emergenza”. Alexander disse “Dispositivo di emergenza?” notò uno sportellino con questa scritta sopra. Aprì lo sportellino. All’interno c’erano due buchi. Un improvviso lampo di genio lo scosse; afferrò lo scettro di Helen, prese il suo e li inserì nei buchi.
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 11/3/2008, 12:43




X capitolo: Un nuovo mondo

Successe tutto in un secondo. Davanti alla gummiship apparì un prisma e poi… neanche Alexander aveva capito ciò che era successo. Era apparsa una luce fortissima e poi aveva chiuso gli occhi per non essere accecato. Quando aveva riaperto gli occhi non c’erano più nemici attorno a lui. Alexander ed Helen si guardarono stupiti. La voce femminile disse “Livello di energia critico, la gummiship auto attraccherà nel mondo più vicino per la ricarica. Allacciate le cinture e tenetevi forte, atterraggio in corso…”. Alexander ed Helen non fecero in tempo ad allacciarsi le cinture che la gummiship urto violentemente contro quello che sembrava un muro e poi atterrò lentamente. Dopo essersi ripresi dalla botta Alexander ed Helen si tolsero le cinture e iniziarono a parlare: “Dove ci troviamo?” “Ma che ne so! Proviamo a contattare il professore”. Alexander premette il pulsante per far apparire lo schermo (appunto evidenziato dalla figura di uno schermo). Lo schermo apparve lentamente sul parabrezza con dentro la figura di Cid che dormiva tranquillamente in equilibrio su una sedia con le gambe appoggiate sul bancone del negozio. “Forse è meglio non disturbar…” “CID!” Esclamò Helen prima che Alexander potesse terminare la frase. Cid si sbilanciò impaurito e cadde a terra. “Sto bene… sto be… MA COME VI SALTA IN MENTE DI SVEGLIARMI COSì????” disse rialzandosi e sedendosi davanti allo schermo “Il fatto è che la gummiship stava per esplodere così abbiamo usato il dispositivo di emergenza ma la batteria (o quello che alimenta la gummiship) si è scaricata! Cosa facciamo? Siamo in un mondo che non conosciamo, abbiamo finito l’energia e…” Alexander venne interrotto dalla voce femminile “Campanile rilevato” Cid sospirò “Allora tuttavia siete capitati bene, prendete i vostri scettri è vedete se quel campanile è quello giusto”. “Ok, prendiamo i nostri scettri e… dove sono i nostri scettri?” disse Helen guardandosi intorno. Alexander rispose “Li ho messi lì ma adesso ci sono solo quelle 2 cose… Cid dove sono i nostri scettri???” “Il dispositivo di emergenza non doveva danneggiarli, fatemi vedere cosa c’è al loro posto” Alexander prese le 2 cose presenti al posto dei loro scettri e le mostrò a Cid. Sembravano delle chiavi piuttosto grandi ma erano trasparenti e quello che una volta era lo scettro di Helen era rosso mentre quello di Alexander giallo. Cid vedendoli dovette mantenersi alla scrivania per non cadere di nuovo. “Vado a chiamare Leon e gli altri” disse con gli occhi sgranati mentre usava un gummy block particolarmente lungo come bastone per reggersi in piedi. “Ehi, aspetta…” esclamò Helen ma Cid si era già allontanato. “Se n’è andato. Vabbè, dato che ci siamo potremmo provare ad esplorare questo mondo, magari non ci saranno Heartless…” detto ciò Helen si alzò e si diresse verso la porta della masterfly che si aprì al suo passaggio. Fuori l’ambiente era molto strano. Tutto sembrava di una colorazione verde, rossa, insomma, colori che solitamente non ci sono in una città. “Ho come paura che non ci troveremo molto a nostro agio in questo mondo” disse Alexander “Metti l’antifurto alla masterfly” disse Helen scherzando mentre si allontanavano dalla gummiship e rimase sbigottita quando la solita voce robotica disse “antifurto inserito”. Fecero a malapena 5 passi prima di essere circondati da degli strani heartless di colore violetto/rosso che aveva una strana somiglianza con delle moto. “Ok, questo vuol dire che allontanarci dalla gummiship è stata una stupida idea” gli heartless si avventarono su di loro. Istintivamente Alexander portò davanti al viso ciò che rimaneva dei loro scettri per tentare di proteggersi.
 
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Setzer_94
CAT_IMG Posted on 18/3/2008, 11:30




Ma c'è qualcuno che sta ancora leggendo questa FF?

XI capitolo: Il mistero di Julian

Gli heartless rimbalzarono letteralmente via. Alexander osservò ciò che teneva in mano… quella che sembrava un’inutile chiave trasparente magari era qualcosa in più… “Helen, prendi!” esclamò Alexander lanciando ad Helen la chiave rossa che la afferrò al volo. La chiave era piuttosto pesante ma abituato com’era con la spada diamante Alexander non avrebbe avuto problemi a usarla. Alexander ed Helen iniziarono ad attaccare: Alexander preferì attaccare per via diretta mentre Helen lanciava gli incantesimi più letali che riusciva a ricordare. I 2 notarono che i loro attacchi facevano un bel po’ di danni agli heartless che, dopo un po’ vennero completamente eliminati. “Queste cose forse sono degne di essere chiamate armi” disse Helen osservando la sua “arma”. Qualcuno stava applaudendo dietro di loro. Entrambi si girarono. “Wow, sembrate piuttosto bravi…” un ragazzo piuttosto alto e magro si stava avvicinando a loro. Indossava un vestito bianco lungo di una stoffa piuttosto pesante fornito di bottoni. Sul fondo aveva un risvolto piuttosto strano. Lo stesso risvolto si ripeteva sulle braccia mostrando sotto l’abito un altro abito di una sfumatura verde-azzurra. I bottoni dell’abito lungo si fermavano a metà così che quando il ragazzo si muovesse lasciasse vedere un pantalone piuttosto largo con delle fiamme rosse e gialle disegnate sopra. Un tipo piuttosto singolare. Aveva all’incirca 18 anni, lunghi capelli biondi e occhi dello stesso colore della maglia. “Grazie” disse Alexander senza smettere di fissare il ragazzo “Ma tu chi saresti?” “Non penso che vi interessi” disse il ragazzo. Helen guardò il ragazzo “Hai fatto apparire quegli heartless?” “Anche se fosse?” Alexander si stava irritando “Potrebbe darsi che tu voglia farci del male…” “Anche se fosse?” “ADESSO BASTA!!!” Esclamarono Alexander ed Helen lanciandosi addosso al ragazzo. Fu un lampo. Alexander senti la pelle bruciare, i capelli rizzarsi in testa e il cuore avere un forte sussurro. Vennero entrambi scagliati piuttosto lontano e caddero per terra. Non avevano la forza di alzarsi. Il ragazzo si avvicinò lentamente. In mano aveva un bastone di una sfumatura verde azzurra e rossa con sopra una sfera gialla piuttosto instabile che levitava. “Non ci devi provare neanche…” disse serio osservando i due ragazzi. Alexander riuscì ad alzarsi a malapena. “Che roba è…” “Elettricità” rispose il ragazzo secco “Tipicamente non fa molto a chi abita da queste parti, ma a quanto pare siete stranieri come quelle specie di moto” “Sono Heartless!” esclamò Helen che barcollava mentre si rialzava. A quanto pare la sfera gialla sul bastone era fatta di elettricità. “Si, come vuoi, comunque se proprio tenete a saperlo sono Julian, per gli amici Electro, a quanto pare posso dirvelo dato che non sembrate una minaccia…” “Noi una minaccia??? Pensavamo lo fossi tu!” esclamò Alexander arrabbiato “Beh, a quanto pare ci siamo sbagliati entrambi” disse Julian lanciando in aria il bastone che sparì con una scarica elettrica. “Ora che mi sono presentato posso sapere di grazia chi siete voi?” “Io sono Helen e lui è Alexander” rispose Helen pronta. “Stiamo cercando un campanile…” il ragazzo li guardò incuriosito “E che dovreste fare con un campanile?” Helen rispose “Dobbiamo… ahi!!” Alexander aveva pestato un piede ad Helen “vederlo! Siamo dei… ehm… turisti, si!” “Ah, non avevo mai visto “turisti” così bravi a combattere con delle armi così. Comunque dato che ci tenete tanto vi accompagnerò in città, ma tenete conto che il campanile e assediato da quei cosi… si… come li chiami tu… gli heartless. Andiamo.” Detto ciò Julian si girò e si diresse verso quella che sembrava una città seguito da Alexander e da Helen.
 
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PRATTOLOGA
CAT_IMG Posted on 23/3/2008, 20:30




IO CI SONO TRANQUILLO..PURTROPPO FACCIO UN Pò FATICA A SEGUIRLE TUTTE.....ANCHE PER IL POCO TEMPO TRA LAVORO E STUDIO.....MA FARò DEL MIO MEGLIO CONTINUALA MI RACCOMANDO.....CHE VOGLIO SAPERE COME VA A FINIRE :D
 
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26 replies since 23/6/2007, 13:07   272 views
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