| ecco il cap 11:
Cap 11 sogni -Ahi! Perché la notte qui, spengono tutte le luci?!- quello era già il terzo mobile, angelo delle tenebre o qualsiasi cosa si trattasse a cui Silvia andava a sbattere, oramai arrivare alla cucina si era trasformato in un percorso ad ostacoli. E pensare che a quest’ora poteva stare nel suo letto a mangiare i suoi dolci, se non fosse per la sua AMATISSIMA (che gli possa venire un infarto! N.d.Silvia) compagna di stanza che, nonostante cercasse di tenere lontana dalle sue “riserve”, si era sbranata nuovamente tutto. Oramai, doveva girare solo quel angolo e sarebbe arrivata, ma qualcosa la fermò, dalla cucina, infatti, proveniva della luce. Fece dietrofront, ma poi ci ripensò ed entrò e, appena vide chi era, tirò un sospiro di sollievo. Sulla poltrona che usavano gli addetti alla mansa per riposarsi, c’era Apollo che stava mangiando tranquillamente un panino, con dentro probabilmente tutta la cucina, e sembrava non essersi accorto di lei. Si:- che ci fai qui??- A quelle parole, il ragazzo si allarmò, ma poi che vide chi era, si rilassò…. A:- non lo vedi, principessa fessa??- disse alzando il panino poi si poggiò allo schienale e diede dei colpetti sulla poltrona, per invitare Silvia di sedersi. La ragazza non se lo fece ripetere due volte e si mise sulla poltrona poggiando la testa contro la spalla di Apollo, che le cinse la vita con il braccio. A:- e tu? Che ci fai qui?- Si:- ecco, io…- Proprio in quel momento, si sentì il rumore di una pancia che brontolava… Si:- ^^””””- A:- =_=””””…..tieni!- disse e le porse il suo panino…. Si:- che c’è dentro??- rispose guardandolo sospettosa… A:- nulla che non sia commestibile! E ora mangia!- Silvia addentò il panino… Si:- (buono!)O.O!- …E iniziò a mangiarlo con circospezione, il dubbio che Apollo c’avesse messo una delle sue schifezze rimaneva, ma la fame era troppa, e poco dopo si ritrovò a sbranarlo davanti ad un Apollo divertito. Tra un morso e l’altro, sentì la mano del ragazzo che scostava una ciocca di capelli dal collo per poi incominciare a baciarlo. Sorrise soddisfatta, da quando stavano insieme, più o meno un mese, Apollo non gli aveva fatto grandi dimostrazioni d’affetto, era sempre lei a prendere l’iniziativa. Una volta aveva provato a dirglielo, ma si era trovata davanti un “io non faccio queste smancerie”. Più tardi, si era accorta che Apollo era ancora intimidito dalla nuova situazione e che, non essendo pratico di queste cose, non sapeva cosa fare. Da qualche tempo a questa parte però, sembrava essersi sbloccato e, in privato, era diventato più affettuoso. In pubblico invece, continuava a trattarla come sempre, anche perché nessuno sapeva ancora di loro due, eccetto Sibilla che era costretta a fare da ruffiana e copertura, e non avevano alcuna intenzione di dirlo. Non riusciva ad immaginare come avrebbe reagito Sirius. Si:- A..Apollo??- A:- mmmm??- Si:- ma questo panino non era tuo?- A:- (tra un bacio e l’alto):- tranquilla, quello era il quinto! E poi….-disse alzando la testa e guardandola negli occhi- …ho trovato qualcosa di più saporito!- Allora Silvia, rossa in volto, avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo sfiorandole, a quel contatto il ragazzo non ci vide più e si avventò sulle sue labbra baciandola appassionatamente, la bionda gli rispose altrettanto animatamente e afferratolo per il colletto si buttò sulla poltrona e se lo trascinò dietro senza mai staccarsi dal bacio, ma dopo un po’ si dovettero staccare per riprendere aria…. Si:- (respirando affannosamente) e questo….-disse sorridendo maliziosa -…era altrettanto buono?- A:- forse anche di più, ma….- disse ricambiando il sorriso –….devo fare una ricerca più accurata!- Si:- e allora falla!- A:-ai suoi ordini, principessa!-
Si guardò intorno, la sua camera era totalmente in disordine, i cuscini giacevano a terra, squarciati. Forse aveva esagerato, ma tra sfogarsi con le persone che la circondavano e suoi mobili preferiva quest’ultimi, almeno loro non sarebbero andati a dirlo in giro. Alzò gli occhi verso lo specchio, gli occhi erano gonfi e solcati da profonde rughe. Da una settimana a questa parte, non aveva dormito molto, in compenso, l’aveva passata rinchiusa in camera a sfregiare mobili e a prendersela con chiunque si fosse affacciato per vedere come stava. Le dava fastidio vedere la compassione dipinta nei loro volti, come a dire “poverina, è da comprendere!”. Ma la sua pace sarebbe durata poco, infatti, sentiva dei passi che si avvicinavano. Un altro scocciatore, pensò, ma perché non mi lasciano in pace. Lo sconosciuto aprì la porta ed entrò senza dire niente, si avvicinò e si sedette sulla sponda dell’letto, mentre lei continuava a guardare fuori e a far finta di niente.
??:- hai intenzione di comportarti come una bambina ancora per molto??- ??:- per quanto mi riguarda, posso continuare all’infinito, chi mi può ordinare di smettere, ora?!- disse guardandolo con uno sguardo di sfida… ??:- nessuno, certo! Ma hai degli obblighi verso gli altri, e li devi rispettare! Quindi esci da questa stanza, che fra poco c’e la cerimonia!- ??:- già! E tu verrai nominato capitano, giusto?- ??:- si!- ??:- beato te! Io mi dovrò subire grassi nobili con le mani sudate che mi lanciano sguardi lascivi. Chissà, forse mi arriverà anche qualche proposta di matrimonio!- ??:- e tu….- ??:- io rifiuterò. Stai tranquillo, non mi sposerò mai. Piuttosto la morte!- ??:- che allegria! E se…- in quel momento, qualcuno bussò alla porta…
cameriera:- mia signora, sono venuta per vestirla.- ??:- arrivo subito! Forse è meglio che vai.- disse e lo spintonò fino alla porta, ma prima che potesse spingerlo fuori, il ragazzo si chinò sul suo orecchio…
??:- questa notte posso venire, o sei troppo stanca??- lo guardò per un attimo, e i suoi occhi scuri incontrarono quelli azzurri del ragazzo, sorrise e disse a bassa voce, per non farsi sentire… ??:- vieni! Ma sta attento! Da oggi in poi sarò molto più controllata, vedi di non farti scoprire!- ??:- la pacchia è finita!- disse ridendo e si allontanò. Lo guardò ancora un attimo e poi si rivolse alla cameriera… ??:- forza, non stare lì impalata, Entra!-
Sibilla si svegliò di colpo, era da un mese che continuava a sognarla, e alle volte non era affatto piacevole. Si alzò in silenzio dal letto, per non svegliare la vicina, e si diresse verso la cucina, ma appena arrivata, si rese conto che i suoi sforzi non erano serviti a niente. Infatti, sulla poltrona affianco al tavolo con i resti del panino che si doveva essere mangiata, c’era Silvia, sdraiata, che si stava tranquillamente “divertendo” con Apollo, anche se tranquillamente non era l’aggettivo più adatto. La camicia della ragazza, infatti, forse a causa di qualche folata di vento anomala, si era aperta e, sempre la stessa folata, doveva aver tolto la maglia ad Apollo, che aveva seppellito una mano sul sedere della compagna. Sibilla, allora, pensò che, come le buone maniere che sua mamma gli aveva inculcato da piccola dicevano, lei avrebbe dovuto squagliarsela silenziosamente e lasciare i piccioncini alla loro liaison. Ma, sempre come diceva sua mamma, lei ragionava prima di pancia e poi con il cervello, e in quel momento aveva mooooolta fame. Si schiarì la voce per attirare l’attenzione dei due, che, appena si resero conto di non essere soli, si staccarono alla velocità della luce… Sb:- scusate se vi interrompo, ma questa è una cucina e io ho fame!- e si diresse verso la cella frigorifera. Si:- Sibilla, che ci fai qui? E a quest’ora della notte??- disse mentre cercava di ricomporsi…. Sb:- te l’ho detto, ho fame! E la stessa cosa potrei chiederla a te, ma…- disse guardando lei e poi Apollo, che andava cercando la canottiera che sembrava sparita –la risposta già la so!^^-
Infatti, da un mese a questa parte, la storia era sempre stata la stessa, dato che il giorno non potevano, a causa del pedante fratello di lei che, babbeo com’era non si era ancora accorto di niente, stavano insieme di nascosto. Non ci sarebbe stato nessun problema, se non fosse che, per coprirli, era costretta a inventare fantomatiche passeggiate nel bosco con Silvia, per poi ritrovarsi ore e ore a girovagare, SOLA, per le fratte. O quello o rimanere a reggere il moccio. (ke skifo di vita! N.d.Sibilla)
Sb:- bella serata, vero?- A:- già! fantastica…..- Sb:- ricevuto il messaggio!- disse prendendo il panino gigante che si era preparata e dirigendosi verso la porta –io vado! Non vorrei disturbarvi oltre!- A:- ASPETTA!- Sb:- mmm??- A:- ce ne stavamo andando pure noi, porta Silvia con te!- poi si rivolse alla sua ragazza - ci vediamo domani mattina!- disse dandogli un bacio veloce… si:- ok!- disse delusa guardando Apollo uscire dalla finestra.- andiamo, Sibilla?
Durante il tragitto dalla cucina alla camera, le due stettero in silenzio, ma appena salirono sul pianerottolo dove c’erano i loro letti, Silvia alzò la testa e disse.. Si:- Si..Sibilla??- Sb:- mmm??- Si:- devo dirti una cosa…- Sb:- cosa?- si girò verso la sua direzione e si sedette accanto a lei Si:- ecco…non vorrei che tu…a..avessi frainteso quello che hai visto…- Sb:- cosa? Io non ho visto niente! Non sai che sono cieca?^^- Si:- ah si? e da quando?? =_=”””- Sb:-da stasera, circa!^^- Si:- ok!¬_¬””- poi tornò seria –tornando al nostro discorso, non vorrei che tu credessi che io e Apollo stavamo…si, insomma….- disse diventando tutta rossa –mi capisci vero?- Sibilla fece segno di si e la ragazza continuò… Si:- noi non abbiamo mai fatto….quello…e…- ma fu interrotta dall’amica… Sb:- ma perché mi stai dicendo questo??- Si:- perché non vorrei che tu credessi che ti sto nascondendo una cosa così importante…ti considero la mia migliore amica e se succedesse saresti la prima a saperlo!-
La notizia però non sembrò rallegrare Sibilla che diventò rossa e iniziò a balbettare…. Sb:- g…gu..guarda, pre…preferirei c…che non m..mi dicessi niente!- Si:- perchè??- Sb:- bhe perché…(e mo che gli dico?)…perché è una cosa tua privata, e poi la cosa mi imbarazza!- ma quando vide che Silvia si stava offendendo disse –ok, facciamo così, quando accadrà, non dirmelo, fammelo capire, ok?- Si:- Ok! Piuttosto che mi dici di te! Ultimamente ti sto trascurando!- Sb:- ecco…- non sapeva se dirgli del sogno, ma se c’era qualcuno che poteva aiutarla, quella era si sicuro Silvia –ultimamente faccio degli strani sogni…c’è sempre la stessa persona …- e gli raccontò tutto il sogno. Silvia l’ascoltò con attenzione, poi le chiese…. Si:- sai per caso chi è questa donna??- Sibilla ci pensò un attimo e poi disse… Sb:- si! era la donna del quadro!- Silvia era sconvolta, come poteva essere che Sibilla .... Si:- sei sicura che fosse lei!- Sb:- sicurissima! Ti prego, Silvia, devi aiutarmi a scoprire chi è!- disse afferrandola per le spalle... Si:- certo! Domani ne parleremo con mio fratello e vedremo se lui ci può aiutare...- Sb:-grazie silvia! E per favore non raccontare a nessuno ciò che ti ho detto!- Si:- stai tranquilla!-
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