| Scusate l'ennesimo ritardo, ecco il nuovo capitlo!
Capitolo 6: Edward Elric vs Edward Elric “Cla...ri...ssa” Edward aprì lentamente gli occhi e vide un soffitto debolmente illuminato sopra di lui “Dove...” Improvvisamente Ed risordò tutto: lui e Daniel avevano tentato di resuscitare Clarissa, ma Daniel l’aveva ingannato e... Ed si alzò a sedere e si guardò attorno: si trovava in una grande stanza, forse una biblioteca. Non c’era nessuna luce e fuori era notte, ma Ed vide chiaramente che si trovava sopra un cerchio alchemico. “Non è possibile” Edward realizzò che si trovava dall’altra parte del portale, ad Amestris, il mondo natale di suo nonno, il mondo dell’alchimia. Daniel l’aveva spedito lì, ma perchè? Improvvisamente Ed si ricordò della pietra che Daniel gli aveva messo nel braccio ed alzò la manica per controllarlo. All’improvviso il braccio cominciò ad emettere una luce rosso-violacea, e reagendo ad esso, il cerchio magico si illuminò della stessa luce. Ed sentì un’impulso irrefrenabile e posò il braccio sul cerchio. Improvvisamente un flusso di energia lo avvolse, concentrandosi nel braccio. Ed sentì dentro di se un desiderio irrefrenabile di soldi, successo e potere e sentì l’essenza stessa del peccato dell’avarizia dentro di lui Quell’esperienza surreale terminò ed Ed si trovò inginocchiato sul cerchio, con il cuore che gli batteva a mille. “E così, anche tu sei con Greed?” Impovvisamente Ed si voltò e si trovò faccia a faccia... con se stesso. La sorpresa dell’altro Ed fu pari alla sua, quando si trovò faccia a faccia alla sua esatta replica Ed guardò meglio la copia di se stesso che gli era comparsa davanti. Era diverso da lui: l’altro Ed era più basso, indossava degli abiti diversi e... il suo braccio era di metallo. Ed guardò anche la gamba e capì: un braccio e una gamba di metallo, una somiglianza incredibile con lui, come gli aveva sempre detto Alfons, e le parole di Daniel... Amestris 1914.... non c’erano dubbi: quello che aveva davanti era suo nonno: l’Alchimista d’Acciaio Edward Elric. “Non pensare di ingannarmi” disse l’Ed del passato “Eh?” “Avanti Envy, pensi che sia così stupido da cadere di nuovo in questo tranello?” “Envy? ma di cosa stai...” “Preparati perchè finirai come il tuo compagno Greed” “No, aspetta!” Edward transmutò il suo automail in una lama e tentò di attaccare Ed, che schivò il colpo al volo. “Apetta, c’è stato un fraintendimento” “Silenzio” Edward evitò degli altri colpi di suo nonno, ma capì che non poteva continuare a scappare e battè le mani, nel tentativo di evocare un attacco alchimico Impovvisamente il suo braccio destro, quello in cui Daniel aveva inserito la pietra, si trasformò e divenne anch’esso una lama. “Cosa?” Ed rimase stupito da quella trasmutazione, ma non fece in tempo a gioirne perchè Edward si abbattè su di lui. Ed lo evitò con una capriola all’indietro e poi incrociò le lame con lui. “Envy, non mi hai imitato bene” disse Edward “Lo so. Io sono più alto!” rispose provocante Ed “COSA!!!!!!!!!! Hai detto che non hai voluto trasmutarti in me perchè sono un fagiolino microscopico?!?” Ed si allontanò appena in tempo perchè Edward diede in escandescenze, e in quel momento vide che a terra, a qualche distanza da lui, c’era il cadavere di una donna anziana. A quella vista, ad Ed gli ritornò in mente tutto quello che aveva letto nel diario di suo nonno: quella era la casa di Dante, la donna responsabile della creazione degli Homunculus. Ed era arrivato propio quando suo nonno aveva appena sconfitto l’Homunculus Greed e probabilmente, avendolo visto armeggiare col cerchio alchemico nel quale era sparito Greed, lui l’aveva scambiato per l’Homunculus Envy, che era in grado di trasformarsi in chiunque. “Aspetta Edward” “Che c’è, adesso mi chiami per nome?” “Stai cercando tuo fratello?” “Certo! E ora dimmi dov’è!” Ed si spostò all’ultimo secondo ed Edward impiantò la sua lama nel muro, incastandola. Ed approfittò di questa pausa per puntare la sua lama al collo dell’avversario “Ascoltami! Io non sono tuo nemico. E non sono un Homunculus” “Certo, come no” “Fidati di me, tuo fratello sta bene” “E dovrei crederti?” “Si trova qui, poco lontano, nel bosco” “Non mi inganni” “Se volessi ucciderti, l’avrei già fatto” Edward non rispose ed Ed ritirò la sua lama e l’aiutò a liberarsi “Come faccio a sapere che tu non sei Envy?” “Così” Ed camminò e si mise al centro del cerchio alchemico di poco prima. “Prova a trasmutare questo cerchio” Edward, un pò scetticamente, obbedì e attorno ad Ed comparvero alcuni cerchi violacei. “Questo cosa significa?” “Se fossi un Homunculus, dovrei avere paura di questo” “Perchè?” “Come, vuoi dire che tu non sai cos’è questo?” “No...” “Questo è un sigillo per gli Homunculus. E stato creato da....” Ma Ed bloccò la frase a metà. Se era davvero nel passato, non poteva rilevare ora la vera identità di Dante, perchè ciò cambierebbe il futuro, in modo drammatico. “Dunque?....” “Fratellone!” Ed ed Edward si voltarono e videro un enorme armatura che faceva capolino dalla porta “La signorina Martel ha deciso di lasciarmi andare e.... ma che diavolo?” Edward guardò Alphonse e poi di nuovo Ed “Allora, ti fidi di me ora?” “Ok.... scusa per prima. Ti avevo scambiato per qualcun altro” “Lo so” “Bhè, sembra che tu mi conosca.. comunque io sono Edward, Edward Elric, e lui è il mio fratellino Alphonse” disse Edward tenedendo la mano “Ciao!” aggiunse lui un pò sorpreso dalla situazione “E io sono Edward E.... ehm.... Heiderich” rispose lui stringendo la mano di Edward “Piacere di conoscerti” rispose lui “Piacere” rispose Alphonse stringendo la mano di Ed, poi parlò nell’orecchio al fratello “Hai visto, è uguale a te” “Ma cosa stai dicendo, è completamente diverso da me” “Già... lui è più alto” “COOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
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