Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

The Elder Scroll V:, SOUSEI NO OBLIVION

« Older   Newer »
  Share  
Darkflareknight
CAT_IMG Posted on 15/2/2007, 15:30






Chi ha detto che l'inferno è un posto invivibile? Io l'ho visto... e ci sono anche andato... certo la mia permanenza è stata breve... ma ho imparato che l'inferno è un posto incantevole, dove l'aria è pura e il cielo azzurro. niente abissi di fuoco, o meglio, ci sono, ma sono nascosti alla vista... non ci sono pozzi di lava fiammeggiante, l'aria profuma di primavera e l'acqua non è sangue, ma purissima acqua sorgiva... e se la bevete non morirete tra terribili dolori, anzi... è fresca e pura come la pioggia di aprile sui monti. Questo è l'inferno, uno dei tanti... che non ha nulla a che fare con i piani di Oblivion, nay, nossignore. Vi ho confusi? Va bene, allora da capo. Partiamo dall'inizio. Fa molto caldo, è un bel giorno di maggio. Non avevo idea che sareii finito a passare il resto di quella mattina dietro alle sbarre della prigione imperiale. Non ero mai stato colto sul fatto. Sto divagando di nuovo. Dovete sapere che sono cresciuto in strada... non so chi siano i miei genitori, nè perchè sia stato abbandonato... non mi è mai importato che io ricordi... non ho mai pianto per la mancanza di mamma e papà... me la sono sempre cavata procurandomi quello che mi serviva, sin da piccolo... il ricordo più remoto che ho è quello di me che cammino per le strae della città imperiale, sotto la pioggia di ottobre... la Torre d'Oro Bianco sembra così alta... comunque grazie a piccoli furti e alla fortuna sono riuscito a diventare adulto, arrivare alla veneranda età di 16 anni vivendo di espedienti si può considerare un successo. Finchè quel forcuto capitano delle guardie non ha deciso che doveva controllarmi le tasche prima che uscissi da quella forcuta locanda. E mi cinghiò a dovere. Inutile sottolineare che qualsiasi menzogna avrebbe solo peggiorato la mia situazione. Così accettai la mia sorte, e quel maledetto incuk mi cinghiò. Bool, fine. Ma la cosa più assurda non furono i commenti sarcastici del vicinato sulla mia nuova condizione di detenuto, quel forcuto Drummer dalla lingua lunga... e non fu nemmeno quando arrivò l'Imperatore in persona con le sue guardie al seguito nella mia cella... rimasi forcutamente boommato quando l'imperatore si volse e mi chiamò per nome.

"Tu... sei Haziel... Mystara mi protegga.... sei davvero tu.."
Sentirmi chiamare per nome mi colpì come una scudisciata.
"Voi... lo conoscete mio Signore?" chiese il capitano Renaud.
Uriel Septim mi guardò negli occhi. E io guardai nei suoi.
"Aye, sono io, Haziel. Mi sorprende che conosciate il mio nome, vostra grazia."
L'Imperatore avanzò verso di me. "Ti sorprende... ? Tu... sei reale... sei qui... e sei reale..." il secondo colpo che mi fu inferto fu il vedere il suo viso dapprima tirato e stanco, rialssarsi, riacquistare vigore, e una luce diversa... come se il vedermi in gattabuia, forcutamente cinghiato potesse essere di qualche conforto a quel vecchio stanco. Poi arrivò la batosta finale. Capii che non era quello a sollevarlo. Ma il semplice fatto che ero lì, con lui.
"Haziel... tu... tu credi nel destino? No vero? Non importa. Perchè il Destino crede in te. Tutta l'umanità ci crede."
Renaud: "Maestà... dobbiamo andare!!"
Baurus: "Stai indietro avanzo di galera. Guai a te se fai un solo passo."
Uriel: "Haziel... questo è l'ultimo giorno della mia vita. I miei figli... sono tutti morti. Tutti. Eppure io devo sopportare questo strazio e continuare senza di loro ancora per un poco. Ma ascolta. Quello che conta non sono io, sei tu. Non è un caso che ti trovi qui oggi. Non importa quello che hai fatto, conta quello che farai. Quello che farai d'ora in avanti. Perchè tutto, tutto è nelle tue mani, Haziel. Tutto." Una delle guardie dell'imperatore spinse una mattonella sul muro e si aprì un passaggio... nella mia cella!!
Baurus: "Questo è il tuo giorno, topo di fogna. Da qui potrai guadagnarti la libertà. Ma se ti azzardi a seguirci... se solo vedo la tua ombra a distanza raccolierai le tue budella da terra. Sono stato chiaro?"
"si , sei stato chiaro, non avere paura... non ho intenzione di seguirti nemmeno se me lo chiedesse Julianos in persona." Il gruppo scomparve attraverso l'apertura, e io aspettai di essere da solo nella cella per mostrare al mio nuovo vicino la parte più nobile della mia persona. Mi lanciai nel condotto, a rotta di collo, verso quella che credevo sarebbe stata la mia libertà. quello che non potevo sapere, e che la mia libertà era finita quel giorno di maggio, al sorgere del sole, e prima che fosse tramontato, mi sarei imbarcato per la più grande avventura della mia vita.
Avete mai guardado il cielo stellato di notte dalla cima di un monte? Avete idea di che spettacolo meraviglioso si apre davanti a voi? Milioni di miliardi di stelle... chi dice che il cielo di notte è buio è perchè non ha mai provato questa emozione. E' stato Baurus a dirlo. Fa ancora male da morire. Credo che farà sempre male, dovessi vivere altri 12000 anni... Il nostro primo incontro è stato più o meno come l'ultimo. E quando se n'è andato, senza nemmeno dirmi addio, quando l'ho visto a terra davanti ai resti del cancello di Oblivion, con tutte quelle persone in festa che gioivano di essere ancora vivi e si abbracciavano, quando mi sono reso conto che non mi avrebbe più sgridato, non mi avrebbe più insegnato nulla, e che se ne andava ancora imbattuto, il mio primo pensiero fu quello che mi disse sulla porta del condotto, in quella cella assolata. "Non mi seguire. Non ti azzardare." Bool. Baurus non c'è più, Jauffrey non c'è più. E anche Vice... quanto a Martin... beh... lui è l'imperatore no? Presto prenderà il suo posto sul trono... e io... a me resta la notte. E queste pagine. Ma torniamo a dove eravamo rimasti, a quei cunicoli tutti uguali in cui correvo a perdifiato. Quando mi resi conto di essere di nuovo al cospetto dell'imperatore fu troppo tardi.
Baurus:"Maledetto cane randagio!! Ti avevo avvertito!"
Le lame furno sguainate a velocità impressionante e io nel tentativo di fuggire caddi al suolo, ma ancora cercavo di fuggire scalciando la polvere.
"No! Fermi! Lui deve venire con noi!" disse l'Imperatore.
Il silenzio scese nella cripta. Mi alzai e mi guardai intorno per la prima volta. Eravamo sotto al castello, nelle rovine di quello che una volta fu il più grande e maestoso dei templi degli Ayleid. ai piedi delle guardie dell'imperatore giacevano sei uomini con delle strane vesti rosse, in cappucciati. il Capitano Anna Renaud era caduto in battaglia. Baurus prese la sua katana akaviri dopo aver sistemato il corpo della donna, e mi lanciò la sua.
"Sei capace di usarne una? Ci sarà da combattere. Dovrai proteggere..."
"No!" lo interruppe Uriel Septim. "NOI dovremo proteggere Haziel. Più di qualsiasi altra cosa al mondo. La sua vita... è preziosa."
Fu un nuovo assalto a interromepre la discussione. uomini e donne in armatura di acciaio con strane maschere di bronzo si avventarono su noi, sbucando da ogni parte.
"DAWN!! IS BREAKING!!" urlavano. Ci ritrovammo circondati da otto uomini, spalla contro spalla.
"Proteggiamo L'Imperatore!"
"Per Le LAME!!"
Ci furono addosso in un lampo. Resistemmo al primo assalto, ma al secondo non avrei retto senza un'armatura a proteggermi. Potevo tenerli a distanza e lo facevo, menare fendenti furiosi nell'aria e lo facevo, ma non avevo nulla che mi proteggesse dalle loro spade. Avevo una brutta ferita al fianco che sanguinava copiosamente e diversi tagli sulle gambe e braccia...
"Haziel! Dobbiamo proteggere Haziel!" gridò l'Imperatore.
Ed ecco che di nuovo tornavano alla carica.
"TONAI!! SOUSEI GATTAI!!" Dalle sale più profonde delle catacombe risalì un urlo primordiale che fece arrestare il combattimento. Dalle profondità della cripta una luce abbagliante si irradiò lasciandoci accecati per alcuni istanti.
"Haziel!! Gridalo! Devi gridare Fusione dell'Alta Genesi!!"
"Fusione... fusione de..."
"Gridalo! Fusione dell'Alta Genesi!!"
Il braccio di Uriel stringeva il mio. Quando mi lasciò sentii una forza nuova scorrere nelle mie vene. Le mie ferite erano state rimarginate. Mi abbandonai completamente a quelle parole, che nopn avevano alcun senso eppure suonavano potenti come unincantesimo sepolto sotto la coltre del tempo e dello spazio.
"FUSIONE DELL'ALTA GENESI!! SOOOOOOOOOUSEEEEI GATTAAAAAAI!!"
Non mi resi conto immediatamente di quello che stavo facendo. Sentivo il mio corpo avvampare, vedevo le cose con una lucidità che non mi apparteneva, ogni paticolare... le pieghe dei loro cappucci, il colore dei loro occhi dietro alle maschere... sentivo il loro respiro... e udivo il battito del loro cuore... non posso descrivere con chiarezza quello che mi stava succedendo perchè la prima volta è stata sicuramente la più intensa. La mia testa era esplosa, il mio petto gonfio di esaltazione... stavo letteralmente bruciando... Mi lanciai in avanti e mi bastò un solo colpo per troncare la testa della donna davanti a me. ricordo di aver visto la sua espressione sorpresa dietro la maschera... si avete capito bene... l'ho vista, non l'ho imeginata... ne sono certo. E il secondo colpo trafisse il cuore e i polmoni dell'uomo che le stava accanto. Il suo ultimo pensiero fu per la figlia. Quando un terzo incappucciato si fece avanti brandendo una mazza sapevo che dovevo scartare a sinistra per evitarlo. Da dietro stava arrivando il quarto con la spada pronta a trafiggermi che si conficcò nella gola del suo compagno mentre la sua mazza gli fracassava la testa. Intanto le Lame e Uriel Septim avevano finito gli altri. Quattro contro otto. Avevamo vinto. Non ci fu il tempo di riflettere su quello che era accaduto, fummo di nuovo in corsa nei tunnel, nel buio. Baurus guidava i nostri passi, e arrivammo al cancello che ci avrebbe condotto alle fogne, e da lì fuori, alla luce. Ma trovammo una amara sorpresa ad attenderci. i nostri inseguitori ci avevano preceduti, sbarrando il cancello.
"Maledizione!! E' un vicolo cieco!!"
"Siamo in trappola!!"
Fu allora che Uriel Septim mi parlò per l'ultima volta.
"Haziel!... Ricorda! Sousei Gattai!! Fusione dell'Alta Genesi!! Mente corpo e Anima!! Tre diventano Uno!"
"Ma... ma che cosa significa? Io... io non capisco!"
"non importa... quello che importa è che non lo diemntichi mai! vieni! Seguimi!" mi condusse in uno stretto passaggio che sbucò in una stanza rettangolare in cui vedevo a malapena il mio interlocutore. Si tolse l'Amuleto dei Re, e me lo porse.
"Prendi. Devi recarti al Priorato di Waylon, cerca Jauffrey, il capo dell'ordine delle Lame! Digli quello che è accaduto qui, e di rintracciare Martin! Lui capirà! C'è un altro Septim nel mondo Haziel. Non tutto è perduto. Trovalo, e fagli riaccendere i fuochi di drago! Solo così il mondo sarà salvo da Mehrunes Dagon!!"
Io rimasi interdetto, e mentre stringeva con forza le mie mani una lama gli squarciò il petto da dietro. Da un passaggio segreto nel muro un altro di quei forcuti invasati era saltato fuori, ponendo fine ai giorni di Uriel Septim.
"Muori INFEDELE!!"
"SOOOOOOOOOOOOOOOOUSEEEEEEEEEEEI!! SOUSEI GATTAI!!"
La sua spada mi trafisse la spalla e il mio pugno infranse la maschera che non era di bronzo come avevo creduto ma di terracotta verniciata. I cocci gli si conficcarono negli occhi, straziando le guance, scavando profondi solchi. Inutile dire quanto le sue urla strazianti echeggianti nei corridoi della mia anima furono come acqua fresca per un germoglio. Dentro di me qualcosa di indicibilmente sadico cominciò a provare piacere ai limiti dell'umano. E si compiacque della sofferenza che stavo amministrando al forcuto figlio di bravadonna.
"Cinghiato!" gli urlai in faccia e lo colpii con un calcio al viso straziato. rovinò a terra ululando. Io gli fui sopra, calpestandogli le ferite. Più lo facevo urlare, più mi rendevo conto che la creatura sadica che si era impossessata di me provava piacere fisico. Una violenta erezione ne era la testimonianza. Lo presi a calci fino a ridurgli il volto in una massa di carne sanguinolenta, impossibile da riconoscere. Da dietro arrivò Baurus che mi staccò dal cadavere.
"Basta!! E' morto!! Abbiamo perso!! Abbiamo... fallito..."
Solo allora mi resi conto che stavo piangendo. Piangevo pe la scomparsa di un uomo che avevo conosciuto si e no dieci minuti. Tutta l'eccitazione era passata e adesso sentivo solo il dolore sordo alla spalla ferita che Baurus stava torturando.
"Lasciami! Lasciami forcuto muso nero!"
Mi liberò. Caddi in avanti, sopra di Uriel. Il suo viso era sereno. Mi sembrava quasi che mi stesse sorridendo.
"l'amuleto! L'amuleto non c'è più!" si allarmò Baurus.
"Ce l'ho io. Lo ha dato a me. Devo portarlo a Jauffrey. Al priorato di Weylon."
"A Jauffrey? Perchè?"
"Non ... non sono affari tuoi. Stai cinghiato Guardiarossa. "
"... dovrei staccarti la testa dal collo.."
"E allora provaci! Vuoi un assaggio anche tu? Magari non ti ammazzo, aye, ma ti giuro che porterai il segno indelebile del passaggio di Haziel nella tua vita... aye...!!"
Ci guardammo a lungo. Poi ripresi a parlare.
"C'è un altro Septim. Forse un illegittimo. Jauffrey sa dov'è. Devo portargli l'amuleto. Credo come prova della mia buonafede. E poi recuperare Martin... per fargli riaccendere i fuochi del Drago."
"No, ti sbagli. L'amuleto serve proprio a quello. A riaccendere i fuochi di drago. Solo le Lame sanno la verità. Oltre a te, ora."
"Che cosa devo fare?"
"Mi sembra ovvio. Esci di qui e vai di corsa al priorato. Se ci provassi io sicuramente mi intercetterebbero. Ma se lo fai tu... sei abbastanza anonimo da poterlo fare. Corri! Non fermarti finchè non arrivi, nemmeno per dormire!"
"Ok. Starò cinghiato. Senti...." cominciai alzandomi ma lui mi interruppe.
"E' stata... colpa mia.... sono stato io il primo a insultarti. Ero nervoso, credo che tu mi capisca. Va bene così. Il mio nome è Baurus."
"Il mio lo conosci già." gli dissi stringendogli la mano.
"L'Imperatore... com'è possibile che ti conoscesse?"
"Non ne ho idea. Non mi risculta di aver mai ricevuto inviti a a palazzo per il solstizio o per il compleanno..." mi interruppi. "merda... questa non dovevo..."
"Non importa. Lui non solo ti conosceva, ma sembra che abbia piena fiducia in te. Dicono che sia il sangue di Drago dei Septim. A volte, gli mostra brandelli di futuro. Era sicuro che oggi sarebbe morto... e io non ho potuto fare niente..."
"Non è stata colpa tua. Se non fosse stato così buio... forse mi sarei accorto... o forse no... se fosse stato... destino?"
"Quello che conta adesso è trovare Martin. Vai al priorato."
Mi fasciò la ferita, e presa l'armatura del suo compagno caduto uscii nel crepuscolo del tramonto. non avevo tempo da perdere, c'erano molte ruote di strada fino a Weylon.


 
Top
PRATTOLOGA
CAT_IMG Posted on 29/6/2007, 17:20




bella veramente anche se a pensarci è un pò che dark non c'è...chissà che fine ha fatto...speriamo di rivederti presto e complimenti per questo tuo brano che spero avrà un seguito
 
Top
2 replies since 15/2/2007, 15:30   1215 views
  Share