Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

Wings of Eternity: Valkyrie Profile

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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 19/4/2007, 06:27




Lucian si trovava seduto nell’enorme prato fiorito che costeggiava i dolci fianchi della collina di Asgard.
I fiori bianchi venivano mossi dalle forti raffiche di vento di quel giorno ed i petali volavano dovunque, incantando e facendo tornare alla mente di Lucian un’altro campo con dei fiori bianchi simili...
“Non, è possibile” pensò Lucian ad alta voce “Lenneth è Lenneth, non è Platina.... ma....”
“Lucian, cosa stai facendo qui?”
Lucian si riprese e si voltò in direzione della voce, dove vide un ragazzino vestito con un curioso abito marrone
“Oh, ciao Frey... non stavo facendo niente di speciale”
Dietro Frey apparve un’altro ragazzino vestito con un armatura rossa e con i capelli corti e blu.
La sua carnagione era scura ed era molto diversa da quella degli altri dei.
Loki... dio della menzogna e dell’inganno, nato da un Aesir e da un Vanir, è sempre stato guardato con diffidenza da entrambe le fazioni.
“Dai!” continuò Frey “Cosa ti turba? Puoi confidarmelo!”
“Incredibile, non ti si può nascondere nulla... Sono successe molte cose ed ora sono confuso...”
“Si, e...?”
“La verità è...”

E così Lucina raccontò tutto a Frey, della sua vita, di Platina, di Lenneth, e dei suoi dubbi
“Lenneth...” disse Frey pensieroso
“E’una vera bellezza, vero?” si intromise senza alcun tatto Loki “Però è un pò fredda”
“Di cosa parli!” lo rimproverò Frey “Non credo proprio che tu e Lenneth possiate stare insieme”
“Si, si, ok...” rispose Loki allontanandosi
Frey lo guardò allontanarsi e poi si rivolse a Lucia
“E’ tutto ok Lucian, non c’è nulla da nascondere... vedi, la valchiria è una dea speciale... quando serve è una dea, ma quando non c’è bisogno di lei il suo spirito dorme in forma umana, finchè non sarà di nuovo necessaria”
“Forma... umana?”
In quel momento Lucian capì tutto... tutto ciò che aveva sempre supposto era vero... Platina e Lenneth... erano la stessa persona!
“Si, ma Lenneth... non ha alcun ricordo di te”
“Nessun ricordo?”
“Si, ho sempre cercato di parlare con lei della sua vita umana, ma mia sorella ha sigillato i suoi ricordi”
“Freya ha sigillato i suoi ricordi umani?”
“Il suo compito come valchiria è di primaria importanza. Se recuperasse i suoi ricordi sarebbe un ostacolo per la sua missione.... oh forse ho detto troppo... Lucian, che c’è?”
“No, non è nulla ... come posso restituirle i suoi ricordi?”
“E’ impossibile. Freya stessa li ha sigillati e solo lei o Odino possono rompere il sigillo”
Loki tornò e si rivolse a Frey, ignorando totalmente Lucian
“Non hai parlato troppo, Frey? e poi Freya non ti stà chiamando?”
Frey lo guardò torvo e se ne andò, mentre Loki si avvicinò a Lucian
“Platina è davvero Lenneth” continuò a parlare Lucian “Davvero non esiste un modo per recuperare i suoi ricordi ?“
“Forse non è la via più diretta, ma una soluzione ci sarebbe?”
“Eh?”
“Ma come puoi immaginre, rimuovere il sigillo non è un compito facile... comunque potrai almeno parlare con lei, se lo desideri... cosa decidi?”
“...ok”

Loki accompagnò Lucian in una zona del castello del Valhalla che non aveva mai visto: era una specie di enorme stanza bianca, ricca di curiosi monumenti e strani contenitori ed in fondo ad essa c’era un enorme cerchio di pietra.
“Lord Odino può cominicare con Lenneth a suo piacimento” disse Loki “Tu sai come?”
Lucian scosse la testa
“Lord Odino usa lo Specchio d’acqua per parlare con lei” continuò Loki indicando l’enorme cerchio.
“Vuoi dire che usando lo Specchio d’acqua potrei parlare con lei?”
“Esatto”
“Ma.. sarò perdonato per una cosa del genere?”
“Non ti dovrebbe importare troppo... Pensi che qualcuno si arrabbierebbe solo perchè hai guardato in uno specchio?”
“...”
Lentamente i due si avviarono verso lo specchio, ma Loki rimase indietro ed osservò con uno strano ghigno sul volto un piccolo bagliore azzurro proveniente da un’altra parte della stanza.

“E’questo?” chiese Lucian quando si trovò di fronte al cerchio di pietra “Cosa devo fare ora?”
“Chiudi gli occhi e e concentrati, pensa a lei, tutto qui!”
Lucian chiuse gli occhi e si concentrò al massimo e materializzò di fonte a lui l’immagine di Lenneth, che stava volando per i cieli di Midgar
“Lenneth... Lenneth, mi senti? Sono io Lucian. Lenneth mi senti? Lenneth”
“Che succede? Cosa pensi di fare? Pensi che ti perdonerò per esserti preso una tale libertà?”
“Lo so che non dovrei, ma...”
Lucian infilò una mano nella tasca dei pantaloni e vi estrasse un piccolo oggetto
“Lucian, cos’è?” chiese Lenneth
“Ti stò per mandare un orecchino e voglio che tu lo prenda. L’altro è nascosto da qualche”
“Cosa? E’ per questo che hai usato lo Specchio?”
“Non era l’orecchino che volevo darti, ma pensavo che l’avresti accettato e... no, io so che tu scoprirai dov’è l’altro” così dicendo Lucian lanciò l’orecchino attaverso lo specchio ed esso apparve nelle mani di Lenneth.
Lenneth si infuriò e gurdò Lucian con uno sguardo pieno d’odio che non aveva nulla di umano: lo sguardo di un dio infuriato con chi ha osato sfidarlo.
“Tu osi ordinarmi di andare a cercare tesori? Sei un folle! Hai idea delle ripercussioni di ciò? questo.... questo è...IMPERDONABILE!”
Lennth sparì e Lucina cadde in ginocchi, tornando alla realtà.
“Perchè... perchè siamo giunti a questo?”
“Hai finito con i saluti?
Lucian si alzò, con un misto di tristezza ed odio e guardò Loki con disprezzo
“Lasciami stare”
“Sfortunatamente non posso”
In quel momento Loki alzò la mano e mostrò a Lucian una piccola e stupenda pietra blu, perfettamente tonda, che scintillava nella sua mano. Di colpo la pietra iniziò a brillare ed una luce intensa avvolse il corpo di Loki.
Quando la luce si spense, Loki era diverso: ora il suo corpo era cresciuto ed era adulto e così il suo volto, che appariva adulto e crudele, con dei lunghi capelli blu.
Il suo corpo inoltre era protetto da un’enorme armatura, al cui centro, sul petto, si trovava incastonata la pietra blu di poco prima.
“Quella... quella forma.... Loki?”
“Hai parlato con Lenneth no?” disse Loki con una voce incredibilmente profonda e crudele “Non dovresti avere rimpianti... e io? Io sono soddisfatto ora che il Dragon Orb, il più potente dei quattro leggendari tesori, è mio!. Ma la colpa del furto ricadrà su di te, Lucian”
“Cosa?”
“Eh, eh, eh, eh! E la parte migliore è che io sarò considerato un’eroe per averti eliminato”
“Scordatelo” disse Lucian estraendo la spada “Non accadrà mai. Non sono ancora pronto a morire”
Loki si lanciò all’assalto e Lucian deviò solo qualche colpo, ma la potenza del nemico era troppa e la spada di Lucian venne distrutta, mentre lui cadde in ginocchio”
“Perdonami Lenneth”

“Il Dragon Orb?!”
Odino si alzò di scattò dal suo trono, visibilmente preoccupato
“Si, mio signore” rispose Freya.
Odino spostò lo sguardo su Loki, che era prostrato di fonte a lui.
“Loki, è successo davvero ciò che mi hai raccontato?”
“Si, mio signore”
“... Puoi andare”
Loki sparì e Freya si avvicinò ad Odino
“Pensi che sia saggio fidarsi di Loki?”
“Si, non ho prove che abbia mentito
“Pensi che Lucian abbia davvero rubato il Dragon Orb e che l’abbia nascosto su Midgard usando lo Specchio d’Acqua?”
“Esatto”
“Comunque ciò non spiega i motivi di quell’umano... Non penso che fosse in combutta con i Vanir”
“Loki non aveva con se il Dragon Orb”
“...”
“Tutte le informazioni che abbiamo sono incerte ed inaffidabili, comunque...”
“Comunque?”
“Per il momento lasceremo stare Loki, ma se per caso scoprissi che ha mentito, non mi importa se è della mia stessa razza, non avrò pietà per lui!”
“Devo informare Lenneth?”
“Si, procedi”
 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 24/4/2007, 06:15




Lenneth stava volando sopra i cieli di Midgar con i suoi unici due einherjar rimasti, i suoi fedelissimi compagni Arngrim e Mystina, quando sentì la chiamata di Freya.
“E’ passato molto tempo Lenneth. Ho una brutta notizia da darti: Uno degli einherjar che ci hai mandato ha tradito Lord Odino. Il suo nome è Lucian. La sua esecuzione è stata eseguita di Loki, che era presente al momento. Il Dragon Orb è stato rubato e possibilmente inviato su Midgard, ma non sappiamo dove sia esattamente. Lenneth, hai qualche idea?”
“...”
“Lenneth, ho una missione molto importante per te: vai su Midgard e ritrova il Dragon Orb”.

Lenneth, quasi spinta da un’istinto naturale, volò verso il campo delle Weeping Lilies, ma non per cercare il Dragon Orb, ma perchè sentiva che qualcosa la chiamava li... qualcosa collegata all’orecchino datole da Lucian..
Lenneth atterrò e lasciò i suoi einherjar, poi proseguì da sola verso una zona seminascosta del campo, dove si trovava una pietra che serviva da pietra tombale, forse messa d a qualche ragazzo.
Come spinta da una forza superiore, Lenneth iniziò scavare, finchè non trovò una piccola cassetta di legno, all’interno della quale trovò un’orecchino, identico a quello datole da Lucian.
“Qui... ma come... quest’orecchino... come ho fatto a sapere che era qui...”
Improvvisamente nella testa di Lenneth cominciarono ad apparire delle immagini, dapprima sfocate, poi sempre più chiare.
“Lucian....”
Lenneth vide una giovane ragazzina dai capelli argentati che correva in un bosco, tenuta per mano da un ragazzo dai capelli castani, poi vide se stessa, nella stessa situazione, che correva mano nella mano con Lucian.
“Lucian?...”
L’immagine cambiò e questa volta Lenneth vide la ragzzina, morente, tra le braccia del ragazzo che era con lei. Improvvisamente Lenneth iniziò a sentire le sensazioni di quella ragazzina, la sua tristezza, la sua malinconia, ma anche il suo fortissimo amore per quel ragazzo... Lucian.
In quel momento qualcosa dentro di Lenneth cambiò. La fredda dea che era in lui sparì, lasciando spazio all’umana che era in lei .
Quelle emozioni, quei sentimenti... lei non le stava provando... le stava ricordando... quella vita... quella ragazza.... Platina.... era lei.
Improvvisamente Lenneth capì che Lucian aveva ragione. Lei era Platina, la ragazza che Lucian amava... e che lei ricambiava.
“Lucian?!”

Freya, che stava osservando Lenneth dallo Specchio d’acqua, corse immediatamente nella stanza del trono
“Mio signore, il sigillo”
Odino, che era seduto tranquillamente sul suo trono, si alzò di scatto, visibilmente preoccupato.
“Cosa? Ha recuperato i suoi ricordi?”
“Si, ma...”
Dopo quella risposta di Freya, Odino parve sollevato
“Come pianificato, eh?”
“Esatto. Procedo subito al risveglio del secondo ego... cosa ne facciamo del primo?”
“Sigillalo da qualche parte”
“Signore... è sicuro di cosa stiamo facendo? Ci potrebbero essere dei problemi”
“Ti riferisci a cosa è successo con Silmeria, eh? Non preoccuparti....”
“Si

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 2/5/2007, 06:20




“Cos’è questo dolore improvviso?... Aiuto! Mystina, Arngrim... Lucian.... aiutatemi”
Improvvisamente Lenneth sentì una fitta di dolore al petto e cadde in ginocchio, poi una forza terribile la fece levitare a mezz’aria e le bloccò tutti i movimenti
Il dolore cominciò a diffondersi in tutto il corpo e Lenneth chiuse gli occhi.
E di fronte a lei apparve un’immagine: una valchiria nera
“No....”
Imporvvisamente un corpo celeste nero oscurò interamente la luna e una sfera di energia avvolse Lenneth e, al suo interno, l’armatura di Lennth venne distrutta e al suo posto ne comparve una nera. Anche i suoi capelli divennero neri, e quando riaprì gli occhi, non erano azzurri, ma rossi.
La sfera energetica emise delle radiazioni e il vento cambiò direzione, soffiando come un tornado attorno alla sfera.
Poi di colpo la sfera esplose e un ombra atterrò, voltata di spalle, nel luogo dove prima c’era Lenneth
Arngrim e Mystina, che avevano visto l’evento dalla distanza, arrivarono di corsa
“Cosa sta succedendo?” chiese Arngrim proccupato, tentando di avvicinarsi.
“Stai attento Arngrim, qualcosa non va”
L’ombra si voltò verso di loro, guardandoli con aria crudele. Gli abiti, i capelli, anche se di colore diverso, eramo quelli di Lenneth.
Ma quella non era Lenneth

“Mystina, chi è?” chiese Arngrim
“Io sono la valchiria e ora voi due mi obbedirete” rispose la donna freddamente
“Stai scherzando... non so nemmeno chi sei!”
“Ah ah ah ah ah mi deludi, Arngrim. Dopo tutto quello che abbiamo passato nella nostra lotta contro Brahms... come puoi esserti dimenticato di me così facilmente?”
“Cosa?!”
“La nostra battaglia non è ancora finita. Brahms tiene ancora prigioniera l’anima di mia sorella.... vedi in un altra vita tu combattesti al mio fianco contro i non-morti”
“Non avvicinarti! Cosa hai fatto alla vera valchiria?”
“ Non mi hai sentita? Non farmi ripetere per la terza volta, voglio la tua obbedienza. Io sono la sorella valchiria più anziana, Hrist. Lenneth, che conoscete tanto bene, non tornerà più!
Io e le mie sorelle Lenneth e Silmeria siamo tre entità separate, ma condividiamo uno stesso ed unico corpo: quando una di noi è all’interno del corpo, gli spiriti delle altre due rinascono in forma umana, o vengono sigillate da qualche parte.
Questa missione era stata affidata a Lenneth, ma ora lord Odino ha realizzato che non era adatta al compito e l’ha sostituita con me”
“No, non posso accettarlo”
“E cosa pensi di fare?”
“Mi rifiuto di obbedirti!”
“Anche io!” aggiunse Mystina “E se me lo avessi chiesto, avrei rifiutato! Non mi unirei mai a te!”
“Capisco... beh, non ho bisogno di simili nullità”
Hrist alzò il braccio e lanciò un potentissimo raggio di energia rossastra verso i due, ma una voce urlò “NO!”
Improvvisamente lo spirito di Lenneth si frappose tra il raggio ed i due, facendolo esplodere addosso a se
“Tsk, Lenneth... Allora non sei ancora totalmente addormentata, eh?.... Hmm... suppongo che vi lascierò vivere... per ora”
Hrist sparì nel nulla, lasciando soli Arngrim e Mystina

Quando Mystina riaprì gli occhi, vide che nel luogo dove prima era comparsa Lenneth, ora c’erano delle piccole luci che scintillavano debolmente
“Quelle luci” disse “Non può essere!”
“Che succede?” chiese Arngrim “Cosa sono quelle luci?”
“Sono i frammenti dell anima di Lenneth! E stanno iniziando a dissolversi!”
“Cosa!!!!! Dobbiamo fare qualcosa”
“Si ma non so cosa...”
Improvvisamente una voce riecheggiò nella testa di Mystina
“Mysty, congela l’atmosfera attorno alle luci e cristallizale””
“Quella voce...”
Nonostante non si fidasse, Mystina capì che quella era l’unica soluzione e si alzò, concentrando le sue energie verso le luci, che si avvicinarono e poi si congelarono, formando un cristallo perfetto, di forma ottagonale.
Il cristallo scivolò lentamente tra le braccia di Mystina e lei lo abbracciò stretto, perchè quella era l’unica possibilità per rivedere Lenneth
“Impressionante...” disse nuovamente la voce
Mystina alzò la testa e si rivolse alla voce.
“Lezard, cosa vuoi!?”
Per qualche minuto non ci fu alcuna risposta e quindi Mystina lo chiamò nuovamente
“ Fatti vedere e finiamola qui!”
Improvvisamente, a poca distanza da Mystina, apparve la familiare stella violacea e da essa comparve Lezard.
“Calmati Misty! Le antiche magie sono difficili da controllare, perciò mi ci vuole un pò di tempo per teletrasportarmi... Comunque, basta con le chiacchiere. Ti propongo una tregua. E’ inutile combattere tra noi, ora ciò che davvero importa è salvare Lenneth....”
Lezard fece una pausa e guardò prima Mystina e poi Arngrim “ Immagino che siamo tutti d’accordo su questo”
“.... Bastardo” Mystina provava una terribile repulsione a dover collaborare con l’uomo che l’aveva uccisa, ma sapeva benissimo che non c’era un’altra strada “.... Conosci davvero un modo per salvarla?”
“Certo! Per ora dovremmo tornare al tuo laboratorio . Ne parleremo la”
“Va bene” disse Mystina guardando Lezard con una faccia incuriosita “Ma.... ora che ci penso... com’è possibile che tu sia qui? Il veleno dei fiori....Cosa ti è successo?”
“Ah, parli della mia forma spirituale? Beh, vedi, il mio corpo mi era un pò di intralcio, così me ne sono sbarazzato”
“Ti sei ucciso di proposito?! Tu sei pazzo!”
“Mh, se non l’avessi fatto, non sarei qui adesso”
“...”
“Tenetevi stretti a me”
E così Lezard, Mystina ed Arngrim sparirono

Nel frattempo, al castello di Brahms, Balmung, Matthew, Alicia e Silmeria stavano organizzando il loro piano per attaccare Odino, mentre Brahms stava riposando sul suo trono.
Improvvisamente il vento cambiò ed una delle finestre di un ala lontana del castello si ruppe.
Brahms spalancò gli occhi e si alzò.
Matthew si voltò verso di lui, guardandolo preoccuopato
“Che succede?”
“Matthew, Alicia, lasciate questa stanza”
“Cosa?”
“Uscite dal castello. Ora!”
“Ma...”
“Dagli retta” disse Balmung “E’ meglio andare”
“Ok....andiamo Alicia”
Quando i due ragazzi lasciarono la stanza, Brahms guardò la luna da una delle vetrate. Solo che la luna non c’era più, perchè qualcosa la stava coprendo...
“Stà arrivando...”

“Allora, qual’è il piano?” chiese Mystina
“Quello, è logico!”
Mystina osservò ciò che Lezard le stava indicando e sobbalzò
“Fermo! Sei impazzito!?! Vuoi mettere l’anima di Lenneth in quel piccolo Homuncolo?”
“L’anima si è troppo deteriorata, non c’è nessun altra alternativa”
“Lezard... c’è qualcosa che non va... sei sicuro che non stai semplicemente mirando ai tuoi scopi? A far diventare la dea umana e tutte quelle cose...”
“Non mi credi? Dai, non dovremmo litigare così tra amici”
“Chi sarebbe tuo amico??”
“Hmp... in ogni caso la sua anima è troppo deteriorata... i suoi ricordi, la sua personalità... non posso garantirvi cosa le succederà... comunque l’anima è incompleta e dobbiamo agire subito”
“Intendi...” tentò di dire Mystina, ma Arngrim la interruppe
“Odio dirlo, ma ha ragione, dobbiamo agire subito!”
“Ok... Lezard, prova a fare qualcosa di strano e la pagherai cara!”
“Ehhhh.... non avrei mai pensato che avrei eseguito il sacro rituale del trasferimento dell’anima in un luogo simile... Mysty, lo sai vero? Questa magia potrebbe distruggere sia il mio corpo che il mio spirito”
“Ok, conta su di me”
Così dicendo Mystina alzò il cristallo nel quale era rinchiusa l’anima di Lenneth.
“Bene, cominciamo..... Corpo, mente, anima, unitevi!
Se per questo il mio corpo dovesse bruciare, così sia!
Se per questo dovessi invocare amgie proibite, così sia!
Se per questo attirassi l’ira degli dei su di me, così sia!
Se per questo il mio corpo dovesse sparire e la mia anima essere dannata, ebbene sia, ma ciò non importa! Io soffierò la vita nel vuoto e i tre saranno di nuovo uno.... TRASFERIMENTO DELL’ANIMA!”
Il cristallo si ruppe e ciò che rimaneva nell’anima di Lenneth entrò nell’Homuncolo, che cominciò ad illuminarsi e poi cadde tra le braccia di Arngrim.
Qualche ora dopo Arngrim, Mystina e Lezard erano radunati nella stanza da letto, dove la bambina stava riposando
“Ha davvero funzionato?” chiese Arngrim
“Si stà svegliando, guardate”
La piccola bambina si mise a sedere sul letto, ma non si mosse nè disse nulla.
“Così questo è il rituale del trasferimento dell’anima...” commentò Mystina
“Allora Lenneth è salva?” domandò Arngrim
“Mi dispiace ma questo è solo un modo per prendere un pò di tempo...”disse con amarezza Lezard “Non posso sapere cosa succederà in futuro al suo spirito, ma di certo dobbiamo ritrovare il suo vero corpo”
“La valchiria chiamata Hrist” commentò Arngrim
“Esatto, dobbiamo eliminarla!” disse Mystina “Forza ragazzi! Sappiamo già dove trovarla”
“Il castello di Brahms, re dei vampiri, eh?” esclamò Lezard “Bene, tenetevi stretti a me”
E così i tre sparirono, lasciando l’Homuncolo di Lenneth solo nella stanza, immobile

Matthew ed Alicia si stavano allontanando dal castello, ma improvvisamente Alicia si fermò
“Che ti prende?” le chiese Matthew
“Matthew. E’ lei... Hrist è tornata”
Matthew capì che quella che aveva di fronte era Silmeria
“Lo so, Balmung se n’era già accorto”
“Allora dobbiamo tornare indietro!”
“No!” si intromise Balmung “Questa è la sua battaglia”
“No Balmung, dobbiamo aiutarlo!”
“Silmeria ha ragione” disse Alicia
“Ma...”
“Hanno ragione Balmung” aggiunse Matthew “Brahms è uno dei nostri”
“...Ok, andiamo”

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 4/5/2007, 06:19




Arngrim, Mystina e Lezard apparvero nel salone del castello di Brahms e di fronte a loro c’era Hrist, che stava puntando la sua lama verso Brahms, che stava tranquillamente sedeuto sul suo trono.
Quando li vide, rimase abbastanza sorpreso “Le cose si fanno sempre più strane... lo scontro tra me ed Hrist era scritto, ma voi cosa ci fate qui?
“Lenneth è stata costretta a seguire un falso destino dagli dei e questo è il risultato” disse Arngrim
“Io non credo al destino” continuò Lezard “Tutti abbiamo il diritto di scegliere il nostro destino nella vita”
“Esattò” confermò Mystina “Non permetterò che l’esistenza di Lenneth venga annullata”
“Lenneth....” disse Brahms pensieroso
“Ah ah ah ah ah, lei vi....manca? Idioti! Se Lenneth supportasse gli umani, l’ira di Odino la distruggerebbe”
“Non lo permetteremo” urlò Mystina
“Se non ti dispiace” continuò Lezard “Ci riprendiamo il suo corpo”
“E’finita” aggiunse Arngrim
“Hrist, maggiore delle tre dee del destino” disse con calma Brahms “Se la tua forza non è al massimo, come puoi venire qui e sfidarmi? Non disonorarmi così! Io voglio affrontare una degna avversaria”
“Silenzio! Parli tu che ti rifugi dietro a Silmeria, codardo!”
“Sei tu che non capisci. Odino vi sta solo sfruttando! Sia Silmeria che Lenneth l’avevano capito”
“Silenzio!”
“Come vuoi”
Brahms si alzò e si teletrasportò al fianco di Arngrim, propio dietro ad Hrist
“Arngrim, il destino è una cosa curiosa, vero?”
“Cosa?”
“Io e te, un tempo nemici, alleati insieme contro Hrist...”
“Aspettate un attimo!” disse una voce dal fondo del salone
“Anche noi siamo della partita”
Al fianco di Brahms si schierarono un guerriero alato ed una valchiria con un armatura azzurra
“Toh guarda chi si vede...” disse Hrist “Balmung... e anche Silmeria”
“Ora basta Hrist, sei andata troppo oltre!” disse Silmeria
“Oltre? Io ero venuta qui per salvarti...”
“Salvarmi? No grazie. L’unica che deve essere salvata... sei tu!”
Il gruppo di guerrieri si compattò di fronte a Hrist
“Avanti” disse Brahms deciso “Rispediamola a dormire ancora per un pò!”

Lo scontro finale con Hrist fu molto duro, perchè la potenza della valchiria era immensa, ma i 6 guerrieri combatterono valorosamente a alla fine, combinando le loro energie, riescirono a sconfiggerla.
“No” disse Hrist barcollando all’indietro “Non...non può essere... voi...voi non siete altro che miseri mortali....come...come può essereeeeeeeeaaaaaaaaaaaaaaaarggggggggggg!!!!!!!!”
Con un urlo disumano Hrist fu avvolta da un muro di fiamme azzurre, che lentamente scomposero il suo corpo in tanti piccoli lampi di luce.
Mystina fece un passo avanti e richiamò la sua magia, concentrando e congelando i frammenti di Hrist in un cristallo.
Nello stesso momento il corpo celeste che copriva la luna si dissolse e la luce lunare illuminò il salone del castello.
“Bhe, grazie” disse Arngrim rivolgendosi a Brahms.
“Arngrim, sei sicuro di non volere spiegazioni?”
“No, sono contento di come sono ora, non mi interessa la mia vita passata”
“Esatto, ora hai altre cose di cui preoccuparti”
“Puoi ben dirlo.... oh, e grazie anche a voi due” disse rivolgendosi a Matthew ed Alicia
“Non c’è di che” rispose Matthew.
“Avete intenzione di aiutare Lenneth?” chiese Alicia
“Certo” rispose Mystina
“Bene” continuò Silmeria “Allora verremo con voi”
“Eh?”
“Abbiamo i nostri motivi per aiutare Lenneth” rispose Brahms
“Siete sicuri?” domandò Mystina
“Meglio sbrigarsi” disse Lezard “Non abbiamo molto tempo”
Così dicendo i sei raggiunsero tuti insieme la stanza di Mystina, dove l’Homuncolo era ancora l’, nella stessa posizione in cui l’avevano lasciato.
Lezard lanciò una magia congelante e tramutò l’Homuncolo in un cristallo di ghiaccio, poi si rivolse a Mystina.
“Bene, il metodo è simile a quello che ho usato prima, ma ho bisogno del tuo suppaorto Mysty”
“Ok”
Mystina alzò il cristallo, che iniziò a levitare al fianco di quello in cui c’era l’Homuncolo, poi sia lei che Lezard chiusero gli occhi e cominciarono a concentrare le loro energie.
I due cristalli iniziarono ad illuminarsi e si fusero insieme, creando un intenso lampo di luce.
Tutti i presenti ne rimasero abbagliati e quando la luce si dissolse, nel posto in cui si trovavano i cristalli, c’era una figura femminile dai lughi capelli argentati, con una splendente armatura blu: Lenneth era tornata.
“Lenneth!”
“Ha funzionato!”
“Si senza dubbio” disse con orgoglio Lezard
Mystina corse ad abbracciare Lenneth, ma lei rimase immobile. Aveva lo sguardo fisso ed un espressione terrorizzata.
“Tutto ok?”
Arngrim corse e guardò anch’esso Lenneth
“C’è qualcosa che non va” disse Lezard.
Mystina tentò di scuoterla, ma Lenneth non la guardava ed i suoi occhi erano persi nel vuoto.

Completamente separata dal mondo esterno, Lenneth stava vagando nei meandri della sua mente, dove riecheggiavano migliaia di voci, che aveva sentito nei secoli nei quali aveva vagato per il mondo umano.
“La morte di un amato... per chi resta il dolore cresce e cresce, inarrestabile, rendendoti sempre più debole”
“Chi è morto questa volta?” si chiese Lenneth “e chi è rimasto?”
Improvvisamente di fonte a Lenneth apparirono molte immagini, tutte di un ragazzo dai capelli castani, una persona molto importante per Lenneth
“Lucian...”
Lo scenario cambiò di nuovo e Lenneth vide sè stessa mentre raccolglieva gli Einherjar, uno, dieci, cento e più di mille volte.
“Stavo solo raccogliendo anime come se raccogliessi fiori?” si chiese Lenneth “Cos’è una valchiria in realtà? Sono solo... una dea della morte?”

“Non puoi davvero credere che l’amore possa esistere tra uomini e dei”
Lenneth rivide se stessa, in quel dolce bacio con Lucian e capì che forse si sbagliava...
“Tu non hai idea di cosa sei realmente?”
“Forse l’amore tra dei e umani.... no, io non sono una dea”

“Non era propio l’orecchino che volevo darti...”
“Io so che tu sai dovìè l’altro”
Lenneth tentò di ricordare l’orecchino che Lucian le aveva dato e improvvisamente si ritrovò nel campo delle Weeping Lilies.
Il sole stava tramontando, propio come in quel giorno, ma questa volta non c’era Lucian, ma una bambina dai capelli argentati: Platina, che in realtà era un riflesso della coscienza di Lenneth
“Questa è tutta un illusione” disse Platina “Ma c’è sempre della verità nell’illusione, e quando l’illusione sparisce, la realtà resta sempre in te”
Lenneth si fermò e vide l’altro orecchino sulla ragazza
“Tu sei?”
“Io sono l’illusione, tu sei la realtà.... ricorda chi eri.... e ricorda chi sei!”
Lenneth aprì gli occhi e si risvegliò nella casa di Mystina
“No.... cosa....cosa ho fatto...” Lenneth si alzò e sparì nel nulla
“Lenneth!”
Tutti rimasero sconvolti dalla reazione di Lenneth, ma Silmeria, che aveva compreso i sentimenti della sorella, sentì un grande tristezza.

Nei freddi climi del nord, nel regno del gelo di Joutenheim, Loki si avvicinò al castello nel quale viveva il re di Vanir Surt, un gigantesco guerriero, che sedeva quieto sul suo trono di gelo
“Devi avere le tue ragioni per viaggiare fin qui” gli disse quando vide entrare il giovane dio dalla porta
“Mio re” disse Loki inchinandosi di fronte a lui “Ho sentito che tu combatti per la giustizia, ma come pensi di poter vincere? La lancia Gungnir, L’arco di Silvan ed il Dragon Orb... 3 dei Leggendari Tesori sono nelle mani di Odino.... Se pensi di poter vincere, allora non sei un re, ma un folle. Io credo che per la prossima era, il potere da solo non possa governare... è necessaria anche la giustizia, ma la giustizia non può nascere senza il potere”
Così dicendo Loki estrasse dalla sua armatura il Dragon Orb e lo mostrò orgoglioso a Surt, che rimase sorpreso
“Quello è...”
“Esatto, questo è il Dragon Orb. E questi...”
Con un cenno del capo Loki evocò due orribili creature: un enorme dragone antropomorfo verde ed un lupo di ghiaccio.
Alla loro vista, Surt si alzò di scatto, sorpreso e anche spaventato
“Il signore del gelo, il lupo Fenrir e... non può essere! Quel drago è...”
“Esatto” rispose Loki “Bloodbane, il drago al cui interno si trova l’ultimo Tesoro, la spada Levantine.... Allora, accetti di unirti a me?”
“La giustizia non usa sporchi demoni e armi rubate”
“Stai dicendo che non hai bisogno di me?”
“Esatto”
“Ok, ma pensi di essere nella posizione di fare scelte affrettate?”
“Cosa?”
Loki si trasformò ed assunse il suo aspetto completo, potenziato dal Dragon Orb.
“Surt, nè tu nè Odino avete ciò che serve per dominare... vi eliminerò entrembi!”

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 7/5/2007, 06:12




Seguendo li indicazioni di Silmeria, i sei guerrieri raggiunsero il campo delle Weeping Lilies, dove videro Lenneth china a cercare qualcosa per terra con foga.
“Lucian mi ha dato quell’orecchino... è tutto ciò che mi resta di lui....Lucian....perchè è dovuto morire così?”
Lenneth trovo l’orecchino e lo strinse a se e poi, per la prima volta nella sua vita, pianse
“Perchè non ti ho ascoltato...Lucian”
Silmeria corse ad abbracciare la sorella
“Non preoccuparti Lenneth, sono qui.... siamo tutti qui. Non arrenderti”
“Oh, Silmeria”

Ragnarok
Questa parola significa “il tramonto degli dei” ed indica rovina e distruzione, ma nessuno sa cosa avverrà dopo”

Dopo millenni di attesa e di timore, Ragnarok era finalmente giunto. La fine del Valhalla. La fine degli dei.
La cosa incredibile è a portarlo non fu la guerra tra gli Aesir e i Vanir, ma un solo, singolo e crudele dio: Loki.
Per la prima volta da quando l’univero era stato creato, il sole che splendeva sul Valhalla stava tramontando e, in mezzo alle macerie e alla devatsazione, Loki stava fronteggiando Odino e Freya
“Osi metterti contro di me” disse Odino
“Finalmente vedrò il vero potere della sacra lancia Gungnir”
“Hai sconfitto Surt. Cosa vuoi ora?” gli chiese Odino
“Loki, sei andato troppo oltre. Pensi che ti perdoneremo per questo” aggiunse Freya
“Eh, eh, forse no” rispose lui sarcastico
Odino si frappose tra Freya e Loki e parlò alla sua compagna
“Basta, fuggi, Loki ha l’Orb... me ne occupo io...”

Lenneth, Silmeria e gli altri giunsero al Valhalla, dove videro la devatsazione causata da Loki
“Il Valhalla è...”
“Loki ha rubato l’Orb....”
Lenneth si voltò e vide il piccolo Loki, che si era nascosto in un angolo piangendo
“L’Orb...” disse lei pensierosa
“Si, il Dragon Orb... lui ci ha tradito”
“...”
“Devi andare ad aiutare Odino e Freya, le cose sono molto brutte”

Lenneth raggiunse il luogo dello scontro.
Freya era china su Odino che, ricoperto di sangue, stava esalando i suoi ultimi respiri
“Odino, ti prego, non morire”
Lenneth si avvicinò e guardò freddamente la donna che un tempo riteneva amica
“...dov’è Loki” gli chiese freddamente
“Lo insegiurai?” gli chiese Freya tra le lacrime
“Si”
“No, dobbiamo radunarci con gli altri dei e....”
“Io non obbedisco più a voi. Tutto ciò è avvenuto perchè Odino ha rubato l’Orb agli umani per primo, facendo cadere Midgard nel caos”
“So cosa vuoi Lenneth! Ma la morte è un dolore che passerà... non permettere che le emozioni umane ti consumino”
“Emozioni umane dici... Io... Io voglio proteggerli... voglio impedirgli di soffrire...voglio combattere per gli umani”
In quel momento Odino esalò l’ultimo respiro e morì tra le braccia di Freya.
“NOOOOOOOOOOOOOO” urlò Freya
Lenneth si voltò e fece per andarsene, poi si voltò e le disse
“Perchè non dimostri un tale dolore anche per le sofferenze umane?”
Così dicendo Lenneth si voltò e si incamminò con i suoi compagni verso la collina di Asgard, in cima alla quale si trovava Loki.

Nell’oscurità di un luogo misterioso, due figure stavano osservando gli avvenimenti di Midgard e del Valhalla, con occhi freddi e scrutativi
“Mia signora,Odino è stato sconfitto”
“Dovremmo considerarlo un bene?”
“La sua minaccia si è dissipata, ma il Potere della Creazione che gli donaste ora è caduto nelle mani di Loki”
“Potrebbe essere pericoloso... pensi che la valchiria ce la farà?”
“Dubito...”
“Però Balmung è con lei”
“Si fida ancora di lui?”
“Il suo compito era controllare ed evntualmente eliminare Odino, e finora l’ha sempre eseguito”
“Bene, e cosa ne facciamo del Potere della Creazione?”
“Ordina a Balmung di riportarmelo, una volta conclusasi la battaglia”
“Si, mia signora”

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 11/5/2007, 06:18





Lenneth, Arngrim, Mystina, Lezard, Simeria, Balmung e Brahms stavano lentamente salendo la collina di Asgard.
Quella che un tempo era una magnifica collina, coperta di meravigliosi fiori ianchi, che dominava l’intero Valhalla, ora era solo una zona spoglia e solo in qualche piccolo anfratto rimasto verde.
Intorno a loro una fitta coltre di nebbia stava scendendo su ciò che restava del paradiso chiamato Valhalla.
Ciò che restava dei magnifici templi degli dei venne completamente coperto, e così avvenne al gruppo di Lenneth
“Che succede?” disse Arngrim guardandosi attorno.
“Quetsa nebbia non è normale” confermò Lezard
“Ho visto qualcosa” disse spaventata Alicia
“Dove?” chiese Silmeria
“Lì!” urlò Brahms, sposatandosi all’ultimo secondo, mentre un enorme dragone cadde nel luogo in cui si trovava fino a poco prima
Il drago aveva un aspetto umanoide ed aveva un corpo muscoloso e possente, color verda
“Quello è....” esclamò Balmung vedendolo
“Blodbane!”
“MiSeRaBiLi UmAnI! vI dIsTrUgGeRò TuTtI!!!”
“Fuori dai piedi!” disse Lenneth estraendo la spada “Voglio Loki!”
“Ah! pAtEtIcA vAlChIrIa! NoN sEi In GrAdO dI sCoNfIgGeRmI!”
“Questo lo dici tu” disse Lenneth avventandosi contro al nemico assieme ai suoi compagni

Loki, dalla cima della collina, stava osservando verso l’orizzonte, sotto ad un cielo cupo e grigio
Dietro di lui comparve un enorme lupo
“Padrone la valchiria è qui e stà affrontando Bloodbane”
“Lo so, lo sento... l’ira della valchiria è forte.... e anche lei.... è diversa.... Fenrir, vai ad aiutare Bloodbane”
“Agli ordini”

“CoMe PoTeTe EsSeRe CoSì FoRtI?” disse Bloodbane stupito, indietreggiando ferito dai colpi di Lenneth e dei suoi compagni
“E’ tutto qui quello che il leggendario Bloodbane sà fare?”
“VoI...vOi....AaAaAaRrRrGgHh PrEpArAtEvI a BrUcIaRe NeLlE mIe FiAmMe InFeRnAlI!!!!!!”
Bloodbane piegò indietro la testa e gonfiò il torace, rilasciando un intsissimo raggio infuocato!
“Via!” urlò Arngrim e tutti si spostarono dalla traiettoria del colpo, ma Lenneth rimase dov’era
“Spostati Lenneth!!!!” le urlò Silmeria, ma lei non si mosse e rimase immobile fino all’ultimo, poi estrasse la spada e divise a metà il raggio, poi si lanciò contro Bloodbane e lo trapassò
“ImP....iMpOsSiBi.....Le.....”
Il drago cade in ginocchio sputando sangue
Balmung si fermò stupito, ma poi improvvisamente vide che il suo fiato si stava trasformando in condensa e capì che non era finita
“Lenneth! dietrò di te!” urlò, mentre un agile figura balzava fuori dalla nebbia, in direzione di Lenneth.
Ma Balmung non finiì la frase.
Lenneth si voltò nel momento giusto e la sua lama colpì il lupo, dividendo a metà per tutta la lunghezza del suo corpo
Fenrir cadde a terra in un lago di sangue e non si mosse.
Lenneth fece per rinfoderare la spada, ma un ombra si avventò su di lei: era Bloodbane, ancora vivo
Lenneth gli infilò la spada nelle fauci e poi balzò all’indietro, alzando le mani verso il drago
“Osserva il potere delle valchirie! Nibelung Valesti!!!!!”
Un potente raggio di energia biancastra fuoriuscì dalle mani di Lenneth e disintegrò Bloodbane.
Nessuno commentò, ma tutti si chiesero la stessa cosa: da quando Lenneth era diventata così forte?

Dal luogo in cui si trovava Bloodbane apparve una luce splendente.
Lenneth si avvicinò ad esse e vi mise la mano dentro e quando la estrasse aveva con se una lucente spada.
“Incredibile...” commentò Arngrim
“Quell’energia....” continuò Belmung
“Non c’è dubbio” confermò Brahms “Quella è la sacra spada, l’ultimo dei sacri tesori: Levantine”
Lenneth alzò la spada al cielo e la nebbia si dissolse totalmente, lasciando sopra di loro un cielo grigiastro
“Ci siamo” disse Lenneth “Loki ci aspetta sulla cima”

Finalmente i sette guerrieri raggoinsero la cima della collina, dove Loki, nella sua forma completa, li stava aspettando, voltato di spalle
Lenneth si fece avnti e si avvicinò a lui, puntanogli addosso Levantine
“Loki!”
Loki si voltò e la guardò negli occhi
“Alla fine ti sei fatta vedere. Ma è tardi. Odino è caduto e nessuno può fermarmi ora, specialmente dei patetici pedoni di Odino come te. ah ah ah ah ah ah ah!”
“Maledetto”
“Ha, perchè mi odi così? Solo perchè ho ucciso quell’umano?...oh bhe, ora è la tua occasione di affrontarmi, forse così troverai la pace”
“Non ti perdonerò”
“Perchè mi odi così?”
“Ti odio per Lucian...no.....l’unica che non posso perdonare è....me stessa”
“Tsk patetica”
“Forza Lenneth, non arrenderti, finiamolo” disse Silmeria affiancandola
“Si!”
I sette guerrieri si lanciarono all’assalto contro Loki, ma bastarono pochi minuti per capire che la forza del Dragon Orb era troppo superiore, persino a Levantine.
Loki emise una folata di vento e spazzò lontano i sette.
“Persino usando Levantine questo è tutto ciò che sai fare?” la provocò Loki
“...Cosa hai detto?”
“Tu non puoi usare i tuoi veri poteri perchè i tuoi amici sono qui. Odino è morto proteggendo Freya, e tu, Lenneth? Per usare il vero potere dei leggendari tesori, dovrai avere le mani sporche del sangue dei tuoi amici. Io vivo solo per me stesso e perciò non ho problemi, ma tu, anche se impugni un tesoro leggendario, provi troppa pietà, e quella sarà la tua rovina!”
“No, io non fallirò!”
“Hai già fallito!”
“MAI!”
Lenneth sia alzò ed iniziò ad urlare. Improvvisamente Levatine si illuminò e così fecero il Dragon Orb di Loki, la lancia Gugnir che giacieva accanto al corpo senza vita di Odino e l’arco Silvan che si trovava nei resti del palazzo di Odino.
Le quattro armi emisero una luce intensa abbagliante, che avvolse l’intero Valhalla, con la potenza di milioni di bombe atomiche.
Tutto ciò che veniva toccato da questa luce abbagliante veniva distrutto e in breve del Valhlla non restò nulla.
Ma non era finita: la luce si concentrò formando una spendente sfera di energia, che precipitò come un meteorite su Midgar, provocando una terribile esplosione che distrusse gran parte della terra.
Lenneth, che aveva assistito alla terribile devastazione provocata dalla sua furia, cadde in ginocchio e iniziò a piangere.
Non ebbe bisogno di voltarsi per capire cosa aveva fatto: Arngrim, Mystina persino Silmeria... erano stati tutti distrutti dalla sua furia cieca
E non erano i soli: in un istante aveva cancellato le vite di tutti gli abitanti di Midgar.
Lei aveva distrutto il mondo.

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 15/5/2007, 06:21




Alla vista di quella terribile distruzione, Loki rideva come un folle
“Ah ah ah ah ah ah ah ah!!! Che potenza! Meravigliosa! Si, Lenneth, si! Usa il potere solo per te stessa... prova a proteggere gli altri e l’unica cosa che otterrai sarà la tua morte!”
Lenneth non rispose e pianse ancora più forte
“Non piangere bellezza, io e te siamo uguali”
Improvvisamente Lenneth smise di piangere e si fermò, come se qualcosa avesse attrotto la sua attenzione
“Uh?” chiese Loki
“Li sento....”
“Cosa?....”
“Le voci di tutti gli esseri viventi di Midgar”
“...”
“Io li sento...” improvvisamente Lenneth iniziò a levitare ed il suo corpo emise una luminescenza dorata “Sento tutto il loro dolore!”
La luce divenne abbagliante e Loki si coprì il volto
“Cos....Cos’è questo potere?”
“Questo potere...” continuò Lenneth chiudendo gli occhi “E’ da parte di tutti voi!”
Dalla schiena di Lenneth comparvero due immense ali dorate, splendenti e luminose come il sole, che illuminarono tutto il Valhalla
Lenneth cominciò ad agitare le ali, che cominciarono a rilasciare delle piume dorate.
Le piume scesero dolcemente dalla cima della collina, trasformandosi in una pioggia di luce e cadendo lentamente sul Valhalla e su Midgar.
E mentre questa pioggia dorata scendeva dal cielo, tutto ciò che era stato distrutto venne ricreato: tutto ciò che veniva toccato dalla luce veniva ricostruito ed in breve gli edifici, la terra, gli alberi, le persone: tutto venne ricostruito, sia il Valhalla sia Midgar, ed entrambi cominciarono a risplendere di una luce incredibile, come mai prima d’ora, e Midgar era tornata ad essere un paradiso, come prima che Odino rubasse il Dragon Orb

In una misteriosa sala del trono, una donna ed un uomo stavano osservando lo scorrere degli eventi, incredibilmente stupiti
“Hmm. l’effetto collaterale della fusione tra Lenneth ed un homuncolo”
“Metà uomo, metà elfo, metà dio”
“E propio come Odino, dotata del potere di crescere e di svilupparsi”
“Ciò significa che anche lei possiede....”
“Si, anche Lenneth possiede....”

“Il Potere della Creazione ?!?” escalmò Loki sconvolto e spaventato “Non puo essere! Tu sei una misera raccoglitrice di anime... il tuo potere non può essere così vasto”
La collina di Asgard era tornata alla sua originale bellezza e ora, illuminata da un tiepido sole, Lenneth si trovava accia a faccia con Loki
“Si” disse Lenneth chiudendo gli occhi e sentendosi finalmente in pace con se stessa “Ora ho il potere totale, per proteggere chi amo”
In quel momento lo spirito di Lucian apparve al finco di Lenneth e l’abbracciò dandole forza
“Buona fortuna Platina!”
Lenneth riaprì gli occhi ed alzò un braccio verso il cielo, nel quale splendeva un fantastico sole, e Levantine le riapparve nella mano.
Dopodichè Lenneth mosse le sue ali un ultima volta, e mentre queste si dissolvevano in una pioggia di luce, al suo fianco riapparvero i suoi compagni

Matthew riaprì gli occhi e si guardò attorno: era tornato, questo era sicuro, ma sentiva che qualcosa era diverso
“Matthew”
Matthew si sentì chiamare e si voltò e, con una sorpresa incredibile, si trovò faccia a faccia con Balmung, per la prima volta nella sua vita.
Sin da quando l’aveva incontrato, imprigionato nel cristallo, Matthew non aveva mai visto Balmung di persona e ora, dopo secoli di vita condivisa nel suo corpo, erano finalmente faccia a faccia.
“Bamung, cosa....?”
“Il potere della creazione ha ricreato il mio corpo”
“Allora....”
“Combattiamo insieme e finiamola una volta per tutte!”
“Si!” confermò Matthew
“Sono con voi!” urlò con entusiasmo Arngrim
“Quel tipo non ha speranza con noi” disse Mystina
“Questa faccenda è davvero scocciante... devo tornare alle mie ricerche.... finiamo quell’idiota” continuò Lezard
“Noi siamo con voi!” dissero insieme Silmeria ed Alicia
“Allora finiamola... Lenneth...”
Lenneth osservò i suoi compagni ed annuì felice
“Forza, amici. Combattiamo uniti e salviamo il mondo!”
I sette guerrieri estrassero le loro armi e si prepararono a fronteggiare Loki per la battaglia finale
“Non mi importa del potere della creazione... ti distruggerò ed il mondo finirà!”
“Impossibile! Ora ho il potere di difendere tutti e non fallirò!”

Il duello fu molto difficile, ma tutti quanti combatterono al meglio delle loro forze e alla fine, supportati dalle speranza di tutti gli abitanti di Midgar, riuscirono a sconfiggere il malefico nemico
Loki indietreggiò e cadde all’indietro.
“Maledettaaaaaaa........io.....io non....io non posso morire qui....Lenneth.....aaaaaaaaaahhhhhhhh”
Il corpo cominciò a dissolversi nell’aria ed un piccolo gioiello blu scintillante volò nelle mani di Lenneth., che lo prese e lo strinse a se
“Loki.... non capirò mai cosa c’era nel tuo cuore...così come non capirò mai del tutto il cuore degli umani...”
“No tu l’hai già fatto”
Lenneth alzò lo sguardo e vide una sagoma poco distante da lei, che si stagliava contro al sole
Inizialmente non lo riconobbe, ma poi la figura si avvicinò ed il cuore di Lenneth si riempì di gioa
“Lucian!”
Di fronte a lei, nella sua scintillante armatura rossa, c’era propio Lucian, un volto che Lenneth temeva che non avrebbe mai più rivisto.
Lenneth gettò a terra l’Orb e corse tra le sue braccia e lui la strinse forte.
“Lucian, promettimi che d’ora in poi staremo insieme”
“Per sempre”
E così i due si baciarono dolcemente, mentre Matthew e li altri li guardavano da lontano
“Ahhh” sospirò Mystina “Che romantici... bhè, tutto è bene quello che finisce bene.... eh, Lezard?”
Lezard la fulminò con lo sguardo, ma stranamente non le rispose male, anzi, iniziò a ridere di gusto, e la sua risata coinvolse tutto il gruppo, che rise finalmente con gioa
Alicia si voltò e guardò Matthew, che stranamente non rideva
“Che c’è?”
“E’ Balmung...”
“E’ davvero curioso che voi due vi troviate finalmente faccia a faccia, eh?”
“No, non è quello, c’è qualcosa di strano”
Balmung aveva lo sguardo fisso e guardava in direzione del luogo in cui fino a poco tempo fa c’era Loki....

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 18/5/2007, 06:16




“Che c’è, Balmung?” Chiese Matthew guardando l’amico.
“Grazie, Matthew”
“Eh?”
Impovvisamnete dal luogo in cui era scomparso Loki apparve una luce fortissima
“Che diavolo è?” si chiese Matthew
“Quell’energia.... quello è il Potere della Creazione” gli rispose Silmeria
“Cosa? Ma non era di Lenneth?”
“Anche Odino possedeva il potere, che poi è passato a Loki, e ora...”
“e ora è MIO!”
Balmung scattò in avanti ed entrò nella luce, assorbendola all’interno del suo corpo
“Ah, ah, ah, ah, ah, ah, è mio, è mio! il momento è giunto!”
“Balmung, che diavolo stai facendo?” urlò Matthew, mentre il cielo si oscurò ed un vento fortissimo spazzò tutto il Valhalla
“Matthew, ti devo ringraziare... non avrei mai ottenuto questo potere se non fosse stato per te”
“Cosa diavolo?”
“Possibile che tu non riesca a capirlo? Sin dall’inizio il mio obbiettivo era mettere le mani sul Potere della Creazione di Odino, e tu mi hai aiutato a farlo!”
“Tu.. tu mi hai usato fino ad adesso?”
“Bhe, guardandolo da un certo punto di vista.... si”
“Bastardo!”
Matthew estrasse la spada e si avventò su Balmung, ma una folata di vento lo rispedì indietro
“Scusami, ma non posso intrattenermi con te, ho un appuntamento col destino”
Il corpo di Balmung si illuminò ed intorno a lui si creò una colonna di luce, che raggiunse il cielo dove, tra le tenebre, apparvero misteriose luci rosse, verdi e blu.
Lentamente nel cielo appave un enorme struttura, che sembrava una gigantesca, immensa nave volante, al centro della quale si trovava un globo di energia rossa, grande come la luna
“Preparatevi, presto inizierà un nuovo ordine delle cose”
Balmung sbattè le ali e seguì il fascio di luce, entrando nell’immensa fortezza volante
Improvvisamente la nave emettè una luce intensa e sparì nel nulla, facendo tornare il cielo chiaro e senza nuvole
“Balmung...” disse Matthew guardando il cielo
“Che diavolo era quella cosa?” si chiese Arngrim guardandosi attorno “Brahms, hai qualche idea?”
“No, tu Silmeria?”
“No, e tu Lenneth?”
“No, e da quello che mi risulta nemmeno Lord Odino conosceva una cosa del genere”
Lezard cadde in ginocchio e guardò a terra. Il suo corpo fremeva per un misto di paura e di gioia
Improvvisamente alzò la testa e cominciò a ridere come un folle
“Che ti prende idiota?” lo apostrofò Mystina
“Tu non hai idea di cos’era quella, vero?”
“No, che diavolo era”
“Ah, ah, ah, ah, ah! Non ditemi che non lo sapete”
Matthew sia vventò su di lui e lo prese per il collo, sbattendolo a terra
“Piantala di fare l’idiota, buffone. Che diavolo era quell’affare?”
“Se tu mi lasciassi, te lo direi...ok, grazie.. quella era, la Porta Serafica!”
“La cosa...?”
Nessuno reagì a quella rivelazione, tranne Brahms, che per la prima volta nella sua vita si sentì veramente spaventato
“Quella... quella era la Porta Serafica?”
“Esatto, ho centinaia di testi che ne parlano.. sono tutte leggende, ma tutte la descrivono così”
“Aspettate un attimo” disse Lucian “Cos’è la Porta Serafica?”
“Secondo le antiche leggende, la Porta Serafica è il luogo da cui tutto ebbe inizio, e dove tutto finirà, il centro dell’universo intero”
“Il centro dell’universo?”
“Si, se quella sfera al suo interno dovesse essere distrutta...”
“L’intero universo sarebbe annientato” completò la frase Brahms
“State dicendo che Balmung.....” tentò di dire Alicia, ma tutti l’avevano capito
“Dobbiamo fermarlo” esclamò freddamente Matthew
“Sei sicuro?” disse proccupata Alicia
“Senza dubbio”
Dopo un attimo di silenzio, fu Lucian a parlare
“Come facciamo a raggiungerlo?”
“Usate la vostra testa”
Freya emerse da un lato della collina, seguita da Frey
“Freya...” disse Lenneth guardandola freddamente
Freya si fermò e guardò silenziosamente Lenneth, con il volto ancora segnato dalle lacrime.
“Se Balmung è riuscito ad entrarci sfruttando il Potere della Creazione, allora dovrete fare lo stesso sfruttando la nuova forza di Lenneth”
“Si, questa è l’unica possibilità”
“...grazie, Freya” disse Lenneth
I guerrieri si avvicinarono a Lenneth, che spalancò le sue ali ed evocò il Potere della Creazione.
Il cielo si oscurò nuovamente e la Porta, la gigantesca nave spaziale, apparve nel cielo
“Ok ragazzi, andiamo” disse Matthew con decisione.
Alicia, che riusciva a leggere la sofferenza del ragazzo, tradito dal suo migliore amico, gli strinse la mano e lui ricambiò
“Ok, andiamo”
Il raggio di luce li avvolse e li trasportò in alto, all’interno dell’astronave, che sparì nuovamente.

“Bene, bene, bene, le intrusioni non finiscono mai, eh Gabriel?”
“Mia signora, non si preoccupi di loro, Balmung è qui!”
“Lo so benissimo”
“Non mi fido di lui, c’è qualcosa che non va”
“Mi stà riportando indietro il mio Potere della Creazione, secondo i piani”
“Ma...”
“Stai per caso insinuando che io possa perdere di fronte a lui?”
“Non sia mai, mia signora. Non era nelle mie intenzioni, ma se l’ho offesa, le chiedo umilmente perdono”
“Gabriel, tu e Balmung siete come figli per me e mi fido di voi più che di ogni altro essere vivente”
“Vi ringrazio”
“Vai ed occupati di quelle mosche, mentre io parlerò a Balmung. Oh, e già che ci sei, recupera altro Potere della Creazione dalla valchiria”
“Come desidera”

“Che luogo è questo?” si chiese Arngrim guardandosi attorno
L’interno della Porta era un enorme labirinto tecnologico, dove misteriosi metali formavano mura e pavimenti ed erano intercorsi da misteriose luci al neon.
“Dove andimo ora?”
“Voi non andrete da nessuna parte!”
Dietro ai guerrieri era apparso un essere angelico, con quattro ali ed una lunga chioma bionda, mentre la sua pelle era di un colore marrone ed i suoi occhi azzurri.
Indossava un curioso abito bianco, simile ad una lunga tunica futuristica, ed impugnava una lunga asta nera, con una lama dorata sulla punta.
“Chi diavolo sei?”
“Il mio nome non dovrebbe importarti, Arngrim, mercenario di Artolia e figlio di Urlgrim”
“Com... come...”
“Come faccio a sapere chi sei? Semplice, io conosco tutti voi. E’ da molto che vi osserviamo”
“Ma....”
“Tu assomigli a Balmung” disse Matthew avvicinandosi all’angelo
“Balmung è mio fratello minore, Matthew di Dipan”
“Cosa è venuto a fare qui?”
“Non voglio farvi del male, non è nelle mie intenzioni”
“Rispondi alla mia domanda”
“Valchiria Lenneth, consegnami il tuo Potere della Creazione e lascia questo luogo insieme con i tuoi compagni”
“Cos’è esattamente il Potere della Creazione?” chiese Lenneth
“Già, e che cosa ha a che fare con Balmung? e con questo luogo?”
“Se ve lo dicessi, voi ve ne andreste?”
“Potremmo pensarci” rispose rapidamente Matthew
“Tsk....Gabriel Celesta, questo è il mio nome, ricordatevelo bene!”
“Gabriel... Celesta...”
“Io sono il fedele servo della suprema Regina Iseria, la creatrice di tutto”
“Iseria?”
“La Regina Iseria....lei ha creato l’intero universo, usando e dominando il supremo Potere della Creazione. Imprigionandolo nel nucleo della Porta, ella usò le sue forze per creare questo universo. Ma da sola era arduo controllare l’immensa forza del Potere della Creazione, e dunque ne affidò una parte ad un suo fedele vassallo, il giovane dio Odino, l’unico dio in grado di crescere e di svilupparsi e dunque capace di controllare questo potere.
Grazie al dono della regina, Odino divenne un essere potentissimo e con le sue forze ricreò Midgar ed il Valhalla, distrutti da una guerra precedente, e ne divenne il padrone e signore.
Ma essendo in parte umano, il cuore di Odino poteva essere corrotto e così la regina cominciò a temere che Odino potesse ribellarsi e dunque mandò il più giovane dei suoi angeli, dotato di due sole ali: Balmung”
“Cosa?”
“Balmung doveva controllare Odino ed eventualmente sottrargli il Potere della Creazione, per restituirlo alla regina, ma qualcosa non andò. Nel Valhalla si innamorò di un dea inferiore e si indebolì, e quando questa dea fu sigillata da Odino, Balmung lo attaccò senza ritegno, finendo imprigionato nel cristallo....”
“... dove io l’ho incontrato” finì la frase Matthew.
Silmeria cadde in ginocchio spaventata “Balmung... Balmung era innamorato di me? Tutto questo è successo per colpa mia?”
Brahms guardò con tristezza la giovane valchiria, ma fu la voce di Silmeria che la consolò.
“Se Balmung non fosse stato sconfitto, noi non saremmo qui. Matthew sarebbe morto secoli fa e la mia anima sarebbe ancora nelle mani di Hel.... Grazie Silmeria”
“Alicia....”
“Gabriel, Balmung parlava di un nuovo ordine”
“Lui è tornato qui per obbedire agli ordini e per riconsegnare il Potere della Creazione alla Regina Iseria”
“E se stesse cercando di tradirvi?”
“Mh.... tu pensi che qualcuno possa fermare colei che incarna l’universo stesso?”
“Conosco Balmung, è molto forte”
“E io conosco la regina”
“Noi andiamo da lui!” disse Matthew cercando di passare oltre Gabriel, ma lui lo rispinse indietro.
“Non osare sfidarmi, miserabile umano! Io sono molto più potente di Loki!”
“Non abbiamo paura di te”
Matthew e gli altri si lanciarono su Gabriel, che spalancò le ali e venne ricoperto da un aura elettrica.


 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 22/5/2007, 06:11




Balmung salì lentamente con l’elevatore ed entrò in un immenso salone, con una gigantesca vetrata, che dava sull’immensa sfera che racchiudeva l’intero Potere della Creazione.
“Ti stavo aspettando, mio piccolo Balmung”
Balmung si voltò e si trovò faccia a faccia con una giovane ed affascinte donna, dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri.
Iseria vestiva una abito nero lungo ed aveva sei ali splendenti.
“Balmung, io ti ho creato... tu per me sei come il figlio che non ho mai potuto avere....mi sei mancato in tutti questi secoli”
“Vostra maestà”
“Ti ho detto mille volte che mi devi chiamare Iseria. Non pretendo che mi chiami madre, ma almeno Iseria...”
“Mia regina, non posso”
“Eh eh eh... sei testardo come tuo fratello”
“Vo....Iseria, il Potere della Creazione....”
“Lo so.... ho già visto nel futuro cosa avverrà... questo è per il bene dell’universo”
“Iseria”
“Balmung”
La giovane regina abbracciò Balmung e lui ricambiò la stretta.

Lo scontro tra Gabriel ed i nostri eroi li aveva portati in un altra zona della Porta, un enorme salone che si trovava propio al di sotto della sfera contenente il potere.
Il soffitto era composto da un semplice vetrata e da esso era possibile vedere, molto più in alto, la sala nella quale si trovavano Iseria e Balmung.
La potenza di Gabriel era elevata e riusciva da solo a tenere a bada gli attacchi di Matthew, Lenneth e degli altri.
“Ve l’ho già detto che non c’è modo di fermarmi” disse Gabriel evitando un colpo di Matthew e colpendolo con la sua asta.
“Consegnatemi il Potere della Creazione e.... e....”
I suoi occhi si riempirono di un terrore e di una paura profonda ed il combattimento cessò.
Tutti guardarono nella stessa direzione di Gabriel e videro la vetrata della stanza di Iseria che si rompeva e qualcuno che precipitava giù, sfondando il vetro della stanza nella quale si trovavano loro a combattere.
“NO! NOOOOOO!!!!!”
Gabriel corse verso la persona precipitata e si chinò su di essa.
“Non può essere, no, no! Mia regina”
Anche Matthew e gli altri si avvicinarono e videro che la regina Iseria aveva una ferita profonda, che le aveva trapassato l’intero addome.
Solo un raggio energetico di grande potenza poteva aver fatto una cosa del genere
“NO! NO! NON E’ POSSIBILE”
“Mio...piccolo....Gabriel....era già....nel mio....... era già nel mio destino che ciò accadesse.... Balmung....per dare all’universo un nuovo corso.... il mio... sacrifico.....era...necessario”
La regina si piegò e tossì sangue dalla bocca.
“Valchirie.... voi.... avete la forza... di cambiare il destino...quando tre...diverranno una....ah”
Iseria emise dei rantolii sommessi e poi smise di muoversi
Alicia si voltò spaventata ed abbraccio Matthew, mentre Gabriel si alzò e guardò verso la stanza da cui era caduta Iseria
“Gabriel...” tentò di dire Matthew, ma lui, senza nessun preavviso, lanciò un urlo terribile e straziante, poi si lanciò a tutta velocità verso la stanza dove si trovava Balmung.
“Presto, dobbiamo raggiungerlo”
“Si”
Il gruppo raggiunse il salone di Iseria, ma si rese conto che era troppo tardi.
Gabriel era a terra, morto in un lago di sangue, mentre Balmung si ergeva di fronte alla vetrata, osservando l’immenso globo che conteneva il Potere della Creazione, che aveva cominciato a muoversi in modo irregolare.
“Finalmente gli ospiti d’onore sono arrivati”
“Balmung”
“Iseria e Gabriel sono morti e presto un nuovo ordine avrà inizio”
“Cosa vuoi fare?”
“Io? Io voglio diventare il tutto, io voglio essere l’universo”
“Che diavolo?”
“Presto mi fonderò con il Potere della Creazione e diventerò tutt’uno con l’universo... Presto annienterò tutto quello che c’è stato prima e sulle sue ceneri creerò un nuovo universo perfetto”
“Tu sei pazzo”
“Mhh, forse”
Balmung si affacciò alla finestra e si lanciò, precipitando all’interno dell’enorme sfera

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 28/5/2007, 06:26






Nell’istante esatto in cui Balmung toccò la sfera contenente tutto il Potere della Creazione, una potentissima reazione energetica si liberò da essa. Un lampo energetico si espanse in tutte le direzioni, mentre la sfera iniziò a contrarsi.
Mentre la sfera diminuiva di dimensioni, l’intera struttura della Porta si stava accartocciando attorno ad essa, come se attratta da un incredibile forza di gravità.
“Matthew, dobbiamo andarcene” urlò Brahms preoccupato
“lo so ma come possiamo fare” rispose lui tentando di coprire Alicia col suo corpo dalle macerie
“Lenneth, chiama Freya” suggerì Silmeria
“Dobbiamo uscire di qui”
Matthew si fermò e si voltò verso la sfera, che improvvisamente aveva iniziato ad emettere una luce intensissima.
Tutto avvenne al rallentatore.
Matthew abbracciò Alicia e si frappose tra lei e la sfera, che improvvisamente si espanse, inglobando prima l’intera Porta, poi l’intero universo.
Matthew si trovò a levitare in un luogo totalmente bianco.
Si guardò intorno alla ricerca dei suoi compagni, ma non li vide, ma invece senti nella sua testa la voce di Balmung.
“Torna a dormire, Matthew”
Non era la voce fredda ma cordiale che aveva conosciuto negli anni in cui avevano condiviso il suo corpo, nè quella folle e crudele che aveva fino a poco prima.
La sua voce era calda e calma, con qualcosa di aulico, che gli dava un senso mistico.
Matthew socchiuse gli occhi e di fronte a lui vide una sagoma umana. Sembrava quella di Balmung, ma non era esattamente lui.
L’essere che gli stava di fronte era un concentrato di luce ed energia, che aveva assunto solo la sagoma di Balmung
“Perchè ti sei svegliato, Matthew?”
“Che cosa vuoi?”
“Cosa voglio? Ma non lo vedi? Io voglio iniziare di nuovo”
“Cosa vuoi iniziare?”
“Un nuovo universo... il processo ha già avuto inizio... senza Iseria, il Potere della Creazione è andato fuori controllo, ma ora è in me, anzi, io SONO il Potere della Creazione... Io sono l’universo, e ora mi appresterò ad iniziare tutto da capo... ma per farlo dovrò spazzare via il passato”
“Non te lo permetterò...”
“Matthew, amico mio... dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, ho deciso di dare a te e ai tuoi compagni un occasione incredibile: voi sopravviverete... voi sarete i primi abitanti del mio mondo perfetto”
Matthew si voltò e vide che tutti i suoi compagni stavano levitando in quel nulla surreale, immersi in una specie di sonno
“Fai come loro, Matthew, torna a dormire e vedrai che presto andrà tutto bene... vi sveglierete quando tutto sarà finito”
“Questa è la tua generosità? Farci dormire mentre tu cdistruggi e crei universi^ Sei patetico, il ruolo di dio non ti si addice”
“Stai rifiutando il mio dono?”
“Certo che si”
“Quanto sei sciocco... non vuoi passare un eternità di gioia e felicità, in un universo perfetto, al fianco della tua Alicia?”
“Non se è un universo dove siamo tutti tuoi schiavi” disse Alicia svegliandosi ed affiancando Matthew.
“Gli uomini devono essere liberi, liberi di scegliere” continuò Silmeria
“Anche il male è una scelta... una scelta che ci rende liberi” affermò Lezard
“Un universo senza libertà non è degno di esistere” continuò Brahms e Arngrim annuì
“Ecco perchè tu e la tua creazione siete destinati a cadere” escalmò Lenneth estraendo la spada e guidando il gruppo contro il nemico
“Folli” disse “Super” Balmung partendo alla carica contro i guerrieri.

In pochi istanti Super Balmung aveva sbaragliato le difese di Matthew e compagni, e tutti giacievano al suolo, oppressi dalla tremenda forza di Balmung.
“E’impossibile....”
“Non gli abbiamo fatto alcun danno”
“Possibile che non riuscite a capirlo? Il Potere della Creazione ha creato uno scudo invincibile attorno a me.... nessuno mi fermerà” disse Balmung
“Non può essere” disse Lezard
“E’ la fine” aggiunse Arngrim
“Non arrendetevi” disse una voce familiare.
Tutti alzarono lo sguardo e videro una fiammella blu che levitava sopra di loro
“Quella voce...” disse Arngrim “Non è possibile”
La fiammella cambiò ed assunse la forma di una ragazzina bionda, con degli abiti rossi
“J....Jelanda?” disse Arngrim sorpreso
“Noi tutti siamo qui... noi einherjar siamo qui per combattere... non arrenderti Lenneth”
Jelanda riassunse la forma di fiamma e, assieme a centinaia di altre fiamme che rappresentano gli spiriti di tutti gli altri einherjar raccolti nel corso dei secoli dalle tre valchirie, si lanciò all’assalto, come una tormenta di palle di fuoco, sul corpo di Balmung.
Improvvisamente il suo scudo cominciò a creparsi.
Matthew, Silmeria e Lenneth estrassero le loro spade e si lanciarono all’assalto, unendo le forze e distruggendo lo scudo
“I...impossibile” disse Balmung visibilmente sorpreso, mantre Matthew, si avventò su di lui con la spada.
“Hai perso”
“Non credo propio”
Balmung afferrò la spada con una mano, poi mosse le sueali e creò una folata di vento, che allontanò tutti gli altri, poi lanciò via anche Matthew.
“Siete forti, lo devo ammettere, ma non avete alcuna possibilità con me”
Così dicendo, Balmung iniziò ad accumulare un energia incredibile, che liberò sottoforma di un immenso raggio energetico, in direzione dei Matthew e degli altri.
“Non può essere” disse Matthew rendendosi conto che era la fine
“E’ la fine” pensò Lenneth, ma improvvisamente un ombra oscura si parò tra loro ed il raggio, deviandolo da un altra parte.
“Che diavolo” iniziò a dire Lucian, ma Silmeria e Lenneth avevano capito chi era l’ombra.
“Non può essere”
L’ombra assunse una forma umana e le due sorelle valchirie riconobbero l’armatura nera della loro sorella maggiore
“Hrist!” dissero all’unisono Silmeria e Lenneth
“Povere stupide, pensate di poterlo sconfiggere così?”
“Eh?”
“Non avete sentito cosa vi ha detto Iseria? Tre devono diventare una”
“Di cosa stai parlando”
“Dimmi Lenneth, che cos’è la valchiria, eh? Te lo dico io, la valchiria è un’incredibile guerriera, divisa in tre personalità distinte, tre sorelle, che in realtà sono la stessa cosa”
“Vuoi dire...”
“Lennth, tu stai controllando il nostro corpo fisico.... assorbi il mio spirito e quello di Silmeria in te, e in questo modo potrai completarti e risvegliare il vero potere della Valchiria”
“Lenenth...” disse Lucian preoccupato avvicnandosi a lei
“Ascoltami Lenneth” disse Hrist “C’è il rischio che una volta fuse, perderemo le nostre individualità ed i nostri ricordi”
“No....” disse preoccupata Silmeria
“Lenneth” continuò Lucian
Lenneth rimase silenziosa per un momento, poi parlò di nuovo
“Perdonami Lucian, ma è l’unico modo”
“Lo so.... vai e combatti, valchiria”
“Cosa state confabulando?” disse Balmung preparandosi ad un altro colpo “Hrist vi ha salvato una volta, ma non potrà farlo di nuovo... è il momento di dirsi addio”

 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 1/6/2007, 06:31




“Andiamo!” disse Lenneth alzandosi in volo, mentre il suo corpo venne avvolto da un aura argentata
Lo spirito di Hrist fu il primo a fondersi a lei ed il suo corpo assunse una aura nera e argentata, poi fu il turno di Silmeria
“Addio Alicia”
“No, non addio Silmeria, arrivederci”
“Si”
Lo spirito di Silmeria uscì dal corpo di Alicia e, avvolto da una aura dorata, si fuse anch’esso nel corpo di Lenneth.
Le tre aure attorno al corpo di Lenneth si unirono in un unica luce bianca, intensissima e, propio in quel momento, il raggio di Balmung le inevstì in pieno
“NO!” dissero insieme Matthew, Lucian ed Alicia, mentre Balmung sorrideva, ma quando la luce provocata dal raggio si spense, il suo volto cambiò.
Nel luogo dove prima c’era Lenneth, ora c’era un’altra donna.
Questa nuova donna aveva i capelli lunghi e biondi, gli occhi azzurri ed indossava una armatura azzurra, più piccola e leggera di quella delle valchirie, corredata da un lungo mantello bianco. Dalla sua schiena uscivano due enormi ali angeliche splendenti.
“Non...non è possibile...” disse Balmung spaventato
Freya, che stava osservando il combattimento dalla sala del trono del Valhalla, sorrise e quando Frey le chiese cosa avesse, lei gli rispose
“Finalmente è tornata... l’unica, vera Valchiria”
“Chi diavolo sei?” le chiese Balmung
“Io non sono nè Lenneth, nè Silmeria, nè Hrist. Il mio nome è Valchiria, e sono la dea custode del destino di tutti i viventi”
“Non pensare che potrai fermarmi” disse Balmung lanciando un altro colpo energetico, che però venne bloccato e annullato da Valchiria con una sola mano
“Ah.....ah....”
“Sei stato giudicato per le tue azioni, Balmung... la tua fine è giunta”
Valchiria si preparò ad attaccare e Balmung iniziò a tremare e a indietreggiare, ma poi si fermò ad iniziò a ridere, con una risata crudele ma nervosa
“Tu... tu non puoi fermarmi... io ho....io sono il Potere della Creazione... io sono l’universo”
Balmung volò in alto ed iniziò a concentrare nel suo corpo tutta l’energia del Potere della Creazione, poi aprì il palmo destro e vi fece comparire una piccola sfera arancione pulsante
“Mi basterà sferrare questo colpo per finirvi.... in questa sfera è concentrato tutto il Potere della Creazione.... E’ finita per voi! Annullerò voi e tutti i patetici umani che tentate di difendere”
“Sbagli, Balmung” disse tranquillamente Valchiria “Tu sbagli perchè consideri deboli gli esseri umani... è vero, la loro vita è breve e il loro cuore può essere tentato dal male, ma hanno la forza di crescere e di migliorsi, ed è questa forza che condurrà l’universo nel futuro, non tu.... l’epoca del Potere della Creazione è finita....”
Valchiria alzò un braccio e si concentrò. Lentamente piccoli raggi di luce apparvero dal nulla e si condensarono nella sua mano, facendo apparire una lancia splendente
“Osserva Balmung, questa è la forza dei cuori degli esseri umani...” disse lei alzando anche l’altro braccio e facendo apparire una seconda lancia, composta questa volta dalle fiammelle degli spriti degli einherjar “...mentre questa è la forza degli einherjar”
“Non vincerai mai!” disse Balmung lanciando la sua sfera
“E’ la vostra fine!”
Impovvisamnte una terza lancia apparve dal nulla e volò verso Balmung,, annullando la sfera energetica durante la sua strada e trafiggendolo in pieno al petto.
“No....”
“Questa Balmung,... questa è la forza dei miei amici”
“Non è possibile....”
Valchiria mosse le mani e le altre due lance trafissero Balmung, incrociandosi con la terza e formando il simbolo a sei punte delle Valchire, il glifo magico per evocare il Nibelung Valesti, l’attacco finale delle valchirie.
“No......”
“E’ finita.... Nibelung Valesti!!!!!!!!”
Valchiria chiuse il pungo e le tre lance esplosero, liberando una energia, immensa e terribile, accompagnata da una luce intensissima.
L’onda d’urto fu fortissima e tutti vennero spazzati via, lontano, ma Matthew rimase.
Di fronte a lui, apparve una sagoma che conosceva bene: la sagoma di Balmung
Non era più l’essere di pura energia che avevano affrontato fino ad ora, ma era il solito, vecchio Balmung, con la sua armatura blu, le sue ali ed i suoi capelli argentati.
“Matthew”
“Balmung”
“Valchiria può avere sconfitto il Potere delle Creazione ed il mio corpo, ma l’unico che può distruggere la mia essenza vitale sei tu”
“Alla fine ci siamo....”
“Il nostro ultimo duello”
Balmung estrasse la spada, e lo stesso fece Matthew, poi entrambi corsero l’uno contro l’altro, colpendosi nello stesso istante.
Per qualche istante rimasero in posizione, schiena contro schiena, poi Balmung cadde in ginocchio ed iniziò a svanire
“Grazie, Matthew, ora forse sono libero... riguardo quelloc he ha detto Valchiria.... forse è vero.... l’umanità stessa potrà condurre l’universo d’ora in poi... addio.... Matthew”
Così dicendo il corpo di Balmung iniziò ad illuminarsi di una luce incredibilmente intensa, che avvolse tutto e tutti.
Matthew, Alicia, Valchiria.... tutti vennero avvolti da una luce incredibile, la luce di un nuovo universo che stava nascendo.... un universo dove gli uomini avrebbero saputo mantenere la pace e l’ordine, ma non con poteri sovrannaturali e dei, ma con i loro cuori e la loro volontà....
Matthew chiuse gli occhi e sorrise.....era finita.


 
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Solar_Wings
CAT_IMG Posted on 7/6/2007, 06:00




La luce filtrava lentamente dei rami degli alberi in fiore che crescevano sulle rive di un ridente fiumiciattolo.
Una ragazzina di circa 10 anni dai lunghi capelli argentati si era fermata ad osservare un piccolo uccellino blu posato sulle rive del fiume, quando sua madre la chiamò
“Platina!”
“Arrivo mamma!” rispose lei affrettandosi a tornare al villaggio, dove una dolce donna dai capelli argentati come i suoi la stava aspettando
“Scusa mamma, mi ero incantata a guardare un uccellino”
“Non fa niente tesoro”
“Eh, mi ricorda qualcuno, eh Lenneth?” disse un uomo dai capelli castani avvicinandosi a lei, mano nella mano con un bambino della stessa età di Platina
“Lucian, Lucas, eccovi qui”
“Scusa il ritardo, ma il piccolo guerriero aveva voglia di combattere oggi”
“Non fa niente, non siamo in ritardo”
Improvvisamente una stella viola apparve a poca distanza da loro e da essa comparvero un uomo con gli occhiali, una donna castana, un possente guerriero ed una giovane ragazza bionda.
Lennth si voltò e corse ad abbracciare i suoi amici
“Arngrim, Mystina, Lezard, Jelanda”
“Ehilà Lenneth” la salutò allegramente Arngrim
“Ciao” fece lo stesso Jelanda, una dei tanti einherjar tornati in vita dopo lo scontro con Balmung
“Mi sei mancata Lenneth” disse Mystina abbracciandola.
“Anche a me...” aggiu nse Lezard “Anche se hai perso la tua immortalità sei bella come al solito e.....” ma si bloccò perchè sentì lo sguardo fulminante di Mystina dietro di lui.
“Cosa hai detto scusa?”
“Ehmm.. eh. Lo sai che le vecchie abitudini sono dure a morire, vero cara?”
“Silenzio!” disse Mystina congelando Lezard in un blocco di ghiaccio
Tutti risero, e risero di gusto, poi però Lenneth guardò il sole e si rivolse a Mystina
“Dai, scongelalo... abbiamo bisogno di lui o non arriveremo mai in tempo”
“Gia...”

Lenneth, Lucian ed i loro bambini, Arngrim, Jelanda, Mystina e Lezard ( che aveva qualche bernoccolo in più sulla fronte ) apparvero nella gremita piazza centrale della nuova Dipan, dove videro Silmeria e Brahms che li aspettavano.
“Ben arrivati!”
“Vi stavamo aspettando”
“Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto dei problemi e.....”
Lenneth si fermò un attimo e rimase di stucco quando notò che Brahms stava cingendo le spalle di Silmeria con un braccio.
“Zia Silmeria!”
Platina e Lucas corsero ad abbracciare la zia, mentre Lenneth si avvicinò a Brahms
“Non dire niente per favore....” disse Brahms guardandola “Anche noi vampiri abbiamo dei sentimenti, sai?”
Lenneth lo guardò e sorrise, poi tornò ad osservare la sorella, che giocava coi suoi due nipotini
“Non volevo dire niente di simile.... sono contenta per Silmeria e poi.... penso che sarebbe un ottima madre”
Lenneth sorrise quando vide Brahms che, incredibilmente, stava arrossendo
Improvvisamente delle trombe risuanarono in lontananza, attirando l’attenzione dei pochi cittadini ancora nelle strade.
“Forza andiamo!” li esortò Lucian “Abbiamo prenotato i posti d’onore, ma non possiamo arrivare in ritardo”
Tutti si affrettarono verso la scintillante cattedrale della città, tranne Arngrim, che rimase indietro un attimo con Brahms
“Brahms, dov’è Hrist?”
“Non lo so.... dopo che Valchiria si è divisa e gli dei hanno perso l’immortalitò, non l’ho più vista....”
“Mi chiedo se stia bene”
“Ne sono certo... forza andiamo o saremo in ritardo”
“Si”
In quello stesso istante, su una delle bianche guglie della cattedrale, Hrist sorrise.

Tutto il popolo della nuova Dipan era radunato nella cattedrale o attorno ad essa.
Lenneth e gli altri arrivarono appena in tempo nei loro posti d’onore vicino all’altare, accanto a Frey, nel momento in cui la sposa, una bellissima donna biondo-castana avvolta in un lungo abito bianco, arrivava sull’altare al fianco del suo sposo, un ragazzo dai capelli castani, che indossava una corta, ma scintillante armatura con un mantello.
Di fronte a loro stava una donna bionda, che un tempo era la dea compagna di Odino: Freya.
“Il mondo è rinato” iniziò lei “Grazie alla forza di coraggiosi eroi, che abbiamo qui tra noi oggi, il vostro...il nostro destino è cambiato... un tempo gli esseri umani dipendevano da dei e poteri sovrannaturali, ma ora non più.... ora gli uomini sono artefici del loro destino... con i loro cuori e la loro capacità di migliorarsi ed evolversi, possono creare un mondo di pace e prosperità.”
Un applauso fortissimo esplose nella chiesa e in tutta Dipan.
“Ma bando alle ciancie.... oggi sono qui per posare l’ultima pietra e completare la rinascita di Dipan, ma anche per unire due persone innamorate nel sacro vincolo del matrimonio”
Un applauso ancora più forte scosse l’intera chiesa.
“Bene... vuoi tu, Matthew, prendere Alicia come tua sposa ed amarla e rispettarla per tutta la vita?”
“Si”
“E vuoi tu Alicia, principessa di Dipan, prendere Matthew come tuo sposo?”
“Certo!” rispose lei sorridendo
“Bene... allora io vi dichiaro marito e moglie.... puoi baciare la sposa”
Matthew spostò il velo dal volto di Alicia e la baciò dolcemente, mentre un coro fortissimo di applausi e urla si difuse in ogno angolo della chiesa.
Quando Matthew lasciò le labbra di Alicia, tornò a osservare Freya
“Sei pronto?”
“Si...”
“Inginocchiati”
Matthew ubbidì e altrettanto fece Alicia.
“Benissimo.... forse non sono la persona più giusta per farlo, ma.... io nomino te, Matthew, nuovo re di Dipan” disse Freya posando la corona un tempo appartenuta a Barbossa sul capo di Matthew, che si alzò tra le urla di giubilo della folla, dando il via ad una nuova era di pace su tutta Midgar.
Il regno di re Matthew e della regina Alicia fu ricordato in eterno come il periodo più florido della storia di Midgar, dove pace e giustizia regnarono sempre sovrane.
Brahms tornò nel suo castello e visse felice al finco di Silmeria
Lezard e Mystina in qualche modo riuscirono a sposarsi e, dopo qualche difficoltà, vissero anch’essi felici insieme alla loro geniale figliola, il grande orgoglio di Lezard.
Arngrim tornò ad Artolia, dove divenne consigliere della regina Jelanda, ma presto si stufò della vita di corte e riprese a viaggiare. Si dice che ora al suo fianco, a caccia di avventura, ci sia Hrist
Per quanto riguarda Lenneth, essa tornò a vivere una vita semplice e felice con Lucian ed i suoi bambini, nel piccolo villaggio di Coriander
E così iniziò un lungo periodo di pace... un periodo non scelto dagli dei, ma creato dagli umani stessi, che finalmente si sono fatti artefici del loro destino...


La luce filtrava lentamente dei rami degli alberi in fiore che crescevano sulle rive di un ridente fiumiciattolo.
Una ragazzina di circa 10 anni dai lunghi capelli argentati si era fermata ad osservare un piccolo uccellino blu posato sulle rive del fiume, quando sua madre la chiamò
“Platina!”
“Arrivo mamma!” rispose lei affrettandosi a tornare al villaggio, dove una dolce donna dai capelli argentati come i suoi la stava aspettando
“Scusa mamma, mi ero incantata a guardare un uccellino”
“Non fa niente tesoro”
“Eh, mi ricorda qualcuno, eh Lenneth?” disse un uomo dai capelli castani avvicinandosi a lei, mano nella mano con un bambino della stessa età di Platina
“Lucian, Lucas, eccovi qui”
“Scusa il ritardo, ma il piccolo guerriero aveva voglia di combattere oggi”
“Non fa niente, non siamo in ritardo”
Improvvisamente una stella viola apparve a poca distanza da loro e da essa comparvero un uomo con gli occhiali, una donna castana, un possente guerriero ed una giovane ragazza bionda.
Lennth si voltò e corse ad abbracciare i suoi amici
“Arngrim, Mystina, Lezard, Jelanda”
“Ehilà Lenneth” la salutò allegramente Arngrim
“Ciao” fece lo stesso Jelanda, una dei tanti einherjar tornati in vita dopo lo scontro con Balmung
“Mi sei mancata Lenneth” disse Mystina abbracciandola.
“Anche a me...” aggiu nse Lezard “Anche se hai perso la tua immortalità sei bella come al solito e.....” ma si bloccò perchè sentì lo sguardo fulminante di Mystina dietro di lui.
“Cosa hai detto scusa?”
“Ehmm.. eh. Lo sai che le vecchie abitudini sono dure a morire, vero cara?”
“Silenzio!” disse Mystina congelando Lezard in un blocco di ghiaccio
Tutti risero, e risero di gusto, poi però Lenneth guardò il sole e si rivolse a Mystina
“Dai, scongelalo... abbiamo bisogno di lui o non arriveremo mai in tempo”
“Gia...”

Lenneth, Lucian ed i loro bambini, Arngrim, Jelanda, Mystina e Lezard ( che aveva qualche bernoccolo in più sulla fronte ) apparvero nella gremita piazza centrale della nuova Dipan, dove videro Silmeria e Brahms che li aspettavano.
“Ben arrivati!”
“Vi stavamo aspettando”
“Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto dei problemi e.....”
Lenneth si fermò un attimo e rimase di stucco quando notò che Brahms stava cingendo le spalle di Silmeria con un braccio.
“Zia Silmeria!”
Platina e Lucas corsero ad abbracciare la zia, mentre Lenneth si avvicinò a Brahms
“Non dire niente per favore....” disse Brahms guardandola “Anche noi vampiri abbiamo dei sentimenti, sai?”
Lenneth lo guardò e sorrise, poi tornò ad osservare la sorella, che giocava coi suoi due nipotini
“Non volevo dire niente di simile.... sono contenta per Silmeria e poi.... penso che sarebbe un ottima madre”
Lenneth sorrise quando vide Brahms che, incredibilmente, stava arrossendo
Improvvisamente delle trombe risuanarono in lontananza, attirando l’attenzione dei pochi cittadini ancora nelle strade.
“Forza andiamo!” li esortò Lucian “Abbiamo prenotato i posti d’onore, ma non possiamo arrivare in ritardo”
Tutti si affrettarono verso la scintillante cattedrale della città, tranne Arngrim, che rimase indietro un attimo con Brahms
“Brahms, dov’è Hrist?”
“Non lo so.... dopo che Valchiria si è divisa e gli dei hanno perso l’immortalitò, non l’ho più vista....”
“Mi chiedo se stia bene”
“Ne sono certo... forza andiamo o saremo in ritardo”
“Si”
In quello stesso istante, su una delle bianche guglie della cattedrale, Hrist sorrise.

Tutto il popolo della nuova Dipan era radunato nella cattedrale o attorno ad essa.
Lenneth e gli altri arrivarono appena in tempo nei loro posti d’onore vicino all’altare, accanto a Frey, nel momento in cui la sposa, una bellissima donna biondo-castana avvolta in un lungo abito bianco, arrivava sull’altare al fianco del suo sposo, un ragazzo dai capelli castani, che indossava una corta, ma scintillante armatura con un mantello.
Di fronte a loro stava una donna bionda, che un tempo era la dea compagna di Odino: Freya.
“Il mondo è rinato” iniziò lei “Grazie alla forza di coraggiosi eroi, che abbiamo qui tra noi oggi, il vostro...il nostro destino è cambiato... un tempo gli esseri umani dipendevano da dei e poteri sovrannaturali, ma ora non più.... ora gli uomini sono artefici del loro destino... con i loro cuori e la loro capacità di migliorarsi ed evolversi, possono creare un mondo di pace e prosperità.”
Un applauso fortissimo esplose nella chiesa e in tutta Dipan.
“Ma bando alle ciancie.... oggi sono qui per posare l’ultima pietra e completare la rinascita di Dipan, ma anche per unire due persone innamorate nel sacro vincolo del matrimonio”
Un applauso ancora più forte scosse l’intera chiesa.
“Bene... vuoi tu, Matthew, prendere Alicia come tua sposa ed amarla e rispettarla per tutta la vita?”
“Si”
“E vuoi tu Alicia, principessa di Dipan, prendere Matthew come tuo sposo?”
“Certo!” rispose lei sorridendo
“Bene... allora io vi dichiaro marito e moglie.... puoi baciare la sposa”
Matthew spostò il velo dal volto di Alicia e la baciò dolcemente, mentre un coro fortissimo di applausi e urla si difuse in ogno angolo della chiesa.
Quando Matthew lasciò le labbra di Alicia, tornò a osservare Freya
“Sei pronto?”
“Si...”
“Inginocchiati”
Matthew ubbidì e altrettanto fece Alicia.
“Benissimo.... forse non sono la persona più giusta per farlo, ma.... io nomino te, Matthew, nuovo re di Dipan” disse Freya posando la corona un tempo appartenuta a Barbossa sul capo di Matthew, che si alzò tra le urla di giubilo della folla, dando il via ad una nuova era di pace su tutta Midgar.
Il regno di re Matthew e della regina Alicia fu ricordato in eterno come il periodo più florido della storia di Midgar, dove pace e giustizia regnarono sempre sovrane.
Brahms tornò nel suo castello e visse felice al finco di Silmeria
Lezard e Mystina in qualche modo riuscirono a sposarsi e, dopo qualche difficoltà, vissero anch’essi felici insieme alla loro geniale figliola, il grande orgoglio di Lezard.
Arngrim tornò ad Artolia, dove divenne consigliere della regina Jelanda, ma presto si stufò della vita di corte e riprese a viaggiare. Si dice che ora al suo fianco, a caccia di avventura, ci sia Hrist
Per quanto riguarda Lenneth, essa tornò a vivere una vita semplice e felice con Lucian ed i suoi bambini, nel piccolo villaggio di Coriander
E così iniziò un lungo periodo di pace... un periodo non scelto dagl
 
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