Il Regno dello Scrittore ~ Fan Fiction Forum

White sand, FF ispirata a Twilight

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• .Baby Fuchsia. •
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 13:55




uuuu capitooo!!!! *_* che bellooooo!!!
no allora xD io pensavo che la ragazza che stesse con te fosse Laura e che tu avessi catapultato un pò avanti la storia!

l'ho pensato anche perchè nel capitolo quattro lei ti chiede praticamente di farla diventare un vampiro... xD ok ragionamente contorto. Lascia perdere ^^

aspetto il prossimo capitolo ^^
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 14:08




Nuovo capitolo! Buona lettura a tutti! (forse per oggi mi fermo qua ma domani ancora vacanza quindi posterò qualche altro capitoletto)

Capitolo IX
A letto


N
on avevo fame. Il che avrebbe insospettito facilmente i miei zii, quando sarebbero tornati. Mia cugina era di fianco a me e dormiva ancora.
Tentai di alzarmi ma ero totalmente paralizzato, e lo sforzo riaccese il dolore in tutto il corpo.
Gemetti, e lei se ne accorse e si mosse un pochino. Poi aprì gli occhi e si voltò a guardarmi.
Cercai di sorridere senza dare a vedere che soffrivo, ma tremavo dal dolore.
Fece finta di sorridere per mascherare il dolore: si sentiva molto in colpa, anche se era solo grazie a lei che ero ancora vivo.
“Andy” disse piano “Ben svegliata” risposi, con una certa fatica “Vuoi qualcosa? Come va? Stai meglio?” mentii “Mi fa meno male, grazie. Non voglio niente, ora”. In realtàil dolore si era lievemente affievolito, ma ero completamente immobilizzato.
La cosa più tremenda per me era essere costretto a rimanere a letto senza poter fare niente, il che era una tortura peggiore del bruciore in tutto il corpo.
Si alzò piano e uscì dalla stanza, rivolgendomi un ultimo sguardo sulla soglia della porta. Lasciò intendere che sarebbe tornata presto e andò di sotto. La sentii trafficare in cucina; evidentemente almeno lei aveva un po’ di appetito.
Tornò su con una tazza di latte con i cereali e un bel cucchiaio, e mi chiese se ne volevo un po’; le feci capire con un cenno di no, poi mi riappoggiai forte al cuscino e cercai di riaddormentarmi, unica attività che il mio corpo mi consentiva.
La noia infatti ebbe il sopravvento e l’immagine della camera iniziò ad annebbiarsi fino a scomparire.
Aprii gli occhi, e l’immagine che mi si presnetò davanti fu quella di mia cugina molto preoccupata su come svegliarmi senza farmi urlare di dolore.
Quando si accorse che mi ero svegliato si rassicurò e disse piano “Hanno chiamato, hanno fatto tardi ma arriveranno fra qualche ora” non capii molto “Chi? E che ore sono?” ero un po’ confuso “I miei genitori stanno per arrivare. Sono le otto, di sera. Hai dormito finora sai?” avevo dormito? Ah si, me ne resi conto e il malditesta iniziò a farsi sentire, come se non stessi già male di mio.
Poi sentii sbattere la porta e… “Aaah” urlai, un po’ soffocato. Mi guardai attorno, e mi resi conto di essere a casa mia, avevo una coperta addosso ed era un po’ buio. Mi tolsi la coperta di dosso e la gettai sul divano dov’ero sdraiato, alzandomi. Mi diressi in cucina e guardai l’orologio; le 6:25.
Avevo sognato tutto, di nuovo.


In realtà la storia l'ho catapultata un pò indietro!

ah un'altra cosa stai attenta al capitolo IV perchè (ovviamente era tutto calcolato) ho cercato di non far capire di chi si tratta ^^
 
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• .Baby Fuchsia. •
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 14:23




aaaaaaaaaaaaaaaa!!!! O.O
era un sognooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!! O.O

xD e io che cercavo di capire u.u ma vedi un pò xD
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 14:28




ok bene allora aggiorno ancora. Fai attenzione all fine del capitolo però.
Non posso dire altro, capirai nei prossimi capitoli.
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 19:47




^_^ Ecco ancora un capitolo! Qui penso che la situazione si chiarirà un pò...
in serata ne aggiungo un altro, sono particolarmente ispirato! :D

Capitolo X
Caffè


Misi su un bel caffè, i miei genitori sarebbero stati felici di trovarlo già pronto, appena alzati.
Sorseggiare quella bevanda calda mi fece ritornare un po’ con la mente sulla terra, il calore soffiava via piano la nebbia.
Quando fui abbastanza sveglio da salire le scale, misi le tazzine su di un piccolo vassoio tondo, e le portai di sopra. Il profumo aveva invaso tutta la casa, impregando l’aria dell’amaro sapore di caffè, che aveva già scosso un po’ i miei genitori dal sonno.
Posai il vassoio sul tavolo, senza aspettare che loro si svegliassero, e scesi di sotto.
Avevo bisogno di rinfrescarmi le idee: infilai il giubbotto ed uscii di casa.
Dopo un mese mi era successo per la prima volta di fare quel sogno: ciò che la mia mente aveva cercato di dimenticare, ciò che la mia memoria aveva cercato di rimuovere, ritornò a galla.
All’inizio sognavo solo qualche “scena del film”, il vampiro assetato di sangue o il dolore o la paura… ogni volta tutto era un po’ più completo, ogni volta ricordavo di più.
Anche se ormai ricordavo tutto benissimo, non sapevo ancora a cosa andavo incontro. La mia fame da quando era successo era un po’ diminuita, con il piacere dei miei genitori di vedermi in forma, ma non avevo ancora mai avvertito quella sensazione, la sete, la voglia di azzannare il collo di una persona e assaporare il sangue che le scorre dentro.
I miei canini erano a posto, o almeno non erano ancora da considerare eccessivamente lunghi.
Per il resto non avevo notato niente diverso, eppure lo sentivo dentro di me.
Qualcosa, in un punto remoto del mio corpo, mi diceva che non ero più quello di prima.
Poi, mentre passeggiavo pensieroso tra le case del residence, mi venne in mente qualcosa. Mi girai di scatto a sinistra e la vidi: era la casa di Laura.
Dallo stesso punto remoto del mio corpo che diceva che ero cambiato, arrivò il bisogno di andare a vedere. Questo fu un sollievo, perché calmo la mia sete. Di sapere.
Corsi veloce verso casa sua, senza nessuna fatica, e mi fermai di scatto davanti al cancello.
Osservai il mio polso sinistro, scorgendo le lancette dell’orologio, erano le 7:34.
Molto probabilmente in casa dovevano essere già tutti svegli, ed una voglia matta di dare una occhiata mi assalì.
Scavalcai con un balzo il recinto e mi ritrovai nel giardino. Il sole illuminava il cielo ormai da un pezzo e la finestra più illuminata aveva la tenda un po’ aperta, almeno quanto mi bastava per spiare:
la casa era molto tranquilla. Troppo tranquilla. Rimasi un po’ in attesa e notai che non c’era nessuno. Mi resi conto che era giorno ed io stavo spiando da una finestra, in un giardino, di una casa che era dall’altra parte del residence rispetto alla mia. Questo avrebbe potuto insospettire qualcuno? Ci pensai un po’, sempre fermo ad osservare gli interni di casa Evans, e mi resi conto che la risposta era si. Tornai dritto e mi guardai intorno, rosso in faccia e imbarazzato.

Scusate la modifica ma non avevo messo il cap <_<
 
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• .Baby Fuchsia. •
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 20:56




xDDDDD in sè ,non credo sia normale spiare la casa di qualcuno, figurarsi se poi è anche giorno! xDDDD

comunque è vero! ho iniziato a schiarirmi le idee! ^^

bella come al solito ^^
 
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TooMuchLove
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 21:01




chissà chi è tua cugina, haha, sono IO

ti voglio bene, cugino migliore del mondo
scrivi da Dio.
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 21:10




eh già non potevi mancare in una mia FF!
La mia cugy che spara ad un vampiro, che scena!

Pappi ma ora che ci penso quasi -3! che bello non vedo l'ora!

:woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:
 
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AndyTheBest930
icon11  CAT_IMG Posted on 27/4/2008, 21:50




Scusate se posto a quest'ora probabilmente leggerete domani ^^ ciau buonanotte

Capitolo XI
Delusioni delle 8:10


M
i sentivo allo stesso tempo soddisfatto, per aver dato sfogo all’impulso di aver guardato, insoddisfatto, per non aver trovato niente, e molto molto ma molto imbarazzato per la stupidaggine che avevo fatto. Continuai a girare a 360° per un po’ accertandomi che non ci fosse proprio nessuno. Vidi un cespuglio muoversi, in lontananza, ma non era niente.
Capii che dovevo andarmene: scavalcai nuovamente e corsi verso casa.
Entrai dal retro, in cucina, e trovai mia madre intenta a sfogliare una rivista seduta al tavolo, prima di dover andare a lavoro. Era abbastanza assorta nella lettura, quindi decisi di fare piano e non disturbarla. In effetti non si accorse di me. Salii di sopra a prendere le mie cose, buttai qualche libro nella cartella e mi cambiai. Infilai il cellulare in tasca e tornai di sotto.
Mia madre si era alzata e stava mettendo insieme dei fogli da portare a lavoro mentre mio padre stava preparando la sua borsa. Dissi loro buongiorno e uscii facendo loro un cenno con la mano.
Salii in sella allo scooter. Poi un volto mi ritornò in mente. Non avevo pensato che, finalmente, sarei tornato a scuola… e l’avrei rivsta. Lì, di fianco a me.
D’un tratto un brivido mi scosse; adesso fremevo dalla voglia di andare a scuola, cosa che non mi era mai successa.
Misi in moto lo scooter e uscii dal residence. Avevo il casco, ma la visiera era alzata, e una piacevole brezza mi accarezzava il viso.
Arrivato, parcheggiai in fretta ed entrai nella scuola. Salii di corsa le scale e mi affrettai ad entrare in classe: non c’era nessuno.
Aspettai e piano piano la classe iniziò a popolarsi. Poi suonò la campanella, ed entrò la stessa noiosa insegnante di ieri.
Continuai ad attendere, vedendo riempirsi ogni piccolo banco, tranne quello di fianco a me.
Lentamente, la mia testa affondava tra le braccia. Mi sembrava di avere un cappio intorno al cuore e ad ogni battito faceva più male, sempre più. Perché non c’era?
Con gli occhi lucidi, mi rassegnai al fatto che non l’avrei rivista.
 
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AndyTheBest930
icon10  CAT_IMG Posted on 28/4/2008, 09:17




Ecco un altro capitolo per la mia FF! Buona lettura a tutti

Capitolo XII
Spioni



P
assai tutta la mattina con gli occhi fissi sull’orologio. Finalmente suonò la campanella e, con il minimo entusiasmo mi alzai e presi lo zaino, che non avevo nemmeno aperto.
Scesi piano le scale, facendomi superare da tutti. Non avevo voglia di fare niente.
Uscii dalla scuola e tirai fuori le chiavi del motorino dalla tasca, e lo misi in moto.
Il motore iniziò a scoppiettare e, infilato il casco, mi diressi a casa.
Perché non era venuta… sospirai, in cerca di una risposta; poi ripensai alla casa vuota: forse erano fuori città. Avrei voluto telefonarle, ma non avevo il suo numero di telefono per questo mi rassegnai. Ero appena entrato nel residence; sapevo che i miei non sarebbero arrivati se non fra un paio d’ore. Decisi di passare velocemente davanti a casa sua, tanto per dare un’occhiata.
Era ancora tutto vuoto. Ma… la porta era aperta. Qualcosa scosse il mio corpo; no, di nuovo no.
Cercai di calmare il mio istinto ma non riuscivo a resistare: dovevo entrare.
Il cuore battè forte e più forte e la corda che lo stringeva si strappò. Non potevo entrare, non dovevo entrare. Continuai a rimanere lì indeciso per un po’, e poi decisi di tornare a casa. Avrei lasciato il motorino in garage, avrei messo a posto lo zaino, mi sarei sistemato un po’ e poi sarei tornato di corsa a vedere. Mi sembrò accettabile.
Aprii il garage per lasciare il motorino, poggiai il casco sul mobiletto insieme allo zaino e corsi fuori. Il garage si chiuse automaticamente da un tasto, e intanto mi affrettai ad andare verso la casa di Laura. A quest’ora nel residence non c’era mai nessuno, tutti a lavoro. In effetti credo che io Laura siamo gli unici che vanno ancora a scuola, di quelli che abitano lì. Il resto sono tutti abbastanza cresciutelli.
Mentre pensavo al residence ero arrivato di nuovo davanti a casa sua.
Impossibile, la porta era chiusa. Cos’era successo? Il cuore iniziò di nuovo a battere veloce, ma in modo diverso. Mi sentivo strano. Adesso forse c’era un motivo un po’ più valido per dare un’occhiata. Poi ripensai al fatto che questa stessa mattina ero rimasto imbambolato a guardare attraverso la finestra, e alla vergogna per averlo fatto. Ma il pensiero svanì e girai intorno alla casa cercando un modo di entrare senza dare nell’occhio. Poi vidi le tende oscillare fuori dalla finestra del piano di sopra, dalla finestra aperta. No, era decisamente troppo. Un conto era dare un’occhiata dalla finestra del pian terreno, ma arrampicarsi sul muro ed entrare in casa no, era troppo.
Cercai in qualche modo di attenuare la voglia di entrare, ma poi mi accorsi che c’era qualcuno.
Non era dentro la casa era, era dietro di me. Cercai di rilassarmi ma ero nervoso, e mi voltai di scatto. Niente. Nemmeno la palla di fieno spinta del vento. La tensione doveva avermi giocato un brutto scherzo, però questo mi fece cambiare idea e decisi di andarmene.
Tornai a casa e inziai a fare i compiti di matematica che la prof noiosa ci aveva assegnato.
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 28/4/2008, 11:13




Ancora un altro capitolo! Oggi a casa senza far niente, almeno scrivo un pò ^^


Capitolo XIII
Il viaggio


A
prii gli occhi. “Buongiorno” disse lui con la sua voce profonda e soave “Hai dormito bene?” chiese “Si” risposi, e appoggiai le mie labbra sulle sue, fredde “E tu?” chiesi sarcastica, sapendo bene che non aveva dormito affatto “Diciamo che ho avuto tempo per pensare” rispose “A che cosa?” chiesi curiosa “A te e a quanto sei bella” non so perché ma suonava male. Sorrisi e precisai “Seriamente” sospirò piano e aggiunse “Pensavo a quello che mi hai chiesto… ti ho già detto che non posso farlo ma forse qualcuno ecco, ci sarebbe” ci aveva ripensato allora “Chi?” chiesi, come se stessimo parlando del più e del meno “Ricordi quando ti ho parlato della storia di mio padre? Ecco, ti ho detto che è rimasto in Italia per alcuni anni. Ti ho parlato anche dei suoi amici. Si sono divisi, uno di loro ha una famiglia come la mia. Ogni tanto ci scrive e penso che gli farebbe piacere se lo andassimo a trovare. E poi, potrebbe aiutarci” ero un po’ sconvolta, non avevo mai affrontato la situazione come se fosse possibile, però ero coraggiosa e ce l’avrei fatta “Quando?” chiesi allora “Potremmo partire per l’Italia venerdì pomeriggio. Torneremo qui domenica, in tempo perché tu torni a scuola” era plausibile “Sei sicuro che potrà aiutarci?” chiesi poco convinta “Non lo so, ma dato che lo ha già fatto potrebbe acconsentire, e poi lui ecco segue la filosofia di mio padre” non ci avevo pensato, ma questo mi rassicurò “D’accordo, allora vada per venerdì, ma ora devo prepararmi per andare a scuola” dissi, accorgendomi che ero abbastanza in ritardo “Va bene” disse annuendo e mi aiutò ad alzarmi dal letto.
Ero un po’ in ansia, non sapevo se farlo o no. Avevo sempre pensato a lui per rinascere, ed avevo un po’ paura di un estraneo. Ma se lui, iperprotettivo com’era, si fidava, allora andava tutto bene.
E poi, non avevo mai visitato l’Europa, ne tantomeno l’Italia, quindi si sarebbe rivelato in ogni caso piacevole.
Mi avrebbe accompagnato a scuola con la sua auto. Prima di andare salutai mio padre, e pensai a come gli avrei detto che saremmo partiti. Ma era solo mercoledì, e c’era ancora tempo.
 
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TooMuchLove
CAT_IMG Posted on 28/4/2008, 20:12




Ti giuro, scrivi benissimo.
Seiii il cugino migliore del mondo e lo scrittore migliore del mondooo
 
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AndyTheBest930
CAT_IMG Posted on 28/4/2008, 21:47




grazie paps e quasi -2
 
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Makicloe
CAT_IMG Posted on 29/4/2008, 14:54




Ehi! Sto via un paio di giorni e mi perdo un centinaio di capitoli?! Non è mica giusto! Comunque molto bella la storia!!! Solo che al posto di chiarirsi, nella mia mente c'è solo un grosso, enorme, gigantesco: ? (punto di domanda XD)
Spero di leggere presto gli altri capitoli! ^.^
 
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• .Baby Fuchsia. •
CAT_IMG Posted on 29/4/2008, 15:18




ecco un altro capitolo che confonde ! :wacko: :wacko: :wacko: :wacko: :wacko: :wacko: :wacko:

 
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58 replies since 20/4/2008, 18:53   292 views
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